Dopo mesi di un fastidioso dolore alla spalla mi decido ad andare all'ospedale per una tac, arrivo puntuale al reparto e mi prenoto per la mattina sono il terzo aspeto leggendo dei giornali e guardando il via vai della corsia , infermiera bionda 7 punti, infermierina carina brunetta con sguardo dolce 8 punti,, vecchia capo sala 4 punti con riserva di ribasso, passano cosi 50 minuti poi il mio turno il dottore mi fa spogliare delle mie catenine e anelli orecchino, niente piercing grazie, devo stare fermo per pochi secondi poi la macchina fa tutto da sola aspetto poi trattengo il respiro cerco di rilassarmi per affrontare l'esame, forse mi rilasso troppo, ad un certo punto mi legano le braccia e le gambe provo a gridare ma niente forse l'iniezione di contrasto mi ha provocato un blocco delle corde vocali mi sembra di soffocare provo a sputare ma non riesco guardo per un istante le persone che mi stanno intorno sono in camice verde poi vedo il sangue e buio, una luce fiocca mi appare nelle tenebre mi rendo conto di stare a guardare sopra un lettino con una persona coperta da un lenzuolo io sono sopra che volteggio, situazioni del genere le avevo lette nei libri di scienze e in giornali specializzati ma trovarmici io era incredibile, ero li che volavo quando arriva un infermiere e tira su il lenzuolo e con sorpresa ero io quello sdraiato sul lettino ma come poteva essere non capivo più, cercavo di urlare ma ero senza suono, restavo su e non potevo fare nulla finchè cedetti ero "morto", non sò come ma ero morto, arrivò un altro in camice era un dottore prese la cartella così potei leggere, arresto cardiaco, autorizzazione al prelievo degli organi tra parentesi (cornee), poi sentii le voci mi arrivavano con rimbombo poi sempre più nitide, cercando di capire parlavano del trapianto e chiusa la porta a chiave si affrettarono a tagliare con il bisturi il petto, sembravano avvoltoi, tirarono fuori il cuore e il fegato in meno di cinque minuti, con le mani insanguinate ridevano e commentavano il prezzo della carne, poi rimisero tutto dentro quello che restava insieme a un pezzo di stoffa, con una cucitrice elettrica mi cucirono e lavando il poco sangue che uscì mi rimisero a posto abbottonando la camicia poi riaprirono la saletta dopo aver messo i pezzi in una sorte di frigo portatile e andarono via, rimasi in un angolo della stanza in alto naturalmente sconfortato, nauseato, arrabbiato, e con tutte le mie energie se così si può dire mi spostai verso l'uscita e imparai a galleggiare più vicino a terra, anche se poi chi mi scontrava mi attraversava senza accorgesene, arrivai in fondo al corridoio quando un boato mi scaraventò contro il muro ricacciandomi nel buio.
Appena riaprii gli occhi sentii il peso del mio corpo e riconobbi lo studio dell'esame della tac, poi un infermiere mi diede una pacca sulla spalla e mi disse, fatto l'esame è andato benissimo è stato bravissimo non si è mosso per niente si può rivestire e andare, guardai l'orario erano passati dodici minuti, mi ero addormentato, non sò ma al piano superiore dove opera il pronto soccorso due finti medici erano riusciti a rubare organi da un corpo senza vita di un ragazzo caduto con la moto mi recai dalla polizia spiegando e proponendo l'identikit ai miei disegni risultavano due conosciuti a loro per gli stessi reati, dopo varie indagini venivano arrestati, restai contento della notizia, se era sogno o realtà non lo saprò mai