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per maddy prima lettera

Una volta che incominci a leggere questa lettera non ti fermare a metà ti prego, questa lettera leggila tutta, questa sarà una lettera che potrebbe toccarti, però arriva lo stesso alla fine, magari sarà un po’ difficile da leggere e da mandare giù però ti prego leggila è importante!...
Aver sofferto tanto, essere stati feriti dalla persona che si amava, la gente che non capisce e non ti da una mano “sembra quasi che non lo vogliano fare” e io non lo avevo capito, l’ho capito solo dopo che l’ho letto, perché non potevi dirmelo, non potevi dirmelo perché faceva male, e ti nascondi dietro una figura che ti sei costruita, una figura forte che non lascia intravvedere le debolezze, il cercare di diventare quello che voleva l’uomo che ti ha ferito quasi come se fossi te che sbagliavi, che non eri fatta nel modo giusto, fare quello che sei andata li per fare, in quelle case, solo per fare una ripicca a lui, e buttarsi di nuovo via, e mi fa male solo a pensarlo, te avevi solo bisogno di aiuto, ma io non lo avevo capito.
Da quello che ho passato io ho imparato una cosa, quando la mia ex mi ha lasciato sono stato male, sono stato veramente male, ho avuto qualche delusione anche da qualche ragazza che ho avuto dopo, però erano sempre più lievi, a qualcuna mi sembrava addirittura che io gli fossi indifferente, loro non ci tenevano a me, e io ho fatto più o meno quello che hai fatto te.
Ho frequentato in qualche modo quel mondo che stai frequentando, anche se in modi diversi rispetto a te, e mi ero buttato via anche io, perché non avevo più voglia di soffrire, mi nascondevo per non affrontare quello che avevo passato, ma non vale la pena buttarsi via solo per una ripicca da fare a qualcuno, e nemmeno per non affrontare quello che si è passato.
A me era venuto un blocco psicologico, non riuscivo più ad amare, a legare con qualcuno, la cosa mi agitava, non parlavo, avevo paura di subire ancora, di amare e non essere contraccambiato, era questo che avevo anche se non me ne volevo rendere conto, le mie storie terminavano ancora prima di nascere, ma poi ho conosciuto questa persona, una persona con la mia stessa sensibilità, che mi ha aiutato, che mi ha fatto capire che per stare bene devo anche lasciarmi andare, che forse avevo ancora bisogno di innamorarmi, mi ha mostrato come andare avanti, questa persona mi ha messo davanti agli occhi quello che non volevo affrontare e quasi come se mi dicesse: “dai gira intorno al muro devi fare così per superarlo”, mi ha aiutato a superare il mio problema.
Questa persona aveva passato delle delusioni forti quanto le mie, mi aveva poi chiamato con delle telefonate anonime, il mezzo tecnologico era il più comodo per lei, il non voler far vedere, il nascondersi, la paura di affrontare e non far vedere il proprio viso, per lei sarebbe stato un po' come essersi messa davanti allo specchio, lei cercava un aiuto da quella persona, a cui inspiegabilmente voleva un po’ di bene, magari in quella persona cercava qualcuno che le facesse dimenticare quello che gli avevano fatto, il segreto era tutto nelle carezze, quelle carezze che si danno ai bambini quando si sentono soli e piangono. Un po' di affetto, il problema era solo l’affetto. Questa è la soluzione, non ci sono spiegazioni da dare a quello che hanno fatto quelle persone, non ce n’è nemmeno il bisogno.

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