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apri gli occhi

Non potevo stare in casa, ero preso dall’agitazione e dall’ansia, ho preso la moto e sono andato a sesto per vedere se la lettera che avevo appeso era già stata staccata da Maddy, arrivato ho visto che era ancora lì, preso dallo sconforto ho pensato magari la staccherà più tardi, non sapevo dove andare era la mia mattina libera e allora un po’ con malavoglia, nel bisogno di rifugiarmi in un ambiente felice che magari mi avrebbe potuto non far pensare a niente ho deciso di fare un giro alla mia ex scuola l’I. S. A. di Monza, guardandomi intorno ho visto che l’ambiente era sempre lo stesso, mi sentivo un estraneo perché guardandomi intorno vedevo che i ragazzi e le ragazze che mi circondavano erano tutti più piccoli di me, rasta, punk, ragazze dai capelli tinti dall’aspetto un po’ ribelle, gli alunni finita la pausa non entravano in classe, la professoressa era dovuta addirittura uscire dall’aula per dirgli di entrare per l’appello,……. l’ambiente non era cambiato, nel vedere quella scena mi era venuto da sorridere,……com’era bello, alla fine ero felice di essere lì, io ero andato lì per andare a trovare i miei ex professori, circondarmi di un ambiente a me caro, guardandomi intorno ho visto che i miei professori di laboratorio Tumin e Breviglier non c’erano così ho chiesto informazioni a dei ragazzi, poi ho chiesto della professoressa Tornagh, i ragazzi mi avevano risposto dicendomi che era andata in pensione perché era andata fuori di testa, io scherzando gli risposi che lo era sempre stata, e loro mi risposero che qualche anno fa aveva avuto un ictus cerebrale che quando gli era passata era tornata ad insegnare ma l’anno scorso hanno deciso di mandarla in pensione perché non ragionava più,……dissi che non lo sapevo, i ragazzi capirono che mi dispiaceva,……quando ero a scuola, quella professoressa ci raccontava che la terra era piatta perché il nostro occhio la percepiva così, la cosa mi piaceva perché era una persona particolare, dall’aspetto giovanile ed attraente,……una volta mentre parlevamo della gita che dovevamo fare ad Amsterdam disse che i miei genitori non mi volevano mandare in gita per i soldi e perché erano troppo protettivi, disse che se non mi volevano mandare quella gita piuttosto me l’avrebbe pagata lei, e se non c’erano posti letto liberi e nessuna era disponibile visto che i miei si preoccupavano mi avrebbe tenuto addirittura nel letto con lei,……che ero anche un bel ragazzo, quella cosa detta davanti a tutti fu quasi come un tuono ed allo stesso tempo come un raggio di sole,….. era una persona particolare, vestita con jeans capelli tinti di nero lunghi a ricordare un po’ uno stile quasi dark,….. mi piaceva quella professoressa, era una grande!, una volta ci aveva raccontato che ogni tanto; Però più che altro da giovane quando aveva la nostra età aveva anche provato a fumare oppio, mi pare che avesse detto che ai tempi era una figlia dei fiori o che comunque aveva provato a frequentarli, già ai tempi delle scuole la apprezzavo,……. col passare del tempo acquistando maturità ho capito meglio come era e quasi quasi ho incominciato a volerle ancora più bene,……. lei era un po’ come sono io adesso, un po’ ribelle, una gran bella persona….., la notizia che mi hanno dato mi è dispiaciuta tanto, forse quell’ictus è dovuto allo stile di vita che aveva fatto anni fa, alla droga, quando avevo chiesto a Cassin (il mio ex professore di progettazione) che sapevo che la Tornagh era andata in pensione, quasi quasi non mi voleva dire cosa aveva avuto, però subito gli ho detto che sapevo, che i ragazzi mi avevano detto,……penso che fosse una notizia che non mi voleva dare, quello era il mio mondo, visto dal fuori sembrano tutti strani, tutti particolari, creativi, possono sembrare un po’ fuori di testa, ragazzine che vanno a scuola con minigonne inguinali e che a vederle ti viene da pensare: “ma i genitori cosa fanno?, gli permettono di andare in un ambiente come la scuola in quel modo?”, gente con tatuaggi sulla mano, catene che pendono dalle asole dei pantaloni e dalle tasche;

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