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Dieta!

Ci risiamo.
È arrivata la primavera ed ho ripreso la dieta. Al mattino due fette biscottate integrali ed un bicchiere di the con dolcificante. Roba che alle dieci vedo venire verso di me un tuareg con tanto di cammello. Manco fossi in un’oasi nel deserto.
Per fortuna arriva mezzogiorno, e la sospirata pausa pranzo. Una lauta insalata senza olio ma con aceto a sufficienza per far deragliare qualsiasi tentativo di deglutizione. Cinquanta grammi di formaggio ipocalorico dal sapore dell’acqua di fonte, e due gallette di farro molto simili al polistirolo d’imballaggio. Chiude un frutto, che di solito corrisponde ad una mela dal diametro d’albicocca, e per dolce uno yogurt così magro che anziché bianco risulta essere trasparente.
Ah! L’insoddisfazione mi aggredisce dopo tre minuti, sotto forma di attacco di panico con complicazioni maniaco-depressive. Tento di smaltire l’ansia masticando un chewingum senza zucchero, ma il gusto svanisce alla terza masticata.
Conto i minuti?" purtroppo sono ore - che mi separano dallo spuntino delle 16. 00: altro frutto, accidenti a lui, sempre e solo un frutto, che nella fattispecie dovrebbe essere un kiwi-nespola. Alle quindici e trenta il kiwi è già digerito, con l’alibi che magari stasera mangio un po’ in anticipo.
Alle diciassette esco per fiondarmi in palestra; dopo cinque minuti di tapis roulant, con in corpo duecentoquattro calorie dal mattino, vedo passarmi davanti un incantatore di serpenti col turbante, manco mi trovassi nella casbah di Marrakech.
Abbandono il lavoro aerobico, e mi dedico alle macchine gonfia muscolo. Accanto a me, due splendide quarantenni addobbate da sana cellulite si scambiano ricette per la Pasqua imminente. Così conto le divaricazioni delle gambe mentre ascolto di sformati di asparagi, torte salate salame e pecorino, penne alla salsiccia ed involtini di bresaola e caprino. Mi raggiungono dodici ballerine di flamenco, manco fossi a Barcellona.
Mi riassale la crisi depressiva, aggravata dai morsi della fame che si fanno molto più pressanti. Ancora non so come, ma arriva l’ora di cena. Spadello tre quarti d’ora, dopo aver pesato ogni singolo ingrediente col bilancino da pusher.
Mastico ciascun boccone per cinquantacinque volte, seguendo uno degli innumerevoli consigli-dieta da rotocalco. Il risultato è che la fame non viene per niente mitigata, ma la mascella mi fa’ male come avessi masticato il materasso di gommapiuma. Passo cinque minuti in compagnia di uno stormo di gabbiani vocianti.
L’appuntamento serale con la bilancia mi regala la soddisfazione di aver perso tre etti, il giro coscia è sempre lo stesso, ma ci vorranno due settimane prima di ridurre i centimetri.
Un lieve capogiro è il segnale che l’energia è esaurita: guardo il letto, e penso che dormirò sognando cibo.
Domani mi attendono diciotto deliranti ore di privazioni, ma fra tre mesi, in spiaggia, sarò da urlo.
Quello del bagnino quando mi vedrà stramazzare a terra stroncata da un collasso…

 

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 14/04/2012 16:31
    con un po' di pazienza
    si riesce a perdere peso,
    tagliente e incisiva
    questa scrittura,
    complimenti.

6 commenti:

  • Anonimo il 03/07/2011 19:00
    Ho letto oggi per la prima volta qualcosa di tuo. L'inizio d'un "ruvido" racconto d'un prete benedicente in casa nel periodo pasquale, una breve poesia delle tue molte, ed infine come 1369°lettore questa tua brevissima prosa. Il tuo stile di prosa ha un piglio molto mascolino; in poesia invece al mio orecchio le cose tornano a posto. Comunque sono qui per la tua "DIETA": sfotunatamente non posseggo "l'entusiasmo" del A. Villa, nè l'approccio casareccio del simpatico Giuseppe L., e quindi proverò a dirti come riesco che l'idea per arrivare alla simpaticissia battuta finale -l'unica parte che salvo- sarebbe stata una esilirante idea per farne un breve e divertente esercizio d'ironia se avessi adoperato uno stile più elegante senza le "solite manieracce" già notate nel precedente raccontino sopra citato. Grazie e buon proseguimento. Le.
  • Sonia Di Mattei il 19/09/2008 21:56
    che tristezza la dieta!! In compenso il tuo racconto è succulento e digeribilissimo, la parte finale è proprio simpatica
  • Giuseppe Loda il 11/06/2008 09:31
    come mi dispiace, mentre stò leggendo questo tuo bel diario della giornata mi stò mangiando un ottimo panino caldo con la mortadella. Gustosissimo. auguri per la tua dieta. giosep
  • augusto villa il 06/05/2008 15:12
    Cavoliiiiii... ahahahahah... Come ti capisco... sob!... sisi!... glub!... ti capisco proprio!!!
    Brava Rossella!!!... veramente carino e simpatico...

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