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Pioggie estive

La pioggia precipitava dalle nuvole leggera e sottile, ma pungeva come mille aghi. Scendeva sul viso di Vittoria che correva sul marciapiede, nel vano tentativo di trovare un riparo al più presto.
Una pioggia improvvisa, tipica dell’estate, l’aveva colta di sorpresa mentre passeggiava diretta al mare.
Le nuvole si rincorrevano e scontravano. Da lì a poco la pioggia sarebbe diventata violenta, almeno era questo quello che prometteva il cielo cupo che andava serrandosi sopra la sua testa.
Vittoria vide un ragazzo ripararsi sotto una balconata. Prese la palla in balzo e vi si precipitò, a sua volta, quasi scontrandolo.
Un bel ragazzo, più alto di lei. Dai capelli corti a spina che la pioggia aveva scompigliato. Neri come i suoi occhi scurissimi. Un viso delicato e dolce. Indossava dei jeans larghi bagnati fino a metà gamba.
“Chissà come mai!” pensò.
Un giubbottino di jeans appena toccato da qualche goccia.

Marino se la trovò solo di fronte all’improvviso.
I capelli rossi di Vittoria erano diventati più scuri nei punti bagnati dalla pioggia. Il viso chiaro riluceva per le gocce che le scorrevano sulle gote.
Le lentiggini sul naso erano deliziose e rosate. Il vestitino bagnato aveva aderito ai suoi seni, nudi sotto la veste.
“Non porta il reggiseno” pensò “ in effetti con il caldo che faceva era meglio togliere che mettere!”
La pelle chiara traspariva dal tessuto leggero e lui si sentì avvampare.
La pioggia aumentò ed il cielo diveniva sempre più tetro.
“Che bella che sei!” continuò a pensare Marino guardandola di nascosto.
La pioggia rimbalzava sul marciapiede e contro i muri. Le bagnava la gonna che aderiva alle sue gambe morbide e lisce.
Lui sentì un brivido salirgli lungo la schiena, non certo per il freddo, la sua eccitazione andava aumentando.
“Sarà meglio non guardarla!” pensò, ma il pensiero differiva dalle sue azioni. Lo sguardo oscillava dalle gambe, alle cosce, al seno, al viso ed alle labbra.

Vittoria guardò la gonna bagnata aderirle alle cosce e in un gesto pudico si abbracciò.
Non sentiva disagio anzi essere guardata da quel ragazzo la faceva sentire protetta. Sentiva i suoi occhi… lo sguardo di lui come una carezza.

“Poverina starà gelando! Bagnata e con questa tempo che peggiora…” anche se Marino ringraziava per quell’inaspettata visione di bellezza.
Si tolse il giacchetto e lo poggiò sulle spalle di lei. Fu un gesto istintivo e si rese conto di cosa facesse solo quando la sentì sobbalzare al suo tocco.

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0 recensioni:

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10 commenti:

  • le fabbriche dismesse il 18/09/2008 18:48
    Assolutamente in sintonia con Vincenzo.. un bacio e nulla più, il resto lo lasci alla nostra immaginazione, si rivedranno??.. non si vedranno mai più??... la risposta è nella fantasia.
  • Vincenzo Capitanucci il 28/07/2008 19:25
    Stupendo.. di una grandissima dolcezza... scritto molto bene... scorrevole come questa pioggia magica.. in Amore...
  • Anonimo il 12/07/2008 06:26
    Bel racconto... l'ho sentito come una specie di sogno o un desiderio nel profondo dell'animo dell'autrice. Sembra il quadretto di un film... io sentivo anche la musica, nel leggerlo. Proprio per imitare i commenti di Lupetta le consiglierei di curare meglio la punteggiatura...è anche un mio difetto. Ma forse Lupoalato lo fa apposta,è il suo stile. Giak... un ex Omino
  • Ugo Mastrogiovanni il 03/07/2008 16:18
    Riemerge in questo racconto, forse nascostamente autobiografico, la capacità di Maria di mettere insieme una serie di tasselli intercalati con maestria, capaci di galvanizzare l’attenzione del lettore dal primo all’ultimo rigo.
  • Ivan il 30/06/2008 17:44
    ... meno scorrevole di altri tuoi scritti, ma piacevole da leggere e ben costruito. Sei davvero brava...
  • luigi deluca il 24/06/2008 22:21
    E poi dicono che la pioggia non serve... , personaggi ben disegnati, un flash di vita vissuta, una storia assai plausibile un finale che fa ben sperare nel futuro di Marino (il quale mi dicono è andato ad accendere dei ceri per invitare tutti i santi a far piovere ancora e ancora ) e di Vittoria che è tornata a casa col sorriso sulle labbra e i sensi in subbuglio, e si è ripromessa di ripassare quanto prima per quella strada
    il mio voto? il massimo, il mio giudizio? Racconto sereno e divertente... BRAVA, gigi

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