--- Prologo ---
Cenerentola bambina sognava….. avvolta dalle morbide lenzuola in cui la zia Rondinella la affagottava tutte le sere nel suo lettino ella sognava….. il suo viso paffutello carezzato dalle bionde trecce appariva lieto e sereno anche quella notte, ma ella sognava inquieta di un grande regno dominato dalla crudeltà e dalla corruzione che nel futuro avrebbe soggiogato l’ intera umanità….. nella sua visione notturna una scarpetta fragile e delicata si materializzava scendendo dal cielo mentre una voce dal tono indefinibile e dotata di un’ aura sovrumana la ammoniva…. la ammoniva a non definire il bene e il male basandosi sull’ apparenza ma a guardare oltre…. oltre i confini……al risveglio pallida e sudata sentì che l’ unica certezza che aveva ora era di essere quella notte stata investita di una missione….
--- Capitolo 1 ---
V’ era un tempo in cui al pacifico villaggio di Aspidistra viveva la più bella fanciulla del reame, di nome Cenerentola…… era l’ epoca in cui regnava ancora l’ armonia tra gli uomini e la natura….. essa per grazia e fascino ricordava le antiche rappresentazioni classiche in cui le forme affusolate e aristocratiche del corpo erano sempre state sinonimo di bellezza femminile….. i biondi capelli ne incorniciavano il bel viso rendendola tra tutte le donzelle del paese la più ammirata e desiderata……non per nulla essa era Regina del villaggio, da tutti ammirata per la sua bellezza e temuta per il suo carattere che, dolce e leggero nei momenti di letizia, diveniva in un batter d’ ali violento e vendicativo di fronte ai pericoli che minacciavano lei e la sua comunità……
Quella mattina Cenerentola era intenta alla sua quotidiana toeletta in compagnia delle sue due ancelle preferite, Lavinia e Violetta.…. davanti al suo specchio magico guardava Lavinia mentre si prendeva cura delle sue mani eleganti limando e affilando le lunghissime unghie, e Violetta intenta a pettinarle i lunghi capelli colore del grano, lisci e morbidi come seta…..
Tempo addietro aveva scelto le due giovani tra una schiera di aspiranti assistenti al suo trono, apprezzava la loro capacità comunicativa oltre alla sicura presenza fisica, qualità indispensabili per ricoprire tale mansione……e ancorpiù considerava gradita la loro assoluta dedizione alla causa del Reame e alla sua persona……e per queste qualità ricambiava le due ancelle offrendo loro una vita di agi e di piaceri a cui non avrebbero mai rinunciato di loro volontà, ben conoscendo quanto terribile sarebbe stata l’ ira della Regina nel malaugurato caso di un loro abbandono o tradimento…..
Violetta era di buona famiglia ed arrivò già ragazza alla corte di Cenerentola, distinguendosi da subito per la sua impeccabile eleganza e la sua assoluta devozione alla Regina, oltre che per la sua indubbia avvenenza di matrice orientale che la faceva sembrare un’ odalisca dalle forme sinuose in perfetto contrasto con l’ austera e raffinata figura della Regina….
Lavinia al contrario era una trovatella abbandonata anni addietro da ignoti presso la cappella della sua tenuta regale. Prese subito a cuore il destino di questa bambina un po’ sgraziata dalle trecce color oro e la fece diventare negli anni una capace diplomatica a servizio della causa del Reame, nonché una farfalla aggraziata e leggera la cui cattura era tra le ambizioni declamate da molti dei più baldi giovani del suo villaggio……
A un certo punto le due giovani ragazze si scambiarono un cenno come d’ intesa, e fu Violetta a prendere la parola sussurrando all’ orecchio della regina con voce bassa: “Mia Regina, devo informarla che la scorsa notte è arrivata in paese una fanciulla di nome Zuncilla proveniente dal villaggio di Pennacicuta……”. Cenerentola spostò i suoi grandi occhi blu in direzione della ragazza attraverso lo specchio, replicando pacatamente: “Ebbene Violetta? Non mi sembra una notizia a cui dare eccessivo peso la tua, cosa ti ha spinto a raccontarmi del suo arrivo?”. Guardando Lavinia molto più timorosa di prima la giovane proseguì: “Vede…ehm…. mia Regina….. sembra che il noto favolista Griff abbia deciso….. etciùù…di affidarle la parte della principessa nella sua ultima novella che si chiamerà Zuncilla….. e non più Cenerentola”.
Di un fulmine lo sguardo della Regina si rabbuiò…i suoi occhi chiari scintillarono nello specchio come due fiamme infernali che avrebbero potuto incenerire l’ intero villaggio….. ma incenerirono solo lo sguardo impaurito dell’ ancella quando la vide alzarsi ed ergersi davanti a lei minacciosa….”Tu, sciagurata….. come osi recare alla tua Regina tali meste novelle in questa lieta e serena mattinata?”. “Violetta fece per ritrarsi e replicare ma le mancarono le parole mentre abbassava gli occhi inginocchiandosi di fronte a lei…”Io…….”. Cenerentola le afferrò la nera chioma con una mano alzando al contempo gli artigli minacciosi in direzione della ragazza, e squadrandola con occhi gelidi che Violetta ben conosceva.
“Avanti, parla! Cosa sai di questa storia?”. “Mia Regina, sai che non farei mai nulla contro di te, io…qualcuno doveva pur dirtelo……torturami pure se vuoi ma non ti tradirò mai….”. Gli occhi ancora gonfi d’ ira della bionda regina la fissarono ancora per qualche istante, poi mollarono la presa e il suo sguardo si raddolcì mentre invitava Violetta ad alzarsi…..”Lo so che non lo faresti mai, cara….. su ora alzati, credo che abbiamo tutte bisogno di un caffè adesso…. Lavinia, ti dispiace farlo doppio per me?”. “Subito, mia Regina”.
Cenerentola si risiedette dinanzi allo specchio e si accese una delle rare sigarette che si concedeva nei momenti difficili, rigorosamente racchiuse nel suo elegante bocchino nero. Mentre carezzava i capelli della sconsolata Violetta, i suoi occhi fissarono l’ anello di fumo che saliva dinanzi allo specchio e che parve disegnare durante l’ ascesa uno strano profilo a forma di scarpetta…..”E ora a noi due, Zuncilla millantatrice”.
--- Capitolo 2 ---
Javerius Griff era non solo il più noto e sagace favolista di Aspidistra, ma dell’ intera Contea, e la sua fama arrivava fin nella lontana Europa ove le sue fiabe avevano deliziato la fantasia e il sorriso di interi pascoli di bebè e puffette…. ora nell’ ultimo anno lo scrittore non si faceva vedere molto in giro, essendo impegnato a redigere quella che secondo lui avrebbe dovuto essere la sua opera summa, destinata ad influenzare nei secoli a venire il pensiero e l’ estetica femminile attraverso il radicamento sul sensibilissimo sentimento dei bambini……
E Javerius ben sapeva fin dall’ inizio a chi affidare il ruolo della protagonista più amata e che sarebbe risultata vincente, dopo aver ovviamente attraversato mille peripezie come si conviene ad un’ eroina irreale….. i suoi contatti con Cenerentola si erano moltiplicati negli ultimi tempi per definire i dettagli del suo personaggio, che fin dal primo momento, decise Javerius, si sarebbe ispirato a Cenerentola, alla sua figura forte e delicata nello stesso tempo, a colei che lui stesso riteneva la più bella sintesi di forza e bellezza riscontrabile in una donna del mondo reale……l’ ultimo incontro tra loro risaliva a pochi giorni orsono, già la Regina era a conoscenza della scena del ballo e della carrozza a tempo determinato, e ne era rimasta deliziata….. altro non si aspettava che la conclusione e la pubblicazione della fiaba, era questione di pochi giorni ormai……
Ed ora un tarlo rodeva i pensieri di Cenerentola mentre ancora il fumo disegnava volute dalle forme gotiche e arabeggianti intrecciandole tra l’ esterno e l’ interno dello specchio……come aveva potuto in una sola notte quella sgualdrina ad impossessarsi della parte più ambita in quella che sarebbe stata la fiaba più amata dalle generazioni a venire…….
L’ indomani di buon’ ora Cenerentola decise di recarsi da Javerius per parlargli direttamente in modo schietto e cercare di carpire i motivi di tale assurdo e repentino voltafaccia del maestro……. mentre Lavinia l’ aiutava ad indossare il suo nero mantello pensò alla figura di Griff, al suo carattere schivo e riservato ed al rispetto che lei stessa da sempre le portava, fin da quando piccoletta il sonno baciava la sua anima e le sue membra sulle parole di Javerius raccontate dalla zia Rondinella……Javerius era uomo di arguzia ed ironia e la divertivano i suoi eclettismi mentali nelle loro conversazioni, e pur ascoltando ed accogliendo dubbi e osservazioni difficilmente risultava influenzabile in merito al suo lavoro ……ed essendo uomo di fama e qualità riconosciute Cenerentola avrebbe avuto ben poco potere coercitivo su di lui in caso di insuccesso della missione……si, sarebbe stata una mattina decisamente impegnativa per la pur solida tempra della Regina…..
Griff la ricevette con la solita amabilità, anzi pareva di un umore insolitamente giocondo e risoltisi i preliminari Cenerentola lo guardò dritto in faccia coi suoi luminosi occhi cerulei……”Perché, Javerius?”.
Il narratore la invitò a sedersi e davanti a un caldo bicchiere di carnuncio aprì le sue mani in un gesto sconsolato: “Vedi mia cara….. tu sai che l’ estetica, l’ arte sono la mia vita…. ne abbiamo parlato spesso, conosci i miei gusti, le mie paranoie e le mie perversioni quasi quanto me….. e l’ arte è soggetta all’ ispirazione della fantasia, dell’ inconscio quindi del divino….”. “Fin qui ci siamo, và avanti Jav…..”.
Griff si servì un altro sorso della stimolante bevanda tentando inutilmente di offrirne a sua volta a Cenerentola, poi riprese accalorandosi un po’:” Ti è mai capitato in vita tua di credere in qualcosa di certo? Di credere senza dubbi di sorta a un qualcosa che ritieni e hai sempre ritenuto certo? Io ne avevo e ne ho ancora tante di certezze, e mi aiutano nell’ equilibrio spirituale quotidiano….. la mia estetica mi aveva sempre portato a considerare l’ immagine della donna bionda come simbolo di grazia, fascino, carattere…. a questo ho pensato quando ho deciso di abbozzare la mia fiaba, e a te è subito corso il mio pensiero per il ruolo della protagonista……come per una naturale coppia di contrari ho dipinto la figura della tua rivale in totale contrasto con la tua, dal carattere all’ aspetto esteriore……”.
Cenerentola incrociò le gambe inguainate dei suoi stivali neri e si accese la prima sigaretta della giornata, facendo roteare lo sguardo verso l’alto mentre replicava al suo interlocutore…”Jav queste cose le sappiamo tutti e due…. spero di non averti fatto visita solo per sentirmi raccontare la storia del tuo rapporto con l’ estetica….è che…vedi, credo tu mi debba delle spiegazioni….”. Con tono ora più pacato Javerius riprese la sua riflessione ad alta voce: “Vedi mia cara Regina, io ieri sera ho avuto una sorta di illuminazione, una specie di…. conversione sulla strada di Damasco dopo la visita di Zuncilla.….. qualcosa….. bè come spiegartelo….” Ora Griff agitava le mani nell’ aria come per afferrare un concetto, farlo suo….”qualcosa che ha radicalmente modificato la mia concezione dell’ estetica femminile…ecco…forse era questo il punto a cui dovevo arrivare per rispondere alle tue richieste Cenerentola….”.
Un lungo silenzio seguì nello studio dello scrittore, finchè i loro occhi nuovamente si incrociarono e quelli della regina fissarono i suoi…”E posso domandarti IN QUALE MODO è avvenuta questa tua repentina conversione, mio caro favolista?”. Griff si schermì, tra l’ imbarazzato e il reticente…”Bè…. sai l’arte è un mondo quasi magico….. io…io non saprei risponderti ora, sai…. ma, se posso parlarti con estrema sincerità…..” La bionda continuò a fissarlo in impassibile attesa…..”Bè vedi, ho saputo diverse cose riguardo al modo in cui eserciti il tuo potere sul nostro villaggio…. la tua forza sta nella ricchezza delle nostre terre ed anche in quella delle terre conquistate grazie alla tua strategia di conquista attraverso gli spietati massacri compiuti dai tuoi Armigeri.…e tutto ciò rende la nostra comunità forte economicamente e militarmente, e la nostra gente sicura e satolla……. ma so anche che non tolleri rivali, né in politica né negli affetti…. e so che quando qualcuno si frappone tra te e i tuoi obiettivi non hai nessuno scrupolo a farlo torturare e morire di morte lenta…. l’ hai già fatto con uomini e donne di ogni estrazione sociale, i resoconti di cui ho sentito parlare mi fanno accapponare la pelle….. e non voglio nemmeno pensare alle voci che si dicono secondo le quali tu parteciperesti direttamente ai supplizi più crudeli……ecco…tutto ciò…. mi ha fatto prendere la decisione nei giorni scorsi, e per quanto tu possa pensare maliziosamente non è stato ciò che pensi a farmi cambiare prospettiva….è vero Zuncilla è molto bella --una sottile increspatura attraversò le labbra della Regina?" ma è soprattutto di animo puro e sereno, non contaminato dalla crudeltà e dall’ avidità in cui…. pare tu abbia deciso di consacrare il tuo regno”.
Cenerentola spense con calma la sigaretta e ripose il bocchino nella sua rossa custodia, e fece per alzarsi…”Bene Jav, suppongo di avere avuto le risposte che cercavo…ti auguro di terminare la tua nuova favola e spero che avrà un grande successo…. davvero.” Griff la accompagnò imbarazzato all’ uscita, e mentre l’ osservava camminare come sempre elegante sui suoi alti tacchi sottili, fu sfiorato da un pensiero…. forse non era più così sicuro di come sarebbero andate le vicende inerenti la sua novella, e anche se non sapeva darsi ragione di questi suoi dubbi gli venne da pensare che comunque Cenerentola era di certo donna di carattere, una di quelle persone che difficilmente si arrendono di fronte agli ostacoli anche più insormontabili. Però era anche certo che la sua favola aveva cambiato protagonista e che nulla che non fosse il giudice universale in carne ed ossa gli avrebbe fatto cambiare idea, e tornò in questo modo rassicurato al suo studio per riprendere il lavoro.
--- Capitolo 3 ---
Quando la porta del salone reale si spalancò con violenza, Lavinia e Violetta alzarono lo sguardo verso la loro Regina che avanzava verso la sua lussuosa scrivania con passo deciso e un diavolo per capello riconoscibile fin dai bassifondi dell’ Ade…..”Quella puttana!” ringhiò tra sé e il proprio demone……si sedette e subito chiamò a sé le proprie ancelle…”Violetta, Lavinia…a rapporto!”
Le due ragazze avevano già realizzato che non sarebbe stata una giornata tranquilla al castello quel dì, e si mossero all’ unisono per presenziare dinanzi alla propria Regina, ed attendere le sue disposizioni in piedi davanti a lei, come sempre nei momenti difficili…..”Regina cara, lo sai siamo sempre dolenti quando non ti vediamo lieta e serena come è la tua indole più vera….. cosa ti spinge ad essere così irata, e…perché? Fu Violetta a pronunciare la formula di rito dei momenti di allarme rosso….. Cenerentola fece per imboccarsi un’ altra sigaretta e subito Lavinia le porse l’ accendisigari a forma di artiglio simbolo della casa reale….”Quella puttana…. mi ha dato l’ ispirazione, Regina! Così ha detto, avete capito…. una qualsiasi sguattera di Pennacicuta fa una misteriosa visita a Griff poco prima della stesura definitiva della fiaba…. e che cosa ne ricava quel coglione di un pennivendolo?? L’ ispirazione, ecco cosa! Ora la chiamano così….. deve essermi sfuggito dal lessico popolano questo neologismo”. Lavinia replicò ormai consapevole della natura del problema…”Credo di sapere di che “ispirazione” si tratti, mia Regina”. “Già, non bisogna essere aquile per comprenderlo, Lavinia….” Violetta rincarò la dose di calmante per la sua padrona…”Del resto non è un mistero che a Pennacicuta in quanto a quel genere di ispirazione le donne siano molto abili, Regina adorata”.
Cenerentola annuì, rincuorata dalle più o meno sincere osservazioni delle sue amate ancelle…. si sciolse la crocchia dei capelli biondissimi e li lasciò liberi di decorarle la schiena stretta dal suo elegante corpetto blu notte……”Lavinia.…voglio che mi procuri tutta la documentazione che riesci riguardo a questa Zuncilla, vita, morte, peccati e vizi…….. e tu Violetta rovista in biblioteca tutto ciò che riguarda le pozioni magiche in uso a Pennacicuta e in tutta la contea e portameli….. dubito di trovarvi una spiegazione su ciò che è accaduto ieri notte ma non voglio lasciare nulla di intentato…..”. Le due ragazze si mossero per eseguire i compiti della loro Regina, che rimase sola e finalmente libera di riflettere a mente sgombra sull’ accaduto….. pensava a questa misteriosa Zuncilla e da dove fosse venuta per rovinarle l’ esistenza di punto in bianco….. tra Aspidistra e Pennacicuta vigeva uno stato di guerra fredda permanente che avrebbe impedito qualsiasi tentativo di rintracciare da sola quella puttanella…. ci sarebbero volute settimane solo per ottenere un colloquio coi reggenti del reame vicino, impossibile nel frattempo impedire che l’ irreparabile accadesse sulla penna di Griff….. pensò al suo sogno…. alla sua missione…..
Quando Violetta recò la documentazione alchemica era ancora assorta nei suoi pensieri, e si accorse subito che già solo per consultare quel genere di scienza avrebbe perso troppo tempo e decise di affidare l’ incarico al chimico di corte, il mago Tralambicco. Ma fu ben più delusa quando da parte della sconsolata Lavinia non le giunse alcuna informazione utile per rintracciare quella gallinella cittadina del reame confinante….. chiese di essere lasciata sola e congedò le due giovani servitrici che come sempre la salutarono con un garbato inchino…….
Chiuse gli occhi, rilassò le membra….. si lasciò andare sulla comoda poltrona per ritirarsi in quello stato di distacco dalla realtà che nei momenti più bui l’ aveva in passato aiutata a stimolare l’ intuito e a lasciargli per qualche breve flash prendere il sopravvento sulla nuda ragione……era il suo estremo tentativo per ridestare l’ istinto di conservazione che in lei era più potente di quello di una tigre siberiana……. mentre a tratti riapriva gli occhi per osservare i disegni geroglifici prodotti dal fumo dell’ ennesima sigaretta di quel giorno….. ancora una volta sembrò materializzarsi davanti a lei l’ immagine della scarpetta, che di colpo svaniva come spazzata via da una forza potente perché sfuggente……. tra i mille motivi che il fumo tracciava nell’ aria non le parve di distinguere nessun anello magico, nessuna chiave segreta per indurre la sua immaginazione a un salto di qualità in grado di risolvere problemi terreni apparentemente irrisolvibili, come tante volte era successo nel passato……si assopì per un breve riposo tra il sonno e la dormiveglia.
Quando si ridestò sentì il suo corpo più stanco e la sua mente poco reattiva, forse davvero questo amaro scherzo del destino cominciava ad avere effetti anche somatici su di lei…. forse…. forse sarebbe stata destinata ad un percorso in discesa verso pensieri sempre più cupi una volta che la “sua” favoletta fosse stata pubblicata senza la sua immagine, senza la sua icona nella parte dell’ amata protagonista buona e alla fine vincente……. forse Griff in un altro impeto “ispiratorio” l’ avrebbe declassata a matrigna cattiva…. o peggio…a Genoveffa!!
Ci fu un’ attimo di vuoto in lei, come se in un secondo secoli e secoli di storia della letteratura e dell’ estetica le fossero balenati di un soffio alle spalle……ancora il sogno di bambina la inseguiva….. si alzò e si diresse verso il giardino interno, attraverso l’ atrio laterale e il patio, non certa di dove volesse dirigersi…. forse aveva solo bisogno di un po’ d’ aria fresca……
Costeggiò la scala di accesso agli appartamenti degli ospiti e mentre osservava la fontana zampillare inutilmente trapassata dai raggi solari sottili e violenti……un lampo nella coda dell’ occhio e lo vide…un riflesso metallico tra la base delle azalee che ornavano il parapetto in mattoni della scala……si avvicinò a passo lento per guardare nella semioscurità del fogliame….. era una spilla, la raccolse e la pulì dal terriccio scuro……la osservò a lungo mentre il suo cervello riprese a mulinare e a macinare pensieri con ritmo crescente, come osservasse dall’ alto i danni prodotti da una violenta tempesta appena passata…….. poi i suoi occhi s’ illuminarono di una luce solare, tra il divino e il demoniaco, e pensò mentre continuava ad osservare quella spilla, quell’ insegna inconfondibile…..
”Ma certo! Era una spilla che vidi poco fa disegnata nei mutevoli ghirigori del mio fumo!” Rimase sul posto per qualche minuto, finché non udì i passi felpati di Lavinia arrivare dal salone…..”Lavinia”. La ragazza si voltò, un po’ sorpresa di trovare la sua padrona in quella zona del castello…”Si mia Regina”. “Chi ha pensato all’ inventario della cristalleria negli appartamenti degli ospiti questa settimana?”. Lavinia rispose sicura: “Era il turno di Violetta questa settimana”. “Ne sei sicura, Lavinia?”. “Sicurissima mia Regina, io sono destinata alla supervisione del restauro delle opere pittoriche questa settimana. Ha bisogno di me per qualche cosa?” “No Lavinia, puoi andare…. anzi attendi un secondo…”
Passi rapidi avanzavano lungo il corridoio del salone, quando uscì nel cortile Violetta recava in grembo alcuni volumi alchemici da riporre in biblioteca.…quando le vide si fermò per un attimo mentre lo sguardo fiammeggiante di Cenerentola la fulminò con un sol gesto: “Tu!”, con il suo dito indice o meglio il suo lungo artiglio che la ipnotizzarono indicandola in un gesto perentorio mentre l’ altra mano della Regina si aprì svelando il contenuto in esso celato……a Violetta i libri le cascarono a terra rumorosamente mentre scrutava con occhi gonfi di terrore crescente la spilla d’ oro marchiata P C con intarsiato il motivo del teschio dagli occhi rossi simbolo di Pennacicuta….. un oggetto impossibile da rinvenire ad Aspidistra per chiunque tranne che per pochissimi eletti diplomatici……
Immediatamente furono chiamati gli Armigeri che prelevarono Violetta x condurla nelle segrete sotto lo sguardo gelido di Cenerentola……
--- Capitolo 4 ---
Quando riprese coscienza di sé non era ben sicura se avesse gli occhi aperti o chiusi, le sembrava di averli aperti ma senza vedere nulla….. ma era l’ unico pensiero che si aggiungeva ad una sensazione ben più forte e angosciosa che era quella del dolore, un dolore bruciante al volto che non sapeva spiegarsi…l’ unica certezza è che mai in vita sua aveva sofferto un dolore così acuto, e senza poterne dare spiegazione. Quando la benda le fu tolta vide dinanzi a sé a qualche metro Cenerentola e Lavinia, entrambe fumavano tranquillamente sedute di fronte a lei, notò che Lavinia si era appena riseduta, doveva averle tolto lei la benda….
Lentamente ricordò, lentamente la sua angoscia si materializzò sotto forma di una spilla d’ oro…. e soprattutto la sua consapevolezza della situazione le si svelò pezzo per pezzo……il bruciore insopportabile al viso era dovuto ad una schiera di aghi che le erano stati conficcati tra le cavità cigliari e le guance, trapassando le palpebre….. ricordava bene questo metodo usato nelle celle di tortura del castello per impedire ai prigionieri sotto interrogatorio di chiudere gli occhi dinanzi ai supplizi che gli venivano inflitti….. realizzò anche di essere certamente nuda, e le braccia le dolevano in quanto erano sollevate e probabilmente legate con delle catene verticali, anche se non riusciva a scorgerle….. anche le gambe non avevano possibilità di movimento, provò a muovere le caviglie e le sentì strette da una morsa fredda e metallica……l’ ultima cosa di cui si rese conto è che un’ asse bucherellato era stato posto sopra il suo petto, e i suoi voluminosi seni posti all’ interno di questo asse e appoggiati ad un altro analogo……all’ estremità dell’ asse era posizionata una specie di manovella simile a una chiusa di tubazioni……. respirò…. i suoi pensieri tentarono di ricomporsi…”Oh dio no…. dì che non è vero……”…provò a chiudere gli occhi ma non era possibile…. le lacrime di dolore e impotenza le bagnavano continuamente il bulbo oculare rivestendo di una patina umida le sue grandi pupille nere…..
Trascorsero alcuni minuti prima che vedesse qualche movimento davanti a sé, fino allora le due bionde ragazze sembravano impegnate in un’ amabile conversazione da salotto con lei come ospite indesiderata……fu Cenerentola ad alzarsi e ad avanzare con passi lenti verso lei, facendo schioccare sul nudo pavimento di pietra i suoi tacchi alti e sottili……. la fissò, ora i suoi grandi occhi celesti erano l’ immagine della tranquillità e della gaiezza e così il suo terrore non fece che crescere ulteriormente……”Violetta cara….. abbiamo un problema pare……” esordì la Regina mentre spegneva la sigaretta sotto il tacco avendo cura di calpestarla meticolosamente, la infastidivano i cattivi odori e proprio quando era impegnata con le amiche più care…..
”Mia Regina, le giuro…..”…Cenerentola le mise un dito sulla bocca come si fa ad un bambino piccolo per indurlo con dolcezza a tacere, e proseguì…..”Tesoro, sei sempre stata così precisa, metodica…mi stupirei molto se sprecassi le tue energie in inutili e patetici tentativi di spiegazione……. vi sono solo due domande a cui dovrai rispondere se vorrai avere salva la vita, e nonostante tu sappia quali siano queste domande te le ripeterò in segno della mia grande pazienza e generosità nei tuoi confronti…….” Un attimo di pausa per verificare il livello di attenzione della ragazza che trovò elevatissimo……”Prima domanda, chi è e dove abita quella puttana. Seconda ed ultima domanda, perché e come hai fatto ciò che hai fatto. Le domande finiscono qui Violetta, ti confesso che se la prima domanda è quella che più interessa la mia carriera e la mia gloria, la seconda mi incuriosisce maggiormente sul lato umano, diciamo…. psicologico. Sappi solo che non intendo perdere troppo tempo in questo interrogatorio…. cara”.
Pochi secondi furono sufficienti a Violetta per rendersi conto di ciò che l’ aspettava, conosceva bene la Regina e la sua capacità di essere crudele oltre ogni immaginazione se ciò fosse servito ad ottenere il suo scopo……”Lei…lei abita a Pennacicuta….. io…. io non so esattamente dove”. “Lavinia!”, la voce della regina risuonò secca….. l’ ancella si alzò e senza bisogno di chiedere il da farsi ruotò la manovella di un giro intero, lentamente i due assi si avvicinarono……”Aaaaaaahhh”….. Violetta sentì una fitta acuta nella parte inferiore del petto che si propagò a tutte le sue membra circostanti nel giro di pochi secondi…. la sua resistenza al dolore non era mai stata eccellente e ora l’ unico pensiero che le girava nella mente frastornata era come fare ad uscire da una situazione in cui pure lei, e ne era cosciente, si era cacciata……
”Io…credo che lei debba tornare al nostro villaggio…. so che fa parte della delegazione incaricata settimanalmente degli scambi commerciali consentiti tra i nostri reami….. non so quando sarà il prossimo viaggio ma lo credo imminente…..” “Lo credi? Lavinia!”…”Noooo….. giuro è tutto ciò che…..…. aaaaaaaaahhhhhhh!” Il secondo giro di manovella le fece venire il cuore in gola prima ancora del dolore lancinante che le sembrò far esplodere il petto…. le parve sentire il sapore del sangue sotto la lingua anche se il suo petto non sanguinava….”Basta la prego….è…è per oggi pomeriggio, al Mulino delle Garlinde…la prego mia Regina……”
Lavinia accennò col capo a Cenerentola…”Forse dice il vero, i diplomatici si incontrano al giovedì nei pressi del Mulino per discutere di affari agricoli”…. la Regina realizzò rapidamente il resoconto di quelle informazioni e non perse tempo intuendo la possibilità di un’ insperata e ravvicinata rivincita personale….”Lavinia….. corri immediatamente dagli Armigeri dell’ Ordine della Vipera….. nostri fedeli e ben remunerati servitori….. immagino non abbia bisogno di dirti quale messaggio dovrai recargli…..”…Le due donne si scambiarono uno sguardo d’ intesa e Lavinia balenò fuori dalla sala inquisitoria con passo rapido…. Cenerentola pensò che quella ragazza avrebbe potuto fare strada molto prima del previsto…….
--- Capitolo 5 ---
”Sai cara, temo che di questo passo i miei raffreddori invernali aumenteranno, beata tu che non hai vizi…..”, disse rivolta a Violetta mentre si accendeva l’ ennesima sigaretta di quella giornata fin qui vivace……la brunetta incatenata parve ritrovare speranza mentre schiarendosi la fioca voce si appellò alla sua pietà….”Regina adorata…. sono stata leale con lei…. ciò che voleva sapere io le dissi…….è vero commisi un’ errore di avidità e caddi dinanzi alla tentazione…. ma posso giurare su qualsiasi cosa io abbia più cara che non si ripeterà…mai più…..”. Qualche istante lasciò passare la Regina prima di tornare di fronte alla prigioniera, e a braccia conserte porle la seconda domanda: “E ora mi dirai il perché”. Violetta si animò subito: “Mia Regina, le ho appena accennato il motivo di questo mio vergognoso comportamento che nulla merita se non la condanna più ignominiosa…io…. io lo feci per la promessa di doni e regalie….. la tentazione del denaro mi fece cadere nel tradimento”.
Violetta guardò Cenerentola rimanere impassibile ed una luce feroce farsi largo nei suoi occhi blu, che si infiammarono e in un attimo vide l’ irata Regina scagliarsi su di lei colpendola con schiaffi sul volto, poi afferrando i suoi capelli le piegò la testa all’ indietro sibilandole a pochi centimetri dal suo viso: ” Piccola puttanella, lo sai non è ancora nata la servetta che si prenda gioco della sua padrona……tu non lo facesti per denaro, perché alla mia corte mai nulla ti mancò di una vita agiata e piacevole, gli ozi i viaggi e i piaceri dell’ arte erano sempre stati nei tuoi privilegi……quindi ora mi dirai la VERA RAGIONE di ciò che hai fatto……dovessi scorticarti la pelle centimetro dopo centimetro, ma la dirai…stupida servetta!”
Ancora una volta furono gli avvenimenti a precedere il riaversi dallo shock di Violetta……quando la sua mente tornò a far affluire la necessaria lucidità alla sua vista vide la Regina smontare l’ asse inferiore del torchio e rigirarlo di 180 gradi……e mentre lo riavvitava all’ altro asse la sua bocca spalancata non riusciva a proferir suoni talmente era paralizzata dal terrore….. sulla superficie dell’ asse inferiore ora vide saldati decine di aculei in ferro lunghi molti centimetri, e realizzò il motivo per cui l’ asse superiore era bucherellato da tanti fori…….
Il suo capo oscillò di lato, un flebile “Nooo……nooo…..” usciva a tratti dalle sue labbra ma non ebbe tempo di urlare….. vide Cenerentola cospargere da un’ ampolla piena di liquido scuro le sue parti intime, mentre nell’ altra mano reggeva una scatola trasparente in cui brulicavano centinaia di voracissime formiche rosse giganti…..”A te la scelta gioia…. queste simpatiche canaglie sarebbero felicissime di cenare con i tuoi organi genitali, ma vista la loro agitazione credo che non rimarrebbe molto nemmeno degli organi riproduttivi……in alternativa quando tornerà Lavinia sarà lieta di testare la sua abilità alla manovella del torchio…. quale busta scegli cara?”
Un lungo silenzio seguì, Cenerentola conosceva la sua preda e le lasciò il tempo di realizzare la situazione….. negli stessi istanti Violetta pensò una cosa sola: nulla avrebbe avuto più senso nella sua vita se avesse deciso di non confessare, anche fosse sopravvissuta ai supplizi la sua vita sarebbe stata quella di un vegetale ma con un’ orribile capacità di pensiero a tormentarle ogni istante che la separava dalla morte……si schiarì leggermente la voce, che ora risuonò più nitida e calma….
”Ho conosciuto Zuncilla la scorsa primavera, ella mi parve subito una ragazza di spirito giocondo e nient’ affatto maliziosa, e non tardammo a diventare amiche durante i nostri incontri tra le missioni diplomatiche al Mulino…. durante i nostri colloqui raramente si parlava di affari di corte, ma un giorno mi disse che le sarebbe piaciuto conoscere il famoso favolista Griff, e senza alcuna recondita intenzione la aiutai a realizzare questo suo desiderio……quando ebbe soddisfatto la sua curiosità mi confidò della sua speranza di diventare un giorno protagonista di una delle sue fiabe, e da tempo si parlava in tutta la Contea dell’ imminente uscita di una favola che avrebbe oscurato con la sua drammaticità e i suoi significati simbolici tutte le precedenti novelle ideate dopo Esopo……io…io non ricordo come iniziò la cosa, ma a poco a poco cominciai a provare il desiderio irresistibile di vedere Zuncilla scritturata per il ruolo della principessa, e proprio al suo posto Regina…..” Cenerentola continuava a fissarla con occhi calmi e gelidi che le dicevano di andare avanti…..”Zuncilla è così simile a me nell’ aspetto, i suoi lucenti capelli neri e le sue forme sinuose facevano dire ai nostri colleghi diplomatici se per uno strano caso non fossimo nate sotto lo stesso tetto in uno dei due paesi……io…io volevo essere attraverso il suo tramite la protagonista della fiaba più bella……volevo tramandare nei secoli la nostra bellezza bruna come immagine della donna più ammirata dalle dame e sognata dai cavalieri”
Cenerentola trasse un sospiro lieve alla fine della confessione, e mentre stava per replicare Lavinia entrò nella sala…. era visibilmente eccitata ed accalorata dalla corsa appena conclusa….”Mia Regina, la missione è stata compiuta”. Gli occhi della regina brillarono come cristalli di Boemia e dopo giorni di ansie e angosce un sottile sorriso si fece strada nel suo viso dai tratti raffinati…..”Me ne rallegro mia cara, davvero.…. proprio appena adesso questa sciagurata ha confessato, e ora posso dire che credo a quello che mi ha detto…”
Subito Violetta si sentì in animo di intervenire animata e rincuorata: “Mia Regina, ha udito la verità dalla mia bocca…. sono stata leale con lei, e voglio anche dirle che sono interamente pentita di ciò che ho fatto e non le chiedo nulla se non il rispetto delle promesse…”
La bionda regnante si avvicinò nuovamente a lei e ora la sua voce e la sua gestualità erano più serene e quasi allegre, e guardandosi attorno e sorridendo a Lavinia le replicò: “Ma naturalmente mia cara, ho promesso che ti avrei risparmiato la vita e così farò, la regina Cenerentola può essere crudele e spietata ma mai spergiura…. e devo anche dirti che hai rispettato le mie richieste rispondendo alle mie due domande, quindi anche io rispetterò i patti…”…”Mia Regina, io…lei mi ha perdonata…. e io le sarò sempre grata di avermi risparmiata, consideri questa serva indegna come sua schiava d’ ora in avanti, mi chieda qualsiasi cosa ed io la eseguirò…”…”Mmmm, che chiacchierona sei sempre stata, Violetta mia, ho promesso che non ti avrei uccisa, non allargare i tuoi orizzonti…Lavinia!”. “Si, mia Regina”. “Procediamo”.
Lavinia si procurò un ferro pieghevole e si avvicinò a Violetta…”Ma…. ma cosa…..”…mentre Lavinia le teneva la bocca spalancata con il ferretto, Cenerentola le entrò dentro con una grossa tenaglia e con un colpo secco le recise la lingua alla base……. subito dopo Lavinia piegò la testa della disgraziata verso il basso in modo che il fiotto di sangue uscisse dalla bocca e non la affogasse….. la tenne così per diversi minuti sotto lo sguardo compiaciuto di Cenerentola mentre gemiti disperati e convulsi agitavano il corpo della prigioniera….. quando il sangue smise di sgorgare la testa fu riportata in posizione verticale e Cenerentola le trapassò le labbra con la spilla di Pennacicuta chiudendogliele ermeticamente….”Quello che doveva dire questa schifosa l’ ha detto, la lingua non le serviva più ormai….. vero Lavinia cara?” “Sono assolutamente d’ accordo con lei…Regina adorata”
--- Capitolo 6 ---
Le due bionde si accesero una sigaretta e si sedettero osservando divertite il viso incredulo ed alienato della brunetta, con la spilla che riluceva insanguinata sulla sua bocca sensuale…..“Un attimo di relax ci vuole Lavinia, che mi dici della missione?”…”La missione….è perfettamente riuscita mia Regina, ed il suo frutto staziona a poche camere dalla nostra tra le sicure mani dei nostri Armigeri”…Cenerentola espirò verso l’ alto il fumo….”Fantastico…. sai Lavinia…credo che prossimamente ci saranno cambiamenti ad alti livelli nel nostro reame…. e non escludo tu possa vestire i miei panni prima di quanto tu creda…” Il viso di Lavinia arrossì visibilmente e anche la sua voce era leggermente emozionata….”Ma come….. che dice mia Regina….. ha voglia di scherzare oggi, ho visto che il buonumore è tornato a baciarle le membra delicate”…”Forse sono più seria di quanto credi, mia ancella…. ma comunque ora andrò a dare un’ occhiata al raccolto odierno dei nostri baldi Armigeri….. tu intanto non aver timore di fare le prove generali di una tua eventuale ascesa al trono……chissà Violetta come sarà invidiosa, ah ah ah ah!”
Quando fu uscita, Lavinia lentamente si mosse verso la sua ex-collega guardandola interrogativamente……”Ah così saresti invidiosa di me, Viola bella……” La povera ragazza scosse il capo ripetutamente, gli occhi immobili che la fissavano mentre sceglieva con cura sulla parete una delle tante fruste collezione dei sotterranei della Regina….. scelse un nerbo di bue affilato e tagliente e mentre lo impugnava soddisfatta della maneggevolezza dell’ oggetto le sorrise malignamente…..”Lo sai l’ invidia è peccato Violetta….”
Quando udì bussare contro gli spessi legni del portone della sala Lavinia riflettè un secondo prima di andare a vedere, seduta sul pancone stava prendendo fiato da quella faticosa giornata bevendo un infuso di menta rilassante per le membra, dopo essersi lavata le mani e le braccia per rinfrescarsi e pulirsi….. si alzò e aperta la porta fu l’ Armigero Zarcolicchio a parlarle….”Dama Lavinia, mi manda a dire la nostra nobile Regina che è pronta a tornare da lei, e avremo bisogno di aprire il portone per recare nella stanza la prigioniera oggi catturata al Mulino”. Lavinia fece cenno col capo di procedere con l’ operazione, e poco dopo spalancata la porta ecco entrare due Armigeri bardati recanti una fanciulla bendata che vestiva di bianco e celeste.
Notò subito come fosse molto graziosa, forse un po’ più giovane di lei e di certo assai più della regina, e per un attimo il suo pensiero andò al favolista Griff e ai suoi recenti dubbi sull’ estetica femminile….. al seguito arrivò Cenerentola che diede disposizione agli Armigeri di collocare la prigioniera nelle modalità che aveva indicate, poi si mosse verso Lavinia e mentre le parlava il suo sguardo indugiò a lungo sulla figura di Violetta, ora a poca distanza dalle due donne……
”Lavinia cara, permettimi di dirti come una volta di più io cominci a reputarti degna della mia successione al trono…. s’ intende il più in là possibile….” Fece due passi per aggirare la sua ex-ancella esclamando compiaciuta…”Però….”…osservando come la schiena di Violetta martoriata dalle nerbate di Lavinia era totalmente scorticata ed in più punti le staffilate avevano strappato grumi di carne sotto la pelle….. vide la manovella delle assi avvitata fino all’ ultima tacca e i lunghi aculei insanguinati uscire dai fori dell’ asse superiore, quella ragazza dall’ aspetto così dolce e leggiadro le aveva praticamente spappolato i seni……sul pavimento una chiazza di sangue sempre più vasta costringeva le due bionde a mantenersi ad una certa distanza da Violetta……. sospirò guardando Lavinia, uno di quei rari sguardi misti di ammirazione e timore che la regina concedeva a una sua sottoposta……tutto ciò mentre le formiche rosse stavano facendo baldoria con la zona pubica della sventurata ragazza, la cui bocca o meglio il palato si era ridotta ad emettere suoni sordi e gemiti intermittenti…solo i suoi grandi occhi che non potevano chiudersi esprimevano guardando spaesati il nulla ciò che ancora era in grado di realizzare il suo pensiero……
”Sai non mi aspettavo una tale resistenza da parte tua Violetta, evidentemente la vita agiata che ti ho concesso di vivere sotto la mia protezione ha dato i suoi frutti sulla tua capacità di sopportazione…. e del resto sai che mantengo le promesse, dissi che non ti avrei uccisa e così sto facendo…..”…fece una pausa guardando Lavinia….”Però che ingrata questa ragazza, nemmeno un ringraziamento per la mia benevolenza nei suoi confronti” “È vero mia Regina, pura ingratitudine la sua….. oh ma…. mia Regina, gli Armigeri desiderano la sua attenzione….”
I due robusti scudieri del Reame si inchinarono dinanzi a Cenerentola….”Abbiamo eseguito ciò che avevi ordinato Regina, ci auguriamo di aver soddisfatto le tue richieste”…. Le due ragazze guardarono per qualche secondo il lavoro svolto dagli Armigeri dopodichè Cenerentola li congedò ed essi si allontanarono con un ultimo inchino chiudendo il portone dietro di loro.
I passi di Cenerentola risuonarono lenti e cadenzati sul pavimento mentre si avviava nella direzione della prigioniera, affiancata dalla inseparabile Lavinia……“Mia cara Zuncilla……finalmente ho l’ onore di conoscere la più affascinante donzella di Pennacicuta……” le due donne fecero il giro completo del corpo della ragazza, che come ordinato era stato disposto orizzontalmente a mezz’aria all’ altezza di circa un metro da terra, con quattro ben saldi giri di corda ai polsi e alle caviglie che la appendevano al soffitto……”tanto affascinante da estendere la sua fama di mangiatrice di uomini fino al nostro villaggio……”…si chinò vicino al viso di Zuncilla….”ma tanto malaccorta da voler mangiare l’ uomo sbagliato……”
”Vedi mia nuova amica…posso chiamarti così vero?….. chiunque mi conosca sa bene quanto io non possa definirmi una donna gelosa…in fatto di uomini poi…. il mio beneamato Re perito in battaglia fu e rimase l’ unico compagno della mia vita, colui cui la mia memoria e il mio affetto portarono seco nella tomba….. quindi non sarò tanto ingenua da considerarti una mia rivale in amore e non nutro per te alcun sentimento di ostilità in tal senso.…tutto ciò che cerco da te è un’ accordo….. un’ accordo che consenta ad entrambe di uscire da questa situazione…. imbarazzante…. senza perdere la faccia o qualcosa di più prezioso…..”
Zuncilla la osservava attentamente come un piccolo roditore rimane fisso ed immobile di fronte alle fauci di un cobra pronto all’ attacco, sperando in un improbabile episodio che le consenta di sfuggire al morso fatale….. il suo bel viso era ovale e dai tratti sensuali, così come era il suo corpo di una pelle bianco latte, ben diversa dalla pelle olivastra della sua amica Violetta…i capelli erano abbastanza corti e di un nero corvino che dava un risalto quasi esotico al contrasto col biancore della pelle e ai suoi occhi verdemare……distoglieva lo sguardo per qualche istante da quelli della regina solo per guardare di fronte a lei la sagoma di Violetta e lo strazio che avevano compiuto su di lei….. una scelta sicuramente non casuale quella di mettergliela proprio davanti alla visuale……
”Ah pare che tu abbia riconosciuto Violetta vero? Non ti dovrebbe essere stato difficile dal momento che mi risulta che siete care amiche…. sai purtroppo questa ragazza un giorno tra le mie più care e fedeli vassalle del reame pare sia incorsa in un incidente spiacevole….. ma certamente saprai già dalle cronache quale sia il destino dei traditori nel nostro ordinamento, quindi non perderò altro tempo a dilungarmi su di lei”. “Anche perché in fondo ha avuto solamente ciò che si meritava…. mia Regina”. “Ecco vedi cara, la mia cara Lavinia ha sintetizzato perfettamente la situazione riguardo a Violetta, e devo dire che ha svolto un ottimo lavoro”. Zuncilla guardò Lavinia come si osservi l’ ultima pulce che stia pasteggiando sul corpo di un verme attaccato alla carogna di un’ avvoltoio, regalandole uno sguardo assassino….
”E comunque, mia nuova amica……come ti dicevo tutto ciò che ti chiedo è di addivenire a un accordo…. non nascondendoti quali sarebbero le conseguenze nel malaugurato caso di un tuo rifiuto, ma già certo le immagini….. a quanto pare Javerius Griff ha deciso di coinvolgerti nella sua nuova fiaba, da quanto mi dice sembra sia stato…. ispirato da te….. non so esattamente come ma se così dice…..”…. si accese una sigaretta assieme a Lavinia, non dimenticandosi di offrirne alla sua ospite, che non parve peraltro essere interessata all’ offerta…..”e conoscendo bene il maestro favolista so che nulla gli farà cambiare idea sulla decisione da lui recentemente presa sulla persona a cui affidare la parte della protagonista….. quindi in poche parole mi hai fregata cara……te ne dò atto e credo che per la tua indubbia avvenenza e le tue …qualità, tu possa meritare questo riconoscimento….. per cui alla fine dei conti noi due non siamo davvero in una bella posizione Zuncilla cara, se dovessi ragionare con l’ ira e la vendetta il risultato sarà che io perderò quella parte e tu la vita….. ma dimmi ti sembrerebbe una soluzione vantaggiosa per qualcuna di noi due?”
Si allontanò di qualche passo per bere un bicchier d’ acqua forse attendendo una qualche contromossa della sua prigioniera….. tornata di fronte a lei le si avvicinò… ”Secondo me no…. ed è per questo motivo che ti propongo un accordo”…. la osservò a lungo, mentre Zuncilla alternava lo sguardo tra lei e Lavinia…. dopo un lungo attimo di silenzio scandito dal fumo delle sigarette che volteggiava nell’ aria umida della sala, la prima parola uscì dalla bocca di Zuncilla….”Parla”
--- Capitolo 7 ---
Pensò che non avrebbe potuto dire nulla di più o di meno, era chiaro che per lei le uniche possibilità di uscire da quella situazione erano racchiuse nel potere che aveva acquisito su Javerius, ed era ancor più chiaro che se non avesse provato a percorrere la strada del compromesso il suo destino era già davanti a lei, dipinto nelle inumane condizioni della sua amica Violetta…..
”Lavinia…. cara prendi la pergamena che vedi sul tavolo ovale e aprila ben distesa davanti a Zuncilla…per favore”…la bionda ancella così fece e Zuncilla si trovò così davanti agli occhi una lettera scritta a caratteri gotici su fine carta di pergamena……prima ancora che iniziasse a leggerla Cenerentola intervenne: “È la mia unica e ultima proposta…valutala, ponderala e mi farai sapere…. cara” e così detto si rilassò contro lo schienale della poltrona non lasciando mai lo sguardo di Zuncilla intenta a leggere mentalmente il testo della lettera che così iniziava:
“Caro Javerius, come forse saprai i miei impegni a Pennacicuta mi impediscono di rivederti in tempi brevi, e di ciò mi dolgo perché fui molto lieta della tua accoglienza dei giorni scorsi, quando avemmo occasione di parlare a lungo della tua novella e tu fosti così gentile da promettermi quella splendida parte di principessa che da tutte le ragazze è agognata come un sogno……nell’ attesa di poter rivedere il mio eccelso maestro volevo metterti a conoscenza di un’ avvenimento che mi emozionò e mi colpì, proprio questa mattina….. mentre ero intenta a contare sul registro le scorte di acqua potabile per l’ estate che viene, ricevetti la visita della regina Cenerentola, tua attuale regnante….. il mio stupore fu tale che ebbi la tentazione di alzarmi dallo scranno e chiamare le guardie, ma subito mi tranquillizzai vedendo l’ atteggiamento amichevole e gentile della regina……mi spiegò che era giunta a Pennacicuta nella notte con l’ aiuto di Lavinia e di un guardiano compiacente, riparata da sacchi di iuta in un convoglio per gli scambi commerciali….. subito si dimostrò donna dai modi franchi e cordiali, riservandomi i suoi complimenti per il successo che avevo ottenuto senza mai dimostrare una qualche gelosia nei miei confronti, e sai che su queste cose noi donne abbiamo antenne sensibili... io le credetti anche perché mi confessò tra le lacrime che pur non pretendendo per sé il ruolo più ambito era rimasta colpita dal tuo voltafaccia e temeva di finire tra le pagine della fiaba magari sotto l’ aspetto di una vecchia megera o di una sorellastra…o peggio non comparendone affatto! Ed è per questo che ti chiedo mio maestro, ora che ho conosciuto l’ animo delicato della regina, di essere giusto e meritorio nei suoi confronti, sono io stessa a chiederti che per Cenerentola riservi il ruolo della Fata buona, in modo tale che la nostra amicizia possa cementarsi anche nella favola e che entrambe potremo essere felicemente appagate della tua arte……per ciò già ringraziandoti ora ti porgo i miei omaggi più cari e mi auguro di rivederti quanto prima nella tua magione ad Aspidistra……--post scriptum -- per inciso sabato notte potrei partecipare ad una missione diplomatica proprio nel tuo villaggio--“
Zuncilla alzò lo sguardo verso il soffitto in legno ed evitò di guardare le due donne, indicando così di aver terminato la lettura della lettera……Cenerentola continuava a guardarla seduta mentre Lavinia ripose nelle sue mani il rotolo di pergamena e si sedette accanto alla sua regina……diedero modo alla bella economa di Pennacicuta di articolare i suoi pensieri….. pensava….”Questa donna è una serpe…e già questo lo sospettavo…. ma è anche maledettamente scaltra ed accorta…..è evidente che tiene a comparire nella favola a tutti i costi o mi avrebbe già data in pasto ai suoi gatti……non ha più scelta lei di quanta non ne abbia io……. alzare il prezzo da parte mia non avrebbe senso, nessuno comunque potrà togliermi la parte principale e questo lei lo sa….. e perciò mi ha chiesto un favore sapendo della mia influenza su Griff….. sono l’ unica persona che può convincerlo a rivedere le sue idee su Cenerentola ed affidarle una parte positiva…l’ unica certezza è questa, che senza la mia presenza in vita Cenerentola non raggiungerà mai i suoi obiettivi”.
I pensieri di Zuncilla si erano depositati in modo ordinato e lucido, non ci volle molto perché si tramutassero nelle parole conseguenti…..”Sei una donna molto astuta Cenerentola….. ti risparmio ciò che penso di te e dei tuoi…metodi di convincimento…. ma devo ammettere che la tua proposta è equilibrata…. se la mia firma a questa finta lettera è la mia unica possibilità di salvezza, ricorda che è anche la tua…. e se io morrò sarà per un attimo, ma rinascerò ogni giorno nelle case dei cittadini, dei bovari, degli eruditi…. per secoli e secoli accanto al fuoco nelle gelide sere d’ inverno la mia storia accompagnerà la voce della mamma che dolcemente la narrerà ai suoi piccoli…. e non vi sarà solo una scalza e cenciosa principessa ma anche una fata che la salverà da un destino cattivo”.
Sospirò Cenerentola, guardando con ammirazione quella donna che in un frangente tanto difficile per lei parlava con tanta fierezza e determinazione, e in tono fermo e pacato replicò: “Ammiro la tua capacità di lettura Zuncilla, se mi consideri astuta sappi che ti ritengo, ora che ti ho conosciuta seppur in questo contesto particolare, una donna intelligente che sa quel che vuole e riconosce con realismo la scelta giusta da compiere….. Lavinia….” “Si mia Regina…”….”Porta penna e calamaio, poi scioglierai le sue corde”. Le due donne si alzarono e mentre Lavinia recava la penna intinta nell’ inchiostro Cenerentola scioglieva la corda del polso destro a Zuncilla, ponendo sotto di lei un comodo pouff perché si riavesse dall’ intorpidimento muscolare….”Ecco qua, appena avrai firmato scioglierò le altre tue corde e questa brutta storia finirà per tutte e tre…guardò sconsolata Violetta…bè lei se l’ è cercata…” Zuncilla guardò prima la regina poi Lavinia per scorgervi qualche segno di emozione ma non notando nessuna anomalia appose la sua elegante firma in calce al foglio di pergamena, tirando a sua volta un sospiro mentre guardava Cenerentola….
--- Capitolo 8 ---
Guardava Cenerentola….. continuava a guardare Cenerentola mentre con rapidità le legava nuovamente il polso e Lavinia si appropriava del documento……. il suo sguardo s’ infiammò, stupita…”Ma…che significa!” …. non ricevendo risposta continuò: “Stupido scherzo questo regina, sai bene che non puoi nulla senza la mia voce, udita o scritta! E ora scioglimi, e subito!!”
Lo sguardo di Cenerentola era enigmatico mentre la guardava, parevano ora i suoi occhi rispecchiare l’ intero oceano marittimo di cui si favoleggiava nelle loro terre aride e montagnose, e che si diceva fosse blu come gli occhi più blu che mai abbiano nobilitato il viso di una fanciulla….. con voce soave le parlò come da un pianeta lontano: “Non temere cara, ti dissi che scioglieremo le tue corde e così faremo, vero Lavinia?” “Naturalmente mia Regina….”…”E allora che aspettate a farlo? Tutto ciò non ha senso e lo sapete bene….” “Lavinia vogliamo mantenere la promessa fatta a Zuncilla?” “Si mia Regina, e subito….”
Spinse un bottone sul muro e dal soffitto in legno una grande botola si spalancò…. quattro ganci di ferro simili ad àncore cominciarono a calare dirigendosi verso la sagoma di Zuncilla….. i suoi occhi da irati si fecero convulsi e dimenando il corpo ora urlava…..”Che cosa…. puttane! Lasciatemi andare puttane maledette, non avete speranza!!” Quando i ganci furono giunti all’ altezza del corpo di Zuncilla, Lavinia si incaricò di prendere il primo gancio e lentamente guardandola cominciò ad infilarvi la punta affilatissima in una coscia….. l’ operazione fu abbastanza lenta perché volle assicurarsi di averlo infilato non troppo in superficie…. il sangue sgorgò…..
”Aaaaaahgggh….. maledette….. schifose…. Cenerentola…tu sei pazza, sei una folle……. Aaaaaaaaaagggghhh …. il secondo gancio le penetrò l’ altra coscia perforando il candore della pelle…..”Stai firmando il tuo suicidioooooo…. strega maledettaaaaaaaaaaa” gridò tentando di sputarle addosso…ma lei si pose alle sue spalle e guardandole ora dall’ alto in basso il viso, prese il terzo gancio e lo conficcò con forza sul lato esterno di un seno della ragazza, facendolo poi uscire dal lato interno…..”Ghuaaaaghhh…. nooooo …. putt….. schifosa megera ributtante…sei finita…. sput sput……sarai la stregaccia maleficaaaaaaaggggghhhhh” le urlò mentre il quarto gancio le trapassava l’ altra tetta……
Terminata l’ operazione le due bionde si allontanarono mettendosi accostate a lato della fanciulla ed osservandone le membra agitate e scosse cercare di reagire al dolore atroce mentre il sangue le colava dai seni e dalle gambe…. continuò a sputare verso di loro “Io morrò ma tu…. aaggh…anfff…. tu morrai prima di me…baldracca da 4 soldi…. angffhh….. i secoli futuri sono miei!!” Quando il sangue ebbe finito di sgorgare Lavinia si avvicinò e cominciò a scioglierle le corde….”Vedi mia dolce principessa, ecco mantenuta la mia parola…sei libera dalle nostre corde, puoi anche andartene se vuoi…. ahahahaghgh”…una risata diabolica seguì le parole di Cenerentola……
Subito dopo Lavinia azionò la leva della carrucola e le corde che reggevano i ganci cominciarono a sollevarsi, fino a quando si tesero e la malcapitata ragazza fu lentamente sollevata in quel barbaro modo…..”Uuuuuhhhh.. ghaaaaaaaaahahhhhh”… le urla strazianti della giovane inondarono la sala e la sua testa si torse in movimenti spasmodici come reazione al dolore e alla tensione terribile a cui furono sottoposti i suoi seni e le sue cosce….. fu sollevata per circa mezzo metro finchè la regina diede indicazione a Lavinia di fermare l’ ascesa……
”Mia Regina, è giunta l’ ora di porre fine ai tormenti di questa sgualdrina o intende prolungarne l’ agonia?”…”Non ancora, mia cara, non ancora….. la signorina non ha fretta, l’ appuntamento con Griff è previsto soltanto per sabato, avremo tempo per prepararla a dovere….. a proposito di Griff…. tesoro, passami per cortesia quella cassetta degli attrezzi….”…Lavinia portò la cassetta e la aprirono, Cenerentola prese un lungo e grosso ago con infilzato un filo di ferro molto sottile e fece per avvicinarsi alle gambe aperte di Zuncilla…
”Io penserò alle qualità ispirative di questa zoccola mentre tu divertiti pure con quegli altri oggettini, cara….”…mentre gli occhi di Zuncilla si sollevarono per osservare ciò che la regina stava per fare…”Oooooh…. ti prego……. risparmiami regina…ti cederò la parte…. ti pregoooooo…. ”…”Su questo non ho mai avuto dubbi gioia, lo farai, lo farai….” Ed intanto infilò il grosso ago tra le labbra vaginali della fanciulla che urlò a squarciagola…. poi prese a cucirle lentamente l’ apertura della vagina con meticolosità…”In questo modo Javerius sarà in difficoltà a trovare l’ ispirazione di cui parla temo….. ma vedo che Lavinia non ha perso tempo con te principessa”.
L’ ancella aveva preso dalla cassetta i lunghi uncinetti in essa contenuti ed aveva iniziato a trapassarle le guance in maniera speculare in modo che formassero una decorazione a raggiera al suo bel viso……poi era passata ai seni riservando lo stesso trattamento ma usando uncinetti più lunghi in maniera che fossero infilzati entrambi con lo stesso pezzo….. ora i gemiti della ragazza erano soffocati per la presenza delle lame nella cavità della bocca che le impedivano di urlare…. ultimate le operazioni di cucitura e trapasso le due bionde aguzzine osservarono a lungo l’ agonia di Zuncilla deliziandosene i sensi……
“Lavinia vogliamo procedere con la rilettura della pergamena? In modo tale che Zuncilla sappia bene ciò che ha firmato di suo pugno e non possa quindi sollevare obiezioni” “Subito Regina adorata”…andò sul tavolo su cui era appoggiato il prezioso papiro e avendo cura di farsi notare dallo sguardo terrorizzato di Zuncilla, con una delicata operazione rimosse la lettera che con una finissima attaccatura era stata incollata sopra un sottostante foglio di pergamena, su cui invece era stata apposta la firma di Zuncilla…..”Che cosa…. puttane….”.. la sua flebile voce protestò senza troppa convinzione quando apparve ora la pergamena sottostante anch’ essa scritta con fini caratteri gotici e con in calce la sua firma estorta poco prima.….. in un attimo la sua mente sconvolta dal dolore realizzò la diabolica messinscena….. quelle iene le avevano fatto firmare un’ altro documento e lei non aveva potuto farci caso non avendo avuto la possibilità di tastare la consistenza del foglio che invece era doppio……
--- Capitolo 9 ---
”Lavinia vuoi farci l’ onore di leggerci la lettera? La tua Regina è un po’ stanca e accaldata per le fatiche che ha dovuto sostenere in questa fausta giornata…. vorrei che considerassi questo privilegio come una sorta di passaggio di consegne tra il mio vetusto regno e il tuo nascente”…a quelle parole emozionatissima, Lavinia cominciò a scandire forte e chiaro il testo della missiva……
”Mio riverito maestro Javerius, chi ti scrive questa lettera ha il cuore spezzato e la speranza negata per sempre, e io stessa mi chiedo da dove le mie forze trovino le energie per scriverti ciò che segue…ma pensandoci bene l’ unico motivo è la mia assoluta necessità di una confessione, di poter spiegare a una degna persona quale tu sei ciò che quest’ oggi accadde, nell’ ultima impossibile speranza di avere un giorno se non il tuo, almeno il perdono di chi sopra di noi tutto sa e su tutto regna……accadde questa mattina giovedì 27 marzo dell’ anno 1649…. mentre ero intenta a contare sul registro le scorte di acqua potabile per l’ estate che viene, ricevetti la visita della regina Cenerentola, tua attuale regnante….. il mio stupore fu tale che ebbi la tentazione di alzarmi dallo scranno e chiamare le guardie, ma subito mi tranquillizzai vedendo l’ atteggiamento amichevole e gentile della regina accompagnata dalla fida ancella Violetta, già amica mia……mi spiegò che era giunta a Pennacicuta nella notte con l’ aiuto di Violetta e di un guardiano compiacente, riparata da sacchi di iuta in un convoglio per gli scambi commerciali….. subito si dimostrò donna dai modi nobili e cordiali, riservandomi i suoi complimenti per il successo che avevo ottenuto senza mai dimostrare una qualche gelosia nei miei confronti, e sai che su queste cose noi donne abbiamo antenne sensibili... io le credetti anche perché mi confessò tra le lacrime che pur non pretendendo per sé il ruolo più ambito era rimasta colpita dal tuo voltafaccia e temeva di finire tra le pagine della fiaba magari sotto l’ aspetto di una vecchia megera o di una sorellastra…o peggio non comparendone affatto! Durante quella lunga spiegazione non ricordo cosa accadde dentro me, nel profondo della mia anima e delle mie viscere……ma guardando Cenerentola accalorarsi per addivenire meco ad un accordo, come un lampo il demone della gelosia accecò la mia mente, temetti di punto in bianco che il candore che ella dimostrava in quel frangente potesse essere la causa futura di un tuo nuovo ripensamento…in un attimo mi vidi perdere tutto, la mia splendida fiaba svanire per sempre e la mia modesta esistenza trascinarsi senza una fiamma che la illuminasse… persi il controllo delle mie azioni e colpii Cenerentola con furia cieca, prima tramortendola e poi infierendo su di lei come una belva…. non ebbi tempo di pensare, di riflettere…il demone della gelosia si impadronì di me e feci alla poveretta cose orribili, di cui i secoli non basteranno a chiedere venia al Signore….. ciò che mi incitò a continuare fu l’ evidente complicità di Violetta in quei frangenti, la quale tradendo la sua regina forse nella speranza di ereditarne il trono, si unì a me nella furia omicida……ti risparmio i dettagli terrificanti di ciò che feci in preda al demonio, io non riesco davvero più a parlarne…volevo solo farti sapere che potrete ritrovare il cadavere della povera regina seppellito sotto la quercia sacra che delimita a confine i nostri due regni……lo so non basteranno cento vite intere per potermi pentire delle atrocità commesse ma considero già un primo passo aver avuto il coraggio di scriverti questa missiva gonfia di dolore e morte……fuggirò…. fuggirò sulle montagne assieme alla mia compagna di crimini Violetta, alla ricerca di una pace irraggiungibile per me, e so che non avrò più il coraggio di guardare in viso essere umano fino all’ avvento dell’ angelo apocalittico…ora le mie forze e il mio spirito sono distrutti, non ti tedierò oltre mio maestro, ti auguro ogni successo e bene e corro a nascondermi dal regno degli umani che più non mi meritano….”
Gli occhi vuoti di Zuncilla fissavano il soffitto, le residue forze le stavano venendo a mancare sopraffatta dalla voglia di morire e da quel diabolico tranello in cui era caduta….”Uccidimi che aspetti….. uccidimi…te ne supplico……nulla…ha più senso” Cenerentola contemplava con occhi lucidi il suo trionfo sulla rivale…. in una sorta di comunanza di sensazioni anche lei si sentì sfinita…. vincente ma sfinita…mancava solo un’ ultima cosa da fare per suggellare all’ antica maniera degli antenati la vittoria sul nemico…. disse a Lavinia di aprire la botola che sul pavimento sottostante il corpo di Zuncilla si aprì….. latrati sovrapposti e acuti subito si udirono nella sala…
“Facciamo in fretta cara, sento che il nostro passaggio di consegne sta accelerando il passo…passami la sciabola magica”. Lavinia osservò la regina impugnare la lunga arma dalla lama più affilata della contea….. una sciabolata precisa e secca in orizzontale recise alla base i seni di Zuncilla, che cadde rovesciata in verticale ed oscillò a lungo come un pendolo, sorretta solo dai ganci aggrappati alle cosce, mentre dal petto svuotato violenti spruzzi di sangue inondavano il pavimento ed il viso della ragazza nonché i sotterranei ove i latrati divennero più feroci….. guardarono con stupore le tette della ragazza rimaste sole, appese al soffitto parevano due frutti maturi sanguinanti nettare…..
La poveretta ancora respirava, gemiti e singhiozzi testimoniavano della vita che in lei andava spegnendosi…. Lavinia le sollevò la testa, le pulì il viso per permetterle di guardare mentre Cenerentola con uno strumento a punta le scavava nel petto e tranciando le carni giunse finalmente al suo obiettivo…. con una presa robusta le strappò in un sol colpo il cuore e un rumore sordo dalla gola della fanciulla mise fine alla sua esistenza….
Si alzò in piedi sollevando come trofeo il cuore di Zuncilla, e in un gesto cerimonioso memore di antiche barbare cerimonie lo porse a Lavinia che lo prese inginocchiandosi al suo cospetto….”Ti consegno le chiavi del mio regno Lavinia, simboleggiato dalla cattura del cuore di quella che era diventata la nostra più acerrima nemica….. non guerre, non carestie o bolle papali avrebbero destabilizzato le solide mura del nostro regno in futuro, ma la semplice presenza di questa sciagurata nella favola di Griff avrebbe significato declino, impoverimento spirituale e materiale della nostra comunità fino a farne preda del reame di Pennacicuta…tu ora sei l’ erede della nostra gloria Lavinia, ed insieme ai tuoi successori ed alla mia simbolica presenza contribuirete ad edificare il regno più potente che mai umano abbia visto in terra” Si chinò per baciare in fronte la sua erede…”Il mio bacio per te Regina”….
Emozionate e stanche le due donne diedero corso alle ultime operazioni di quella lunga giornata….. Lavinia stava già per staccare i ganci dalle gambe di Zuncilla quando Cenerentola dolcemente la interruppe….”Ops mia cara dimentichi un piccolo dettaglio….” Si sfilò il bracciale regale simbolo del suo potere e lo cinse al polso di Zuncilla…”Non temere, quando ritroveranno il cadavere tornerà tra le tue braccia cara…. Daremo a Zuncilla la possibilità di essere regina per poche ore”…..”Naturalmente mia adorata, se lo merita”…. risero all’ unisono mentre Lavinia faceva precipitare il corpo straziato della prigioniera al piano sottostante, a breve seguito dal corpo di Violetta che ancora respirava…. e immediatamente una torma di iene selvatiche affamate da una settimana si gettò sul cadavere e sull’ ancella agonizzante cominciando a spolparli con avida ferocia….
--- Capitolo 10 ---
Delle vicende che seguirono vi lascio immaginare i risvolti prevedibili….. nella notte il cadavere scheletrito di Zuncilla fu portato dagli Armigeri sotto la quercia sacra e ivi sepolto, un mucchietto di ossa nobilitato solo dal bracciale regale di Cenerentola…..
L’ indomani per mano di un messaggero la falsa lettera di Zuncilla fu consegnata al maestro Griff, che leggendola in un sol colpo perse dieci anni di vita……da quel giorno non volle più scrivere una sola riga e si ritirò nei suoi vigneti…. alla sera contemplava il tramonto lasciandosi annebbiare gli occhi dalla luce solare, la sua provata capacità di leggere nell’ animo delle persone gli sembrava andata perduta da quel giorno, e dentro di sé mai si convinse del tutto della realtà di ciò che era accaduto, tormentato dal tarlo di un inafferrabile dubbio che lo accompagnò fino agli ultimi giorni…. nel frattempo aveva dato incarico al suo giovane aiutante Charles Perrault, un giovane e promettente narratore venuto presso di lui a tirocinare dal lontano regno di Francia, di ultimare la sua novella…. disse di intitolarla Cenerentola in memoria della povera regina martirizzata e di rappresentare l’ immagine della matrigna cattiva nei tratti di Zuncilla….. mentre per la nuova regina Lavinia fu scelta la parte della Fata buona sua protettrice e per la traditrice Violetta fu riservata la parte di Genoveffa..…
Il ritrovamento dello scheletro della presunta regina provocò emozione e rabbia nel popolo di Aspidistra, che scosso dall’ ira volle subito dichiarare guerra al malvagio reame confinante, in ciò placato solo dalla tempra amorevole e diplomatica della nuova regina Lavinia, che indusse i regnanti di Pennacicuta a versare un tributo permanente per scongiurare una rovinosa guerra intestina…. ciò fece aumentare subito la popolarità della nuova regina, ora amata e rispettata quasi quanto la scomparsa Cenerentola.
--- Epilogo ---
Dalla terrazza fiorita del maniero fortezza sui monti del Tamburetto, Cenerentola si inebriava dei profumi delle rose appena sbocciate in quella primavera anticipata….. lo scalpicciare dei cavalli in lontananza la avvertì di imminenti visite e con tranquilla letizia scese nella sala degli ospiti ad attendere la visita che attendeva con impazienza in quei giorni….. poco tempo dopo il portone di ferro del castello si aprì e corse incontro a Lavinia abbracciandola con affetto e calore….
”Mia cara che gioia rivedere la tua amata figura, ora drappeggiata di preziosi ornamenti come si conviene a una vera Regina”…”La tua gioia è da me ricambiata per cento volte nel rivedere la mia amata Regina nonché benefattrice, dopo la tua fuga su queste montagne tanta fu la nostalgia di rivederti…. in paese tutto è sistemato oramai, ho sparso la voce che nella residenza estiva della regina nei lontani monti avrei ospitato a tempo indeterminato la mia amata sorella di sangue, dunque nulla devi temere……guarda, ho pensato a te prima di mettermi in viaggio fin quassù coi miei fidi Armigeri…”
A Cenerentola brillarono gli occhi e si aprì in un sorriso quasi infantile nel vedere uno splendido volume rilegato in oro ed intarsiato con raffinati motivi e decorazioni pregiate……”Ooooh…Lavinia cara…. che emozione!”…”È la prima copia uscita dalla stamperia, mi sono incaricata personalmente di consegnartela come dono e ringraziamento di colei che fu la tua umile ancella”.
Quando la favola uscì dalle tipografie il successo fu immediato e si propagò in tempi rapidi ai regni e ai principati limitrofi fino a raggiungere l’ Europa intera e persino le lontanissime colonie dell’ America, ove l’ impressione destata dall’ emozionante fiaba indusse molti coloni ad identificare le figure malvagie della matrigna e delle sorellastre nelle nere chiome dei nativi indiani, visti ora come minaccia terribile per le proprie figliole dalle bionde trecce che tanto ricordavano la dolce Cenerentola…. e a condurre di lì in avanti una guerra spietata contro di loro che li portò infine a colonizzare l’ intero continente…..
Nelle fresche serate estive Cenerentola amava ora addormentarsi alle parole di quella fiaba narrate dalle sue due nuove ancelle, che ogni sera le deliziavano il sonno con un nuovo capitolo…. ella cadeva impercettibilmente tra le spire di Morfeo e sognava… sognava verdi pascoli e praterie sconfinate, rocciose e altissime montagne, grandi laghi e deserti torridi, oceani dalle fresche brezze che mitigavano la calura, e un grande popolo che giungeva su queste vergini terre per insediarvisi ed edificare il regno più potente che umano abbia mai visto……
The End
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