La luce arrivava debole, ma da dove? Non era così chiara per imputarla al sole, nessuna lampadina pendeva dal soffitto, crepe dal muro? Ma c’era un muro? Perché ero io immerso nella luce e attorniato dal buio. Attore e spettatore dei tanti film trash che mi ero sparato in gioventù.
Sono cosciente, ho il cervello in ebollizione, ma cosa è vivo di me? Non mi vedo, non mi sento, non mi odoro, sento solo che sono.
Adesso non sono più solo, non capisco, so solo che so, che ne sono consapevole: sento le variazioni d’aria intorno a me, è profumo di pelle. È un odore che sa di buono, mi appartiene nei ricordi, mi rasserena e tranquillizza.
Avrei sentito meno male se fossi rimasto teso. Il sangue è poco, non ho la sensazione d’umido, come ferita cauterizzata. Almeno so, ora, che ho ancora un corpo. Sono vivo, immobile ma vivo.
Legato? Paralizzato? In piedi? Steso? Non ho modo di scoprirlo e quasi non mi interessa.
Si sposta ancora l’aria: adesso è una carezza lieve, fresca, delicata. Perché dico fresca? Ho caldo?
È così vicina, ma non ho modo di toccarla: non parla, mi sfiora con le mani, con il corpo. Mi avvolge come una spirale, non è umana, ma come lo so?
Lo schiaffo mi fa tossire; il pugno allo stomaco mi gela il respiro e al terzo colpo cola il sangue dal naso.
Cos’è questa violenza che mi annienta? Sono prigioniero di cosa? Di chi? Dove?
La sua bocca mi bacia contornando i punti doloranti, la lingua accarezza lenta, variando la pressione più o meno intensamente.
Il cuore accelera, respiro a fatica, il fruscio dei vestiti, i miei, i suoi? È assordante nel pesto silenzio che ci circonda. Il contatto della sua pelle è magnifico, fresco e torrido insieme.
Tum tum tum.. ho un’orchestra di tamburi in petto. Tum tum tum.. oddio è assordante il suo ritmo e cresce, cresce, cresce.. sto impazzendo.. mi sento esplodere…….
Tiiiiiin l’allarme degli elettrodi fora i timpani.
“Eiaculazione avvenuta dottore, entro trenta secondi interverrà la morte celebrale, la cavia MX23 può essere portata in sala operatoria per l’espianto.”
“Manda i campioni in laboratorio, fate le analisi e poi date inizio alle inseminazioni.
Nella lontana galassia Cyan era stata devastante l’esplosione nucleare: erano sopravvissuti, ma si erano geneticamente modificati in perenne sterilità maschile. La ricerca di un pianeta compatibile li aveva portati al limite dell’estinzione, la Terra era stato il loro miracolo.
Purtroppo gli umani erano troppo deboli per essere trasportati vivi, morivano nel trasporto imputridendosi, uno spreco inaccettabile; in più gli ibridi erano costituzionalmente fragili, spesso avevano necessità di sostituire reni, polmoni o cuore. Così non restava che procurarsi tutto in un unico viaggio con metodi più o meno cruenti. Partivano in più equipaggi, organizzavano qualche catastrofe meteorologica, un attentato terroristico o altro, giusto per partire poi con grosse scorte, ma il più delle volte erano missioni solitarie, come questa.
L’idea della colonizzazione permanente, comunque, stava sempre più prendendo piede.