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Il segreto di Henry*

Henry svolgeva una vita normale: un lavoro, una casa, degli amici.
Tuttavia nessuno conosceva le sue abitudini.
Da poco tempo aveva deciso di ospitare il suo P. C. nella camera da letto, cosicché ogni mattina poteva dargli il buongiorno.
Con lo straccio lo puliva accuratamente in ogni anfratto, con movimenti lenti e dolci, simili a enormi carezze.
Prima di uscire, Henry, spruzzava del profumo al suo P. C. e successivamente anche su di se.
Poi gli augurava la buona giornata e usciva.
E mentre Henry era al lavoro, il suo computer domestico, lo attendeva fiducioso.
Henry amava quel P. C. perché la loro convivenza procedeva senza problemi: Henry lo curava come fosse un amante e quando stava male gli somministrava i vaccini più costosi.
Dall’altra parte il suo processore, per riconoscenza, garantiva prestazioni di tutto rispetto.
Entrambi erano consapevoli del proprio ruolo e nessuno entrava in competizione con l’altro.
Ogni tanto qualcuno chiedeva ad Henry se fosse felice, se avesse delle aspettative.
A tutti rispondeva di essere felice, perché godeva della serenità e che nulla lo turbava.
Per questo Henry, era spesso vittima dell’invidia.
Nessuno però conosceva il segreto di Henry …

* Nel rispetto di ambo i sessi, ho usato il nome neutro Henry.

 

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9 commenti:

  • GozzaGugh il 30/12/2008 19:40
    Una volta ho scirtto un racconto del tutto simile a questo. Forse il mio aveva una trama un po' più sviluppata e si soffermava di più sull'evolversi dei sentimenti del protagonista. La differenza tra me e te? Che io sono stato così stupido da buttarlo =)
  • Fabio Mancini il 25/09/2008 14:10
    In che senso campi con gli esperimenti? Fai il chimico? Ciao, Paolo. Fabio.
  • Fabio Mancini il 25/09/2008 14:08
    Grazie, Sophie. Hai colto l'aspetto che volevo mettere in rilievo. Buona giornata, Fabio.
  • Fabio Mancini il 25/09/2008 08:54
    Ciao, Paolo. Ti ringrazio del tuo commento che considero appieno. Questo racconto è sconclusionato nella trama e forse anche nella forma, un po' disueta. Diciamo pure che il coraggio di scrivere non mi manca, così come non mi piacciono i binari mentali. Amo la logica e la fantasia al punto tale da voler trovare equilibri impensabili. Non dirmelo, lo so già: sono un folle! Ciao, Fabio
  • Fabio Mancini il 25/09/2008 08:48
    Caro, Matteo, talvolta l'amore ci illude, ci fa vedere e sentire cose che non esistono. Ma non è il sentimento che proviamo ad essere sbagliato, bensì è la nostra natura ad ingannarci. La realtà che viviamo ha tante di quelle sfaccettature, che non ne afferriamo che una piccola parte. Nella mente dell'autore c'è un po' di tutto: immaginazione, sogno, pensiero e sicuramente anche il segreto del povero Henry. Grazie, Fabio.

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