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-SHOCK ANAFILATTICO-

-Le allergie e le intolleranze di Marvin Getaglass.-






nell’ incantata mattina in un parco di una metropoli camminava guardingo un’ ometto un po’ ridicolo.
non era alto e la sua espressione spaventata, che rassomigliava un po’ a quella di un topo, non aveva nulla che potesse suggerire gli aggettivi arguto o affascinante.
il suo corpo poi poteva risultare addirittura inguardabile; tuttavia Marvin Getaglass non se ne preoccupava molto, ovvero, in realtà non era il suo peggior problema, ma a questo ci arriveremo gradualmente…
quella mattina d’inferno gelato camminava nei numerosi strati di lana avvolto dalle umide nebbie e le prime luci del mattino in quel parco che separava la sua casa da quella del suo fidato amico Andy Whatsinthere.
l’amico l’aveva chiamato pochi minuti prima farneticando qualcosa a proposito di una formula chimica che avrebbe potuto risolvere il suo problema.
nonostante Marvin si fosse svegliato un po’ avvelenato perché avrebbe potuto dormire ancora quarantasette minuti prima di alzarsi lavarsi e fare colazione guardando il suo quiz in tivù preferito; giuntagli all’orecchio la notizia con un balzo saltò giù dal letto e s’incamminò verso casa di Andy.
arrivato sotto casa del amico la sua attenzione fu subito catturata dagli strani rumori che provenivano dall’appartamento dove era intento ad entrare.
agitato ed irrequieto al punto di dimenticare la sua costante paura bussò all’imponente porta di rovere ed una volta entrato all’interno si trovò catapultato in un mondo privo di ordine, boccette con liquidi colorati occupavano ogni piccolo spazio occupabile, frammenti di vetro di tutte le dimensioni alloggiavano dappertutto e parti della casa nere completamente carbonizzate suggerivano qualche incendio che aveva lasciato in quel luogo ancora il puzzo del suo fumo.
“dio mio Andy! cos’è successo qui?” disse Marvin incredulo con un filo di voce.
come poteva essersi trasformato tutto così inesorabilmente in quei soli quindici giorni in cui era stato in montagna come faceva da quarant’anni? nel guardarsi intorno faticava a ricordare i divani con la tappezzeria crema e rosa antico e la carta da parati un giorno giallo chiaro;ritrovare l’amico commercialista ridotto a scienziato pazzo in un ambiente simile era per lui inimmaginabile.
Andy lo guardava con occhi alienati “ho scoperto qualcosa amico mio, forse questa volta è la cura giusta!” dovevano essere giorni forse settimane che non si lavava, puzzava terribilmente ed i capelli spettinati erano macchiati di vari colori accesi che ne facevano risaltare il bianco sopra agli occhiali tutti rotti.
Marvin stava lì a guardarlo, incredulo, lo temeva un po’: l’ultima volta che aveva “giocato” con la chimica e sen’ era uscito con una trovata simile non aveva fatto altro che aggravare la situazione.

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4 commenti:

  • Vincenzo Capitanucci il 28/09/2008 04:48
    Mi ha ricordato uno dei primi Telefim di John Travolta... dove un ragazzo viveva isolato dal mondo perchè non aveva anticorpi.. poi s'innamorò di una ragazza... uscì.. rischiò la vita.. e guarì...
    La forza dell'Amore... Marvin unpò rassegnato... ha un grande amico un po' pasticcione... gli fa bere un po' di cielo in una fialetta... ma non c'è una panacea assoluta... bisogna avere un po' di fortuna... tutto ruota.. costantemente.. qui su terra... avere determinazione coraggio e sperare nella Provvidenza...
    Racconto gradito...
  • luisa lorenzoni il 27/09/2008 12:30
    niente... mi perplimevo
  • c m il 26/09/2008 17:30
    ?
  • luisa lorenzoni il 26/09/2008 16:46
    mmm

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