Il rosso ardente della cicca della sigaretta si riflesse nelle maioliche a parete del bagno.
Una nuvola di fumo si levò alta disegnando cerchi e spirali informi, compatte e allo stesso tempo immateriali.
La giornata era stata pesante.
Svegliarsi prima dell’alba di soprassalto per paura di far tardi oppure che la sveglia non funzionasse. Stare sempre vigile anche mentre si dorme.
Ci mancavano più di 3 ore prima dell’orario stabilito per alzarsi.
Solo un caffè come colazione, senza sentirne il sapore per la lingua amara data dalle troppe sigarette accese e fumate per nervi. Attento qui, attenzione li… correre e senza preavviso arrivare alla fine del tuo orario con un supplemento di altre due orette di straordinario.
Le parole del capo che dice che vali e intanto te lo mette al culo. Muoviti, tu lo fai, tu puoi e andiamo.
Mangiare primo, secondo e contorno abbondante in mensa che ha tutto lo stesso sapore. Un morso troppo deciso sulla posata di plastica e anche quella ha il sapore del cibo appena terminato.
Fine giornata e domani si ricomincia!
Scesa la notte, l’ultima sigaretta fumata chiuso nel bagno a luci spente.
Un lampo improvviso che fa luce un attimo illuminando l’ambiente.
Il bagno, le maioliche attorno, uno specchio più in là, un corpo, una testa con una tempia che esplode ed il proiettile di una pistola, sporco di sangue che si piantava nell’infisso della porta…
STAND BY!