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Tout court 5
Avvertenze: Molti particolari di questo racconto provengono da altre fonti umoristiche; altri, invece, ideati dall’autore.
Salvo Prandelli: impresario.
Monica Borsella Prandelli: moglie.
Michele e Luca Prandelli: figli gemelli, entrambi otto anni.
Irina (Ilina) Petrovika: contessa della Russia Bianca, ultracentenaria.
Luigina: sorella di Monica.
sigg. Luciani: vicini di casa Prandelli.
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La famiglia Prandelli (Salvo, quarantadue anni; Monica, trentadue anni, il “pestifero” Michele, otto anni, e suo gemello Luca, muto da nascita) è molto conosciuta in paese. Lui è un impresario: gestisce una piccola fabbrica di impianti elettrici. La moglie possiede un negozio di lavasecco.
Il tran tran familiare è comune a quello di persone che mai hanno affrontato problemi economici, politici, sociali e/o intimi – sentimentali, finchè un giorno, arriva a stabilire in paese, proveniente dalla ex URSS, la contessa della Russia Bianca, Irina (per la gente locale, viene nominata affettuosamente Ilina) Petrovika, ex cameriera dello zar trucidato con la famiglia, Nicola II. “Perbacco, quanti anni avrà! ”, direte voi. Allora, analizziamo: Nicola II Romanov è stato massacrato, assieme alla famiglia, nell’anno 1918, dopo la famosa rivoluzione bolscevica del novembre 1917. Irina, è stata assunta come cameriera servitrice di Anastasia, nel 1915, al compimento del diciannovesimo anno di età; dunque, Irina è nata nell’anno 1895! Oggi… ben oltre che centenaria, amici miei! Come è riuscita a campare bene la signorina, e tutto ciò grazie al clima russo che ha sottoposto al suo corpo un “procedimento refrigerativo” tanto da far prolungare la sua vita; unico ausilio, un bastone da passeggio. Perché contessa? Nicola II le ha concesso, a quell’epoca, di sposare il cugino di secondo grado… Bhe, tralasciamo tutto… e andiamo avanti.
Dunque, la “contessa” Ilina, da tempo, si è stabilita in una villetta che è accoppiata con quella della famiglia Prandelli. Scrive e legge a malapena l’italiano, ma in compenso lo capisce parlare dalla gente. Vedrete… vedrete… vedrete… alcuni episodi che la famiglia Prandelli sarà costretta a far fronte ai comportamenti “un po’ anomali e squinternati” della contessa.
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Salvo deve appendere un quadro in salotto. Chiama il figlioletto e gli dice:
“Michele, vai dalla contessa Irina e chiedi se ci può prestare il martello perché il mio l’ho sbadatamente lasciato in ufficio. ”
Il piccolo va, ma dopo cinque minuti ritorna a mani vuote.
“Papà, la contessa Ilina non vuole prestarci il martello. Dice che si consuma. ”
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“Mio zio”, racconta Salvo a Irina. “è stato in ferma per sei mesi…”
“Capirai… Mio padre è stato infermo dall’età di venticinque anni, nel 1899! ”
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Ilina, seppur di religione ortodossa, ha chiesto a Monica di voler curiosare come “funziona” la Santa Messa dei cristiani. Una domenica, Monica la prende con sé alla celebrazione religiosa. Per la prima volta, Ilina scopre la Chiesa cattolica e ne rimane affascinata della Parrocchiale.
“Mi raccomando, signora Petrovika, in chiesa non si parla! Sarebbe maleducazione! ”
La contessa si siede educatamente nella prima fila e se ne sta tranquilla, fino a che non inizia la funzione. La russa, allora, alza in piedi e, indicando il sacerdote con il dito, esclama:
“Zitto! In chiesa non si parla! ”
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Un giorno, Michele rientra in casa tutto felice. Il papà gli chiede il motivo di tutto quell’entusiasmo.
“Sono stato trattenuto dalla signora Petrovika che mi ha chiesto chi nella mia classe è il primo in aritmetica, italiano, storia, religione, educazione fisica, scienze e geografia... ”
“Hai messo anche il tuo nome tra i primi di certe materie? ”
“No, papà… mi dispiace! Per consolarmi, la contessa mi ha detto di essere, almeno, il primo ad alzarmi quando suona la campanella di chiusura! ”
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La contessa bussa alla porta dei Prandelli e domanda a Monica:
“Mi scusi, ha delle buste rotonde? ”
“Non esistono quelle! Le farò portare, da mio marito, quelle rettangolari. ”
“Perdinci, come le spedisco le circolari in Russia! ”
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La famiglia Prandelli sta passeggiando in campagna; in sua compagnia v’è la contessa Petrovika, col suo immancabile passo lento e bastone da passeggio. Mentre lo sfortunato Luca dedica osservare il piccolo mondo animale che circonda la boscaglia, Michele continua a rivolgere domande a Irina:
“Che cos’è quel mulino? ”
“Lo vedi anche tu, è un mulino! ”
“Che cos’è quella torre, laggiù? ”
“È una torre, piccolo tesoro! ”
“Quel traliccio? ”
“È un traliccio, naturalmente! ”
A questo punto interviene il padre esclamando:
“Michele, per favore, smettila di dare fastidio alla signora Petrovika con certe domande! ”
“Ma no, lo lasci parlare! ”, risponde la russa. “Il piccolo avrà pure il diritto di imparare qualcosa da me! ”
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“Signora Monica, finalmente mi hanno messo il telefono nuovo con un nuovo numero. ”, dice gaiosamente Ilina nel vedere la sua vicina mentre stende il bucato in giardino.
“Bene, mi dia questo nuovo numero. ”
“Uhm… l’ho dimenticato. Aspetti che telefono alla Telecom per farmelo dire. ”
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A Luca che frequenta una classe speciale per muti, Irina gli chiede se va volentieri a scuola. Luca, sul notes, scrive: “Vado molto volentieri. ”.
“Oh, bene, sono felice! ”, gli dice. “Scommetto, però, che torni a casa assai più volentieri! ”
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“Papà, papà… La signora Irina mi ha spiegato che valore ha un euro. ”
“Con ciò, Michele? ”
“Pretendo la mia paghetta settimanale in dollari! ”
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In giardino, Michele nota la donna russa a seminare gerani. Si accosta allo steccato e le dice:
“Signora Irina, stanotte ho sognato che, per farmi piacere, mi dava dieci euro…”
“Sei stato bravo? ”
“Sì, signora…”
“Allora puoi tenerli! ”
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In giardino. Salvo discetta con la contessa mentre questa stendeva la sua biancheria (compreso un bikini!). Le spiega, tra l’altro, che nei tempi antichi, in Italia, le monete non esistevano e le cose si pagavano in natura: pecore, galline, frutta, grano e altro.
“Davvero! Come faceva a starci tutta quella roba nel portamonete! ”, conclude Ilina.
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Dovendo recarsi in un lontano paese per un funerale, Salvo e Monica affidano alla contessa russa i loro figlioli per quasi una giornata. Al ritorno, Salvo si reca a prelevare i figli.
“Hanno fatto i bravi bambini per tutto il giorno? Le hanno recato disturbo? ”
“Tutti bravi e carini: ho dato loro un paio di calmanti. ”
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Monica sta poco bene e Salvo è fuori paese per affari. I figlioletti hanno bisogno di fare il bagno e la donna convoca la signora Petrovika chiedendola se è disponibile a sostituirla… nonostante l’età avanzata.
“Non ci sono problemi: sono sempre in forma! Ero io che spingevo nella tinozza la povera Anastasia e le lavavo la schiena… Ripetendo questo gesto con i suoi figlioli mi ritornerà la nostalgia e l’emozione che io…”
“Bene, bene…”, la interrompe. “Il bagno è al piano superiore. ”
La russa prepara le due vasche e immerge, in ciascuna, i fratellini. Alla fin fine, esclama a Michele:
“Hai visto che anche senza tua mamma ce la caviamo benissimo? ”
“Sì, signora Ilina, però la mamma prima di mettermi dentro la vasca si ricorda sempre di togliermi i pantaloncini. ”
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Un giorno, la contessa russa sta spiegando ai fratellini Prandelli la carta geografica.
“Queste sono le montagne, questi i fiumi, questo è un lago e questi piccoli cerchi, città. ”
“Questi che cosa sono, signora? ”, chiede Michele indicando i paralleli e i meridiani.
“Questi… vediamo un po’… questi sono i fili della luce e del telegrafo. ”
“Fili di luce e telegrafo! Sulla cartina? ”
“Embè, Michele… Mica sono scema! ”
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Come descritto nella presentazione, la famiglia Prandelli ha un figlio muto dalla nascita. Salvo, dopo anni di ripensamenti e consulti medici senza speranze, una notte viene preso dalla disperazione, entra nella cameretta, prende il bambino muto, lo carica in macchina e guida verso Lourdes. Niente da fare! Ritorna, sconsolato e triste, a casa quattro giorni dopo.
La contessa Petrovika, commossa, desidera tentare lei un’impresa. Sapendo che in paese c’è un santuario (luogo di apparizioni della Madonna, nel Medio Evo), un giorno convoca il bimbo, segretamente dai suoi genitori, nel luogo sacro. Dopo l’acqua miracolosa, ceri, preghiere e implorazioni, Ilina ode la voce del bimbo:
“Possiamo andare a casa? Perché restare qui a lungo, e, per quale ragione mi ha trascinato con lei? ”
Eccitata, soddisfatta, sorpresa e in preda a crisi isteriche di gioia, si presenta ai familiari del ragazzino.
“Signor Salvoooooo! Signora Monicaaaaaaaaa! Ha parlatoooooo! Funzionaaaaaa! Altro che Lourdes, anche questo Paese è indice di gloria! Appena arrivati al santuario della Madre Divina ho chiesto dove era la fontana dei miracoli e ho affondato la testa di Luca nell’acqua! ”
“Luca chi! Che cosa mi sta dicendo, signora Petrovika! ”, conferma Salvo. “Lei si sbaglia: quello non è Luca, è Michele! ”
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Queste alcune delle tante peripezie che i Prandelli hanno vissuto per causa della contessa russa. Stanchi e pure disgustati del comportamento sciocco di quella donna (molte serate si precipita a guardare la televisione dai coniugi; chiede il consenso di presenziare a pranzo o cena da loro; se ad ogni vacanza estiva al mare o monti poteva starci con loro; se… se… se…) hanno deciso di trasferirsi nella parte sud del Comune.
“Per quale motivo? Non stavate bene qui, in una zona serena e silenziosa? ”, dice Ilina, amareggiata.
“Beh, ecco… vogliamo una casa più ampia…”, mente Salvo (si sente obbligato). “Io e mia moglie abbiamo da tempo fatto questa proposta, ancora prima del suo arrivo in Italia. Ci dispiace! Così è il destino. ”
In meno di dieci giorni la famiglia Prandelli si stabilisce in un’altra villetta con soli dieci metri quadri in più rispetto alla prima.
Alla loro prima cena in quella casa.
“Finalmente, tesoro, ci siamo sbarazzati da quella vecchia scema che non crepa mai! ”, dice Salvo.
“Proprio così! Almeno, per i bambini, c’è più intelletto e costanza nella loro vita. ”, ammette Monica.
In quel preciso istante entrano in casa i fratellini.
“Mamma, ” dice Michele. “quando io e Luca abbiamo appena lasciato l’abitato del nostro amico Paolo, abbiamo udito dalla finestra i coniugi Luciani dire: “Che coglioni! Ci volevano pure i Prandelli attaccati alla nostra casa! ”
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In onor del vero, non è stato uno choc per i signori Prandelli dopo la “comunicazione” del loro figlioletto. Anzi, i coniugi, facendo finta di nulla, cercano ad ogni modo essere socievoli con i Luciani, evitando il più possibile certi disturbi di quiete, chiacchiere e incontri tra gli steccati di delimitazione del giardino. Capita, logicamente, vedersi in giardino quando c’è biancheria da stendere, tagliare lerba, fare il barbecue…
“… e di suo figlio Paolo, signora Luciani, che conta di fare? ”, le chiede Monica.
“Un violinista. ”
“Splendido! Da chi prende lezioni? ”
“Oh, non siamo ancora a questo punto! Per ora ci accontentiamo di farli crescere i peli del pube. ”
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Una sera, a cena.
“Michele, perché con tuo fratello non giocate con gli altri bambini? Non converrà sempre con questo Paolo, nonostante i loro genitori non apprezzano la vostra invasione nella casa. ”
“Ci piacerebbe, mamma, io e Luca desideriamo tutto ciò, ma… ma sono i loro genitori che non vogliono. ”
“Questa poi! ”, resta amareggiata la madre. Alla fin fine, cambia argomento. “A proposito, Michele, se n’è accorta la maestra che papà ti aiuta a fare i compiti? ”
“Sì, mamma. Ha detto che da solo io non ci riuscirei a fare errori grammaticali! ”
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Al ritorno a casa dopo il primo giorno di scuola, la mamma domanda a Luca:
“Allora, dimmi: hai imparato o appreso qualche novità nella tua classe speciale? ”
Luca scrive: “Non credo, perché mi hanno detto di tornare domani. ”
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Durante la ricreazione scolastica, Michele chiacchiera con la sua amichetta compagna di classe. Ad un certo punto chiede alla bambina:
“Una volta rientrarti in classe il maestro ci interrogherà sulle nascite. Tu sai come nascono i bambini? ”
“No, e tu? ”
“Neanch’io, ma tu almeno un giorno lo saprai, io invece non lo saprò mai! ”
“Perché? ”
“Perché sarò in corridoio a passeggiare su e giù. ”
In classe. Il maestro spiega agli alunni, in modo infantile e immaginario, la formazione di un feto nel grembo femminile. Spiegazione poco convincente, per nulla matura, tanto vero che alcuni alunni gli formulano delle domande.
Primo bambino:
“Che cosa fa l’uomo alla donna per poter produrre un bambino? ”
“Domanda imbarazzante! ”, risponde il maestro.
Secondo bambino:
“Quale tipo di lavoro deve eseguire l’uomo per poter fecondare il feto? ”
“Anche questa è domanda imbarazzante! ”
Terzo bambino:
“Come e dove, con esattezza, l’uomo deve combaciarsi con il corpo della donna per lo sviluppo del nascituro? ”
“Accipicchia; pure questa è imbarazzante! ”
Quarto bambino:
“Perché sono così imbarazzanti le nostre domande? ”
“Vero! Potete, almeno, formulare domande più genuine, più elementari? ”, afferma il maestro, sorridente.
Michele si alza dal banco ed esclama alla classe:
“Sfido io che il maestro non ne sa proprio nulla sulle nascite! È ancora scapolo e vergine! ”
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Il maestro passa di banco in banco e consegna i temi appena corretti. Quando arriva da Michele gli dice:
“Il tuo tema è buono, però è identico, parola per parola, a quello della tua compagna di banco. Che cosa ne devo dedurre? ”
“Che pure il tema della mia compagna è buono! ”
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Un giorno, il maestro, in classe:
“Senti, Michele, ti ho già sorpreso quattro volte a chiacchierare! Prega tua madre che ti accompagni. ”
“Signor maestro, la mamma chiacchiera più di me! ”
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Basta scuola. Ci sono altri episodi da “sfornare”…
Monica si lamenta col medico per la parcella eccessivamente elevata.
“Non si dimentichi”, dice il medico. “che ho fatto otto visite a domicilio, per suo figlio Luca, quando lui aveva la scarlattina. ”
“Lei non si scordi che mio figlio l’ha attaccata a tutta la scuola! ”, ribatte la donna.
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Michele e suo papà si recano allo stadio calcistico per assistere a un importantissimo spareggio tra la squadra locale e una ospite, per l’accesso alla categoria superiore. Vi giungono con dieci minuti di ritardo.
“Non importa, papà! Rimarremo qui dieci minuti in più. ”
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A tavola per il pranzo domenicale. Ospite è Luigina, sorella di Monica.
“Michele, mangia il pane! ”
“No, zia, non mi piace il pane. ”
“Tu devi mangiare il pane, se vuoi diventare grande e forte. ”
“Perché devo diventare grande e forte? ”
“Così tu stesso potrai guadagnarti il pane. ”
“Allora? Non ne avrò bisogno, poiché continuerà a non piacermi! ”
“Strano! Senti un po’… ti è piaciuta la minestra della Boemia? Una ricetta nuova che io stessa l’ho fornita a tua madre. ”
“Neanche un pochino! ”
“Allora, perché l’hai divorata in due fondine? ”
“Avevo troppa fame! ”
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“Allora, nipotino mio, sei contenta che la zia Luigina si sposa a primavera? ”
Luca prende il notes e vi scrive alcune righe: “Certo, ma pensavo che tu fossi già stanca; ho sentito la mamma dire che erano quindici anni che correvi dietro allo zio. ”
“Cosa! Io sposerò il figlio del dottor Santini…”
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Il figlio del dottor Santini… Già. Un buon marito per Luigina? Fatto sta che, una sera, i Prandelli li ospita a cena. Durante il saziare del cibo, tra chiacchiere e sorrisi, al tasto “matrimoniale” Luigina si rattrista. Incredibilmente, e tra la sorpresa di tutti, si butta a piangere fra le braccia del suo promesso sposo.
“Amore, devo svelarti un segreto. Dobbiamo rimandare il matrimonio. Ieri, mio padre, quel disgraziato, ha perso a poker tutti i soldi che sarebbero dovuti servire per la cerimonia, per il rinfresco e per il viaggio di nozze. Sono disperata! ”
“Lo sapevo! Lo sapevo! Papà ne combina sempre delle grosse! ”, interviene piagnucolando Monica.
“Non preoccuparti, tesoro mio. ”, rassicura alla futura sposa, il giovane Santini. “Tuo padre è veramente un pollo, ma per fortuna sono io che l’ho spennato! ”
“Che cosaaaaaaa! ”, s’infuria Monica. “Stronzo, imbecille, farabutto, figlio di un sotterrapersone… Vaffanculo! ”
“Mamma! ”, si agita Michele. “Che fa la zia! ”
Luca, invece, per esprimere il suo disapputo, batte la base del bicchiere sul tavolo. Salvo è paonazzo ed è fuori dal seminato. Luigina s’infuria e lancia una serqua di male parole allo… sposo. Il futuro sposo? Questi se ne va indignato, dimenticando per sempre Luigina.
Che “tragedia”! Inutile, infinitamente inutile; purtroppo accaduta!
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Una bella giornata domenicale. Salvo accompagna Michele in una gita in bicicletta sulle rive del fiume.
“Papà, perché quel contadino continua a toccare quella mucca? ”
“Perché vuole comprarla, ma prima vuole accertarsi che sia sana. ”
“Allora, papà, credo proprio che il postino voglia comprare la mamma! ”
“Cosaaaaaaaaaa! ”
Immediato il ritorno a casa; immediato il battibecco con la moglie; immediata la partenza di Salvo: egli trascina due valigie.
“Vado nella mia fabbrica; ivi resterò finchè non te ne sarai pentita della tua stupida smania di farti toccare dal postino! Resterò là, passasse anche cent’anni! ”
“Del postino rammollito non saprei come corteggiarlo; ma visto che te ne vai via per cento anni, tu che cosa diresti se io andassi con il primo che incontro per strada? ”
“Avviserei il secondo che può tirare un sospiro di sollievo! ”
“Ah… Cambio tattica, allora…”, s’infuria Monica (mamma mia!). “Se tu scoprissi che il tuo migliore amico viene a letto con me, resterebbe ancora tuo amico? ”
“Sì, perché mi capirebbe! ”
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Da due settimane, Salvo non ha più contatto la moglie, neppure con i figli.
Una mattina, Michele s’imbatte in un sacerdote.
“Scusa, ragazzino, dove posso trovare la custode. Sono il nuovo vicario parrocchiale. ”
“Vede quel casermone? Edificio B, pianterreno, a destra, signore. ”
“Non chiamarmi “signore”, ma “padre” caro figliolo. ”
“Oh, la mamma sarà davvero sorpresa: diceva che non ti avremmo mai più rivisto. ”
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Ancora ostinato a restare in ditta per non rivedere la moglie (eh, sì… quel postino!), un giorno Salvo si è visto presentare nel suo ufficio il capo personale dell’azienda.
“Signore, il prossimo mese mi sposo. ”
“Complimenti! Attento, però, di non cercare rifugio da qualche parte quando ti sentirai tradito dalla moglie! Guarda il mio caso! ”
“Eh, lo so, signor Prandelli! Si faccia coraggio e ritorni dalla moglie: a una prima pecca si può perdonare, ma non alla seconda. ”
“Vero, caro Cremonini, vero… ci penserò. Bene, per il suo matrimonio avrà diritto a due settimane di ferie pagate. ”
“Lo so, signor Prandelli. Però siccome la mia fidanzata aspetta un bambino, penso che mi servirà un aumento. ”
“Mi spiace, Cremonini. La nostra azienda risponde soltanto degli incidenti che avvengono sul posto di lavoro. ”
“È proprio questo il punto, signore. Vede… la mia fidanzata è la sua segretaria. ”
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Matrimonio sempre più turbolento? Ma no, ma no… Finirà questa mini-crisi; Salvo ne è convinto e, intanto, rispolvera un episodio strano accaduto il giorno prima del suo matrimonio. È un venerdì sera, in un bocciodromo; con lui altri tre accaniti giocatori di bocce.
“Allora, a quando la rivincita? ”, chiede uno.
“A domani pomeriggio. ”, propone un altro.
“Per me va bene! ”, dice il primo.
“Anche per me. ”, accetta il terzo.
“Oh, mi dispiace! ”, replica Salvo. “Veramente domani pomeriggio mi sposo. Facciamo domani sera, se volete. ”
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Finita la lontananza “dispettosa” di Salvo, la famiglia è di nuovo riunita. Lui rientra la sera, riabbraccia i figli in compagnia della baby sitter, ma la moglie è a una festa patronale… Salvo si precipita sul luogo della sagra. Sa perfettamente che, ad ogni festa locale, la moglie ama vestirsi sempre con una camicetta scollata e una vertiginosa gonna. Dopo qualche minuto incontra un amico e gli domanda:
“Hai visto mia moglie? ”
L’amico gli risponde:
“Non tutta, ma una buona parte…”
Indignato per la risposta dell’altro, vaga nel salone alla ricerca della sua consorte; la individua, si accosta a lei e le dice in tono languido:
“Hai classe e bellezza, tu, lo sai? ”
“Mi dispiace di non poter dire lo stesso di te…”
“Oh, fa’ come me: racconta bugie! ”
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La sera dopo, la prima cena della famiglia riunita, e col solito televisore acceso... Il telegiornale locale diffonde notizia che un supermercato ha fatto infuriare gli insegnanti e i molti genitori degli allievi di due scuole elementari, dopo avere distribuito per errore ai bambini un libretto che, tra i consigli per il risparmio idrico, illustrava in un capitolo come “fare il bagno con un amico”, spiegando anche diverse posizioni per fare sesso nella vasca da bagno.
Salvo ride a crepapelle.
“Che hanno consegnato ai piccoli? Un kamasutra! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!... Non ne posso più… Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!... Oh, povera mia pancia… Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!... ”
Monica resta stupefatta dal comportamento del marito. Lo sfortunato Luca resta perplesso. Invece, Michele…
“Papà, dato che trovi gustoso l’episodio… allora, posso confessarti una cosa! ”
“Che cosa! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!... Divertente… divertente! Non ne posso più! Il kamasutra ai bambini! Immagino la faccia imbecille dei loro genitori! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!... ”, e giù a ridere, a ridere esageratamente.
“Bevi un po’ di vino, così smetterari subito di ridere pericolosamente in quel modo! ”, gli consiglia la moglie.
“Ecco, papà…” sorride il piccolo, estraendo dalla tasca il libretto con istruzioni del risparmio idrico. “Al ritorno da scuola, davanti al supermercato***, una signorina ce lo ha consegnato a me e a Luca. Abbiamo insieme esaminato il sesso acquatico ma non abbiamo capito che cosa è il “sessantanove”! Ce lo spieghi, per favore? ”
A quel punto, al “povero” Salvo gli è andato di traverso il vino: per fortuna è un liquido, altrimenti… Giù a tossire per qualche interminabile minuto. Infine…
“Che cosa! Dammi quel libretto, porca vacca! ”, esclama, furibondo, strappandoglielo. “Maledetto supermercato! Idioti! Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr…”
La moglie si alza per sparecchiare. Mormora tra sé:
“Ecco la faccia imbecille di un padre! ”
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“Papà, perché gli sposi si danno la mano durante la cerimonia? ”
“Perché è d’uso, Michele. Non hai notato che anche i pugili si stringono la mano prima del combattimento? ”
“Ah, adesso ho capito perché te n’eri andato via la volta scorsa, rifugiandoti in ditta! ”
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Luca fa mentalmente i suoi conti scrivendo sul notes:
“Devo restituire tre euro a Michele che me li ha prestati per un panino; cinque a Federico per il cinema di sabato e un bel pugno alla contessa Petrovika che, nonostante tutte le mie richieste, non mi ha prestato nulla! ”
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Al bar, Salvo conversa con Aldo, un amico.
“Mia moglie parla spesso da sola. La tua, Salvo? ”
“Altrettanto la mia, ma non lo sa. Crede sempre che io la stia ascoltando! Ma il vero guaio è che mia moglie ha una pessima memoria: ricorda tutto di me…”
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Stesso bar; un altro giorno. Stesso incontro con Aldo, stavolta un po’ brillo..
“Ieri sono andato al cinema. Prima del film c’era un documentario sui pericoli dell’acool… vedessi che cose orribili può far fare! Così, rientrando a casa, mi sono detto che era ora di farla finita. ”
“Aldo, amico mio… Non credere al suicidio! ”, supplica Salvo.
“No, non al suicidio…”
“Ah, meno male! Allora, non bevi più! ”
“Ma che cosa hai capito? Non vado più al cinema. ”
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Una sera, a tavola. Il padre richiama Michele.
“Figliolo mio, hai solo otto anni, e di già una tua compagna di classe, una certa Luisella, è innamorata di te! Mi sorprende quest’amore infantile e precoce! ”
“L’amore non ha età, papà. ”
“Vero, Michele! Senti… come genitore ti chiedo che cosa dice quella letterona di nove pagine che ti ha spedito la tua… che dir si voglia, fidanzata? ”
“Dice che non ha parole per esprimere il suo amore. ”
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“Mamma, mamma, posso uscire per andare a giocare? ”
“Ma come? Con quel buco sui pantaloni? Suvvia, Michele…”
“No, mamma: con Luisella. ”
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Malgrado tutti gli sforzi dei genitori, Michele è molto maleducato. Il padre lo minaccia:
“Se non cambi ti manderò in collegio, così imparerai le buone maniere! ”
“Perché mai? A casa non posso impararle? ”
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Una mattina di primavera. Nella sua azienda, Salvo riceve un giovane che ha risposto a un’offerta d’impiego pubblicata su un giornale. Gli spara una raffica di domande.
“S’intende di contabilità? Conosce l’inglese? Ci sa fare con il computer? ”
Poiché tutte le volte quello risponde di no, spazientito sbotta:
“Mi spieghi perché si è presentato? ”
“Perché sono esattamente come diceva l’annuncio. Precisava: “Inutile senza referenze”. Ebbene… io lo sono! ”
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Un impiegato chiede al datore Prandelli un aumento del salario.
“Sa, signor Salvo, anche mia moglie ritiene che potrei avere di più. ”
“Bene, sentirò che ne pensa la mia e le farò sapere. ”
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La maestra, in classe:
“Bambini, ora vi leggo una frase e voi dovrete farmi un’analisi logica. Questa è la frase: “Io vado volentieri a scuola. ” Rispondi tu, Michele: che cos’è questa frase? ”
“Una frottola sacrosanta, signora maestra! ”
“Michele, ti conosco sai? Questa è la scuola dove si apprendono lezioni importanti per crescere sempre con intelletto nel cervello; ma tu, di questo passo, metti i piedi in una buca profonda dove galleggia l’ignoranza. Hai detto ai tuoi come sei negligente negli studi? ”
“No, signora maestra; preferirei che la cosa rimanesse tra noi…”
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In paese si festeggia il compleanno della vecchia Ilina Petrovika; festa organizzata dal locale Oratorio. Alla festa partecipa anche il sindaco e, perché no, anche l’intera famiglia Prandelli.
“Contessa Ilina, felicissimo rivederla sempre in gamba! ”, esulta Salvo. “Cara amica, spero che l’anno prossimo potremmo festeggiare ancora insieme. ”
“Perché, signor Salvo? Forse non si sente troppo bene? ”
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Un venditore, porta a porta, suona il campanello dei Prandelli. Michele va ad aprire e si trova davanti a un uomo di mezza età che gli chiede:
“C’è la mamma? ”
“Certo che c’è, ma sempre mi dice che quando arriva un venditore ambulante devo sempre rispondergli che la mamma non c’è. ”
“Va bene. ”, dice l’uomo senza scomporsi. “E tu dille che non sono venuto. ”
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“Mia cara signora Borsella, capisco che suo marito è un impresario di una ditta di impianti elettrici, ma questi nulla a che vedere con il mio ruolo di psichiatra. Insomma, signora, sono il migliore della città ed è per questo che i miei onorari sono un po’ cari. Ad ogni modo, per cinquanta euro lei può farmi due domande. ”
“Non trova, veramente, un po’ caro, dottor Leoni? ”
“Forse… e la sua seconda domanda? ”
“Crede che la prima sia stata veramente una domanda? ”, borbotta la signora Borsella.
“Senza dubbio, signora! Ora che ha esaurito le due domande, sarò io a porle una sola: suo marito ha qualche complesso? ”
“Per ora è solista con una chitarra! ”
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A tavola, per cena. Salvo a sua moglie Monica:
“Spiegami un po’, perché non cerchi di regolarti quando cucini? Fai da mangiare per almeno sei-sette persone e siamo appena in quattro in famiglia, compreso i ragazzini che non praticano una abbuffata! ”
“Lo faccio per risparmiare, tesoro! Come potrei, altrimenti, riutilizzare gli avanzi il giorno dopo? ”
“Sicura di star bene? Non vorrei che il tuo alter ego sia squinternato! Ad ogni modo, vorrei comunicarti che ho invitato a cena tua madre per lunedì…”
“Al ristorante? ”, dice entusiasta circa l’iniziativa del marito.
“No; ha detto che è a dieta e le va bene mangiare da noi. ”
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Nell’ufficio personale della sua ditta di impianti elettrici, Salvo riceve un giovane per il colloquio di lavoro.
“Dunque, giovanotto, lei vorrebbe farsi assumere da questa mia ditta; mi dica: quale macchina d’ufficio conosce? ”
“Mah, le macchine distributrici del caffè, delle bibite e delle sigarette…”
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Davanti alla vetrina di una pellicceria, Monica si stringe al marito e gli dice teneramente:
“Siamo proprio entrati in un autunno gelido; poi, chissà l’inverno…”
“Sai che non sono capace di rifiutarti nulla. Vieni, ti compro un cartoccio di caldarroste! ”
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La televisione trasmette un special dedicato al cantante Ricky Martin, il quale ne va pazza Monica.
“Ti piace lui, eh? Io sono ancora il meglio…”, borbotta Salvo.
“Tesoro… a me piace questo brano: “Hagamos el amor”, non lui come uomo! ”
“Che stronzata! “Caghiamo all’amore”: che titolo sconcio! ”
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Sagra di paese. Gente vivace, rumorosa, variopinta, sfrenata nell’allegria… Allo stand ristorazione, Salvo e Monica riescono, a malapena, trovare posti a sedere. Dopo dieci minuti, finalmente due posti liberati “miracolosamente”!
“Che prendiamo, tesoro? ”
“Considerata questa la sagra dei polli, ti suggerirei un pollo di primo canto, ben ripieno di santoreggia e arrostito allo spiedo. ”, propone Monica.
“Alt, un momento… Un pollo con pieno di scoreggia proprio non mi va! ”, borbotta, seriamente, Salvo. “Che ha, ‘sto pollo? Scarica aria nel piatto? ”
“Dio mio quanto sei ignorante! Ho detto “santoreggia” non “scoreggia” di quella che fai tu tutta la notte, a letto. La santoreggia è una pianta erbacea aromatica; va consumata come condimento! ”
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“Vorrei comprare un top per mia moglie”, dice Salvo entrando in una boutique cittadina. “ma è sempre così indecisa… se non le piacesse, lei sarebbe disposto a cambiarlo? ”
“Certo, signore. ”
“Quante volte? ”
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