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Come foglie nel vento

[prequel di Angelo e L'anglo e il redento]

Nel periodo in cui tutto iniziò, per Michael, l'autunno era appena arrivato col suo vento fresco a staccare le foglie dai rami degli alberi. Tutte foglie rinsecchite che ormai non avevano più linfa per rimanere vive attaccate laddove avevano avuto vita.
Guardando quel turbinio della natura volare nel vento che andava dal forte al leggero, Michael, suo fratello e sua sorella si sentivano proprio così.
Come foglie nel vento che staccate dalla propria 'casa' erano destinati senza scelta a viaggiare nell'aria che non rivelava nulla sulla loro destinazione.
Sapevano solo che un giorno sarebbero riuscite a posarsi di nuovo sulla terra e a trovare il meritato riposo per poi tornare a vivere.
La loro situazione era analoga e pensando che la stagione rispecchiasse i loro animi, realizzarono che dopo l'autunno ci sarebbe statao l'inverno, qualcosa di peggiore rispetto alla stagione che stavano vivendo.
Quando i loro genitori morirono in un tragico incidente e furono affidati ai nonni in un altro quartiere, uno povero e poco raccomandabile, a loro parve di cadere in un sonno pesante e di vivere costantemente in un incubo. La sensazione di non riuscire a svegliarsi era sempre più crescente e sembrava non avessero scelta che lasciarsi vivere così, subendo la crudeltà che la vita aveva riservato per loro.
Ognuno reagì a modo proprio. La sorella più piccola, Hannah, non faceva che piangere dalla mattina alla sera nella sua fragilità innocente e pura. Non avrebbe mai compreso come mai mamma e papà avevano dovuto andarsene così presto, lasciandoli soli. Tutto quel che riusciva a fare era versare lacrime e sperare che fosse tutto davvero un sogno. Aveva iniziato a mangiare sempre meno e la notte riusciva a dormire unicamente abbracciata stretta al fratello maggiore.
Edward era il fratello minore e lui reagì chiudendosi completamente in sé stesso, diventando aggressivo e facendo spesso la cosa più stupida di tutte, cacciandosi regolarmente nei guai, attaccando briga con chiunque e accettando le cattive compagnie. Si era allontanato repentinamente dagli altri due chiudendosi al di là di un muro, senza possibilità apparente di ritorno. Lui ormai era solo e nessuno poteva capirlo. Gli altri cercavano di consolarsi e tornare a vivere come prima, ma come potevano? Questo era ciò che pensava senza rendersi conto che quello a non capire per primo qualcuno, era proprio lui.
Michael era il maggiore, al tempo aveva 16 anni e mezzo e non si poteva certo dire che era abbastanza grande per affrontare una situazione così difficile come fosse già un uomo.
Però non trovò il tempo di disperarsi e reagire a modo suo. Fu troppo occupato a sostenere Hannah e a stare dietro a Edward che ogni istante ne combinava una sempre peggio della precedente. E si che aveva 12 anni. Poteva anche sforzarsi di giudicare con un po' di senso quel che faceva! Si diceva questo il biondo dai capelli corti che sfioravano appena il collo coprendo parte della fronte.
Michael era la colonna di quella che ormai era la famiglia e sapeva che non poteva crollare altrimenti gli altri due si sarebbero persi e i suoi genitori avrebbero pianto da lassù.

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1 commenti:

  • Philip Burns il 07/07/2010 19:52
    molto lungo forse bisognerebbe abbreviare qualcosa

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