username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

La zona di confine e i due regni (parte 1)

Erano quattro mattine di fila che lo vedevo sull'autobus e quei dieci minuti di tragitto stavano diventando i più importanti di tutta la giornata; vederlo mi provocava uno strano effetto, mi sentivo come una neonata che si affaccia al mondo per la prima volta.
La sua presenza a pochi centimetri di distanza, mi scatenava una dolorosa euforia da cui stavo diventando indipendente; era in assoluto la cosa più bella che avessi mai visto.
Ero talmente assorta nei miei pensieri da non fare caso alle mani ormai intirizzite dal freddo, solo l'arrivo del bus delle 8:24 riuscì in parte a riportarmi alla realtà.
Mentre salivo speravo con tutte le mie forze che lui fosse lì e che incrociasse il mio sguardo con i suoi occhi castani striati di verde.
Come al solito era una gran fatica riuscire a passare, c'era sempre quell'anziano con una ridicola mantella marrone che ingrombrava il passaggio con la sua enorme pancia.
Diedi una rapida occhiata e... eccolo lì, poco più avanti, l'universo che avrei voluto scoprire: il ragazzo con l'i-pod, aveva il volume talmente alto che riuscivo chiaramente a distinguere la canzone, era Archangel di Burial, ma ad ancor più alto volume sentivo il rimbombo del mio cuore impazzito.
Bip-bip-bip-bip-bip-bip-bip,
la sveglia!
No, no, non poteva essere possibile, per la quinta notte di seguito facevo lo stesso sogno. Ho sempre odiato sognare, sì, insomma, ti fa rimanere addosso un senso d'amarezza nello scoprire che non è reale; preferisco di gran lunga gli incubi, è un gran sollievo risvegliarsi e scoprire che non è successo niente.
Dovevo sbrigarmi ero già in ritardo, in venti minuti ero pronta per uscire.
Davanti alla fermata dell'autobus accesi la prima sigaretta della giornata e il fumo che mi usciva dalla bocca mi ricordava tanto quel vivido sogno che svaniva ogni mattina.
Puntualissimo stava arrivando il bus delle 8:24, cavoli, per salire quasi stavo inciampando su un lungo cappotto di uno degli altri passeggeri. La corsa riprese in modo talmente brusco che stavo per perdere l'equilibrio e andando a sbattere addosso a... il ragazzo con l'i-pod, il ragazzo che avevo sognato nelle ultime notti!
Mi sentivo in stato confusionale: il sangue mi stava andando al cervello, il cuore pulsava in un milione di frammenti, la testa mi girava, le gambe stavano per cedere.
Era lui, proprio lui in tutto e per tutto; stessi lineamenti, stessi capelli corvini, stessi occhi marroni sfumati di verde.
L'unica irrilevante differenza era la canzone che riuscivo a riconoscere attraverso i suoi auricolari, stava ascoltando Supermassive black hole dei Muse.
Per un attimo interminabile i nostri sguardi si sono incrociati e lui aveva un'espressione terrorizzata, mi fissava come fossi uno spirito maligno.
Ero così imbarazzata e irritata da quel suo modo di guardarmi che dovetti abbassare lo sguardo e vidi nuovamente il cappotto su cui, poco prima, stavo inciampando, ma non era proprio un cappotto, bensì una ridicola mantella marrone.
Istintivamente alzai la testa per vedere chi... era... era l'anziano panciuto del sogno!
Stavo già autoconvincendomi di soffrire di disturbi mentali quando la mia testa diventava sempre più leggera, la vista si appannava e senza rendermene conto mi stavo accasciando a terra priva di sensi.
CONTINUA...

 

0
9 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

9 commenti:

  • Marco Ambrosini il 07/01/2010 19:57
    piacevole e molto scorrevole, mi piace
  • Anonimo il 14/12/2009 21:02
    Aspetta e vado dall'altra parte... bello e avvincente...
  • Anonimo il 14/12/2009 16:11
    .. brava.. ora vado a leggere il resto..
    ciao Aurora
  • Anonimo il 13/12/2009 22:42
    Bello e inrigante. Mi metto diligentemente in fila e attendo.
  • Don Pompeo Mongiello il 13/12/2009 21:32
    Piaciuta... ma attendo il seguito.
  • Ruben Reversi il 13/12/2009 16:19
    Attendo il seguito... per ora dolce kartika mi perdo nelle atmosfere del tuo stupendo testo.
    quanto sei brava! ti voglio bene. Ruben
  • Andrea Contenti il 13/12/2009 14:24
    Mi associo all'attesa per il seguito
  • Anonimo il 13/12/2009 13:19
    attendo il seguito.. bella
  • Anonimo il 13/12/2009 13:02
    Che curiosità! Aspetto il seguito...

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0