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La casa abbandonata (ultima parte)

La notte era lunga e continuando a camminare ad un certo punto sentì strane sensazioni: il cuore batteva sempre più porte, faceva fatica a respirare, si sentiva debole, il sangue freddo nelle vene scorreva più intensamente, aveva colpi allo stomaco e brividi che la facevano tremare. Sconvolta dai malesseri, si guardò intorno, quello che vedeva era tanta sabbia, tranne dietro di lei, che c'erano due punti luminosi e bassi. Non erano stelle e uno accanto all'altro nel buio, si avvicinavano sempre di più. Non capiva cosa fossero, ma sembravano gli occhi di un essere vivente, forse pericoloso, così iniziò a camminare più velocemente per seminarlo, nonostante il vento forte che alzava la sabbia la ostacolasse.
Raccolse le forze, camminò per tutta la notte e nessuno la raggiunse. Il vento si calmò e all'alba di un nuovo giorno brillava il sole, come risplendevano i suoi occhi, che sentivano il cuore aggrappato a filo di fantasiosa speranza. La sonnolenza si faceva sentire sempre di più, perché finora non aveva trovato nessun posto per riposarsi, finché superata una delle tante dune che il vento nella notte aveva creato, vide una bellissima oasi tropicale. Credendo che fosse un'illusione, si fregò gli occhi con le mani e quando li riaprì, sorrise affascinata ed entusiasta di raggiungere quel posto magnifico. Avvicinandosi sempre di più cominciò a sentire il verde profumo della natura caratterizzata da alte palme da dattero, arbusti e alberi da frutta come papaia verde, banane e arance.
Entrata poi nell'oasi, osservando con ammirazione i vari tipi di flora e gli animali, notò in particolare un orso bruno, che dormiva con la schiena appoggiata a un albero, poteva far paura, ma sembrava tranquillo, così lei si avvicinò e lo accarezzò. L'orso sentendosi coccolato aprì gli occhi, per vedere chi fosse e disse: "Tu chi sei, cosa vuoi, lasciami stare!" Jane ci rimase un po' male, perché lo vedeva come un tenero amico affettuoso, invece lui cercò di evitarla e si mise a parlare con la lumaca, che Jane aveva portato lì. Sola e disperata Jane scoppiò a piangere, così l'orso si commosse e l'abbracciò. Dolcemente dispersa tra le sue braccia, con il viso sul petto e gli occhi chiusi, il cuore le scaldò e le lacrime asciugò. Poi l'orso scomparve e al suo posto c'era una coccinella, che volò tra le sue mani e le disse: "Ciao, sono il tuo amico portafortuna, portami con te dovunque andrai e sarai fortunata!"
Dopo essersi sfogata e calmata decise di riposarsi, così insieme alla coccinella e alla lumaca, si addormentò accanto all'albero, dove c'era prima l'orso.
Passarono un paio d'ore e Jane dormiva ancora serenamente, finché non si avvicinò un piccolo folletto: alto circa un metro, con i capelli sciolti e lunghi fino ai piedi, gli occhi rossi come il fuoco, un piccolo naso, la lingua lunga e un corpo agile. Saltava vivacemente intorno a Jane, ma lei non si accorse di nulla e continuò a dormire, così cominciò a farle dei dispetti. Scuotendole il corpo, tirandole i capelli e picchiettandola, così le fece aprire gli occhi e dire: " Ma tu chi sei, come ti permetti? Lasciami stare." E lui rispose: " Sono il folletto Stupidetto e tu te ne devi andare perché questa è la mia oasi." Detto questo, lei rimase un po' perplessa e cercò di difendersi dai colpi che arrivavano, proteggendosi con le mani e chiudendo gli occhi per lo spavento, ma lui era ancora più prepotente e più violento così si alzò in piedi e cominciò ad allontanarsi.

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5 commenti:

  • denny red. il 19/05/2010 03:49
    sara ti avevo fatto un commentone ma non me lo salva. il racconto mi è piuciuto!! oltre che jane abbia girato il mondo vivendo varie situazioni, e pur sposandosi con tom, mi devi far capire perchè, jane fin da quando lavorava, in quel negozio, era, ed è, rimasta sempre con quella insicurezza... anche il finale me lo rileva!! mi sembra.. che abbia avuto un infanzia non serena.. mancanza d'affetto? penso.. me lo farai sapere.. ottimo!! racconto sara, ma dimmi perchè era così insicura? Bravissima sara.
  • sara zucchetti il 18/05/2010 19:27
    Grazie Roberta abbiamo fatto il giro del mondo in una casa sono contenta che ti sia piaciuto, ci sono tanti posti belli perchè non immaginarli!
  • sara zucchetti il 18/05/2010 19:26
    Grazie del tuo commento Vincenzo forse vista dall'esterno con fantasia possono sembrare viaggi come quelli di Alice, ma per me sono veri viaggi e per me ogni persognaggio ha il suo valore e quella bestia che ha sconfitto era la metafora di una vera nemica, il finale non è piaciuto molto lo so ma non volevo finirla come al solito " e vissero felici e contenti"così ho trovato qualcosa di più originale e spiritoso.
  • Roberta P. il 18/05/2010 17:21
    Leggere in una sola volta tre parti di un racconto come questo, mi ha spaesato: in questo momento mi trovo in montagna, al mare, in una giungla, o su un'oasi?
    Brava, Sara! Una vastissima immaginazione che ti porta a compiere viaggi di tutti i tipi!
  • Vincenzo Mottola il 18/05/2010 17:03
    ... beh, non è che abbia imparato granché, se cercava fiducia non ne ha trovata molta. Jane nel paese delle meraviglie, si potrebbe dire, forse un tantino troppo dolce, con tanta tanta provvidenza calata dal cielo, però come favola ci sta benissimo e si lascia seguire. Dai, brava, direi che hai trasmesso ciò che volevi e forse è rimasto anche qualcosa di incompiuto che non hai aggiunto per non allungare il brodo. Ciao, alla prossima.