Non c'è storia, non c'è passato. Ma la domanda è: esiste il futuro? Anzi no! Esiste il presente?
Mi trovo incatenato a questa sedia e non so chi sia stato e nemmeno perché lo abbia fatto. Sto per morire?
Probabile.
Quasi certamente.
Sento in bocca il sapore dell'acciaio, evidentemente qualcuno mi ha riempito la bocca con una pistola o chissà che diavolo. Non ricordo nulla, né se mi minacciava e nemmeno se mi scherniva giusto per farsi quattro risate.
Davanti a me la parete è vuota, dietro di me le finestre sono spalancate. Lo capisco perché sento la tipica colonna sonora della città. Sento degli spifferi del cazzo che continuano a picchiarmi sul coppino.
Sono bloccato. Dio che mal di testa.
Non ci sono televisori e nemmeno lucchetti, per cui non posso nemmeno sperare in qualche fottuto enigmista che mi dia almeno la possibilità di salvarmi. Bella situazione di merda.
I polsi li sento stritolati. Sento il cuore battere fino le punte delle dita, mi hanno legato con della corda da nave o del nylon.
La mie papille avvertono anche il sapore del sangue. Chiunque sia stato mi ha dato sicuramente una bella ripassata; con la lingua constato che mi mancano almeno tre denti. Maledetto figlio di puttana.
Sputo. Sangue. Bello spettacolo.
L'unica cosa che si fa in questi momenti è ciò che mi ha insegnato il cinema, ripensare alla mia vita.
Ultimamente ne ho combinate di tutti i colori, ho fregato un chupa chupa a una ragazzina, ho molestato un uomo d'affari in centro in pieno giorno, ho donato 300 euro a una prostituta per dirle cosa ne penso del governo, mi sono confessato in chiesa, mi sono ascoltato un intero album di gigi d'alessio, ho preso un taxi per fare 21 metri, ho chiamato la polizia da un telefono pubblico confessando il mio suicidio e mi sono recato al Mc Donalds in frac chiedendo alla fine il conto. Ma non ho fatto solo questo, ultimamente.
Mi fermo col viaggio nel passato perchè sento l'odore della benzina che lentamente sta riempiendo questa stanza. Merda.
Spero in Dio o in qualsiasi altra cosa che non compaia qualcuno con lo zippo in mano pronto ad arrostirmi.
O forse sì, almeno mi farei dire per quale cazzo di motivo mi ritrovo in questa situazione.
Sorrido.
Ho capito.
È solo colpa mia.