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Navigator

Ho cominciato ad avere seri dubbi circa il funzionamento del mio navigatore satellitare la settimana scorsa quando, per lavoro, mi sono dovuto recare a Foggia. Sono partito all'alba di una afosa giornata e per non perdere tempo lungo la strada ho posizionato il navigatore nel suo innesto sul parabrezza.
Considerato che il suo utilizzo si rendeva necessario in prossimità di Foggia, città in cui mi recavo per la prima volta, dopo averlo acceso ho dato la destinazione e messo il volume a zero per non essere disturbato da inutili segnalazioni.
Ad una trentina di chilometri da Foggia, appena iniziato un lungo viadotto di circa sei chilometri, ho alzato il volume e subito dopo, neanche avessimo avuto un appuntamento, Lei, la fredda voce della speaker si è subito fatto sentire.
"Spostarsi a sinistra. Tra ottocento metri svoltare a sinistra"
Ma che sta dicendo, svoltare a sinistra sul viadotto? Ma è diventato scemo! Istintivamente, comunque, allento la pressione sull'acceleratore e aguzzo gli occhi, non si sa mai qualche lavoro in corso, un incidente o un accidente qualsiasi. Niente, orizzonte libero. Inoltre in quel momento il traffico era pure ridotto. Lancio un'occhiataccia al navigatore mi appresto ad accelerare.
"Mantenere la sinistra. A trecento metri svoltare a sinistra"
Ah, ma lo fa apposta. Ma non c'è un cazzo sulla strada! Esclamo irritato. Ignoro il messaggio.
"A cento metri svoltare a sinistra"
Ma che gli prende? Sta a vedere che il caldo e il sole sul parabrezza gli ha rovinato qualche sensore.
"Svoltare a sinistra - lo ignoro di nuovo - Ricalcolo percorso"
Mi lascio sfuggire un sardonico sorriso, è la vendetta dell'uomo sulla macchina. Però mi preoccupa la situazione, tra non molto quell'accidenti mi dovrà servire.
"Tra trczchilometri fare un'inversione a U"
Cribbio, questo è completamente fuso. A quanti chilometri ha detto? Si mangia pure le lettere.
"Ricalcalo percorso. Tra ottocento metri svoltare a destra. Mantenere la destra"
Adesso da i numeri. Eppure sono ancora sul viadotto. Mi folgora un lampo. Sta a vedere che è colpa mia. Quando sono partito non ho chiesto la posizione e questo deve averlo scombussolato. Si avvicina una piazzola di sosta. Metto la freccia, accosto e mi fermo. Spengo il navigatore e lo riaccendo e poi gli chiedo la posizione. In pochi secondi vedo apparire sul piccolo monitor la posizione della piazzola di sosta. Tiro un sospiro di sollievo, l'ha riconosciuta. Ora non mi resta che dargli di nuovo l'indirizzo, città, strada via e numero civico, poi clicco sull'icona del volante con la dicitura abitacolo e subito la voce si fa risentire.
"Mantenere la destra. Tra trsczchilometri svoltare a destra"
Oh cazzo, di nuovo si mangia le lettere. Vabbè, andiamo avanti, vediamo che succede.

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3 commenti:

  • Guido Ingenito il 17/06/2010 02:12
    mi unisco all'odio per i tomtom jimjim e cofcof. Io non uso quegli aggeggi infernali proprio per i motivi che hai descritto sapientemente. E poi è più bello studiarsi i tratti sulle cartine e andare a orientamento. bravissimo Michele

    Guido
  • laura cuppone il 16/06/2010 23:32
    bellissimo e spassosissimo!!!!!!!!!!
    si si, nulla come il far da sè... non siamo forse un popolo di navigarìtori?????


    piaciuto!
    Laura
  • antonio monteleone il 16/06/2010 22:19
    hahahha.. Michele... sai che ti capisco??.. non uso il navigatore.. da quando per poco non andavo a bocciare per ascoltare una sua indicazione!!! l'uomo ha sempre saputo trovare la sua strada ehehehe... oggi ho comprato il cel nuovo... il touch scream... haha sto facendo fatica... divertente lettura
    ciao Antonio

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