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Il babau- parte prima

C'era una volta una donna sola e infelice di nome Silvia, che aveva un figlio di nome Marc, un ragazzo dodicienne con occhi azzurri e lunghi capelli ondulati e neri, nato dalla sua relazione con un bel gentiluomo di nome Herman morto di tisi.
Silvia viveva con Marc in una grande casa di campagna e conduceva vita solitaria, per questo tutti la chiamavano la vedova della collina, e il figlio Marc cresceva in solitudine e non aveva amici, tranne forse i governanti. Silvia non sapeva che Marc era destinato a fare grandi cose e portare un gran bene al mondo, per questo il re delle ombre una maligna creatura che viveva in un mondo di desolazione e oscurità e voleva portare tristezza agli uomini, lo odiava e voleva che morisse; e perciò ingaggiò un sicario infallibile un babau di nome Alder.
Esternamente Alder amava presentarsi come un bell'uomo vestito di nero, con occhi blu e capelli bruni, senza nulla di orribile o maligno, dentro era un mostro che poteva assumere le sembianze di chi voleva e colpiva i bambini, solitamente spuntava dal buio o dagli armadi e aggrediva improvvisamente le sue vittime, ma stavolta voleva giocare un po' per conoscere quello che gli esseri umani chiamano sentimenti; quindi adescò Marc mentre passeggiava solo in un giorno di nebbia presentandosi a lui come un bravissimo prestigiatore, facendogli vedere piccole magie lo divertì molto e promettendogli di tornare tutti i giorni alla stessa ora, poco a poco gli divenne amico e si guadagnò la sua fiducia.
Guardando nel cuore del ragazzo comprese che ciò che gli mancava di più era il padre perduto, così iniziò a simulare il comportamento e la personalità che il padre Herman avrebbe avuto e ottenne non solo la fiducia ma anche l'amore del ragazzo che lo nutriva e gli dava una sensazione di potenza e euforia come una droga, così il mostro continuò il suo gioco per un certo tempo non sapendo l'errore che stava commettendo. Al re delle ombre però servivano oro e gioielli della cui lucentezza si nutriva e voleva inoltre il cuore di Marc e faceva al suo sicario pressante richiesta di queste cose. Perciò un giorno Alder spinse con l'inganno Marc a trafugare da casa il portagioie della madre e recarsi con lui in una vecchia casa abbandonata, così avrebbe potuto prendere l'oro, uccidere il ragazzo e fuggire indisturbato.
Però proprio quando fu sul punto di compiere la missione qualcosa lo bloccò e non riuscì a colpire Marc, così per non fargli sospettare nulla gli disse di riportare subito lo scrigno dove l'aveva preso prima che qualcuno si accorgesse perchè voleva solo esaminare i gioielli, gli diede una moneta d'oro e gli ordinò di andarsene subito da quel luogo.
Quando il ragazzo se ne fu andato lanciò un urlo di rabbia che risuonò come un ruggito e si rifugiò nel buio domandandosi cosa gli stesse accadendo.

 

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3 commenti:

  • Paola B. R. il 31/10/2010 15:51
    Il baubau... spunta dal buio e...
    Molto carina questa favola nera...
    si apetta la seconda parte!!!!
  • Michele Rotunno il 30/10/2010 22:26
    Quel dodicenne mi ha fatto venire i brividi.., ma vediamo come va a finire..
  • Stefano Galbiati il 30/10/2010 20:33
    attendo la seconda parte... questa non è male anzi, è scritta piuttosto bene e molto scorrevole.
    Alla prossima!!

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