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Autobus

Sono sull'autobus che scende lungo Via Assarotti.
Seduta contromano, oltre la porta centrale.
Una donna di colore giovane, bella, capelli neri, occhi segnati, tiene in braccio una bambina di tre anni, direi. Capelli afro, però decolorati (con l'acqua ossigenata?), un occhio strabico. Verso l'interno. Non bella. Sarà sua madre la donna?
La donna mastica gomma, nervosamente, con occhio vacuo gira il capo verso il finestrino e poi verso l'interno. Quando la bambina si gira verso di lei, più di una volta lo fa, lei stira le labbra in un sorriso innaturale.
Ho provato dolore.

 

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • salvatore maurici il 05/02/2012 16:10
    Breve ma significativo racconto che la Ravajoli ci presenta. Il suo viaggio è lo stesso che milioni di persone fanno ogni giorno; formicai umani che vanno a spasso per le città, corpi che si strusciano, odori che si confondono e poi voci che si fondono in un unico lamento perchè dalla stazione di partenza al punto d'arrivo in tanti pensano bene di scaricare dentro questo recipiente semovente che è l'autobus, tutto il malessere accumulato in una intera esistenza. Non hanno occhi per guardarsi attorno, per cogliere tutti quegli spicchi di umanità che alleggerirebbero il loro mal di vivere. Allora si potrebbe cogliere l'attimo in cui una donna allatta il proprio figlio, un sorriso o una complicità tra due esseri umani.
    Tanti sono gli spicchi di umanità che vivono tra un passeggero ed il suo contiguo, peccato che ai tanti sfugge ed il loro viaggio diventa un non tempo.

4 commenti:

  • Claudia Ravaioli il 05/02/2012 16:48
    Mi hai regalato una j nel cognome che credo si sia persa già prima dell'inizio del secolo scorso quando i miei avi si erano trasferiti in massa a scavare il traforo del Sempione
    Un fotogramma della mia giornata; nonostante il fuoco sia sulla figura femminile sono io il soggetto.
    Grazie per avermi letto.
  • Claudia Ravaioli il 05/02/2012 16:41
    @ Michele l'occhio strabico appartiene alla bambina con l'aggiunta " non bella " mi fa dubitare che la donna che la tiene in braccio sia la madre. Dolore per una maternità non serena per i problemi che l ' adulta ha e che certamente riversa sulla piccola. Non basta un sorriso tirato ad ingannare i piccoli.
  • Auro Lezzi il 08/11/2010 12:34
    Sono seduto a fianco a te e provo la stessa sofferenza.. Non so se per lo stesso motivo tuo... Il racconto trasmette ansia pur nella sue schietta brevità.
  • Michele Rotunno il 08/11/2010 11:51
    Perchè?
    Non si capisce bene chi ha l'occhio strabico, e perchè tu abbia provato dolore, forse qualcosa che mi è sfuggito?

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