username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Il buono a nulla

In paese dicono che sono un buono a nulla, e pensano che sia peggiorato da quando mia moglie è morta. Mi credono una "mezza sega" e quando m'incontrano lodano lei, mai un sorriso o un complimento rivolto a me. Sono convinti che ogni cosa buona uscita da casa nostra sia merito suo. Io non so guardare le persone negli occhi, lei con la gente aveva un altro impatto. Col suo sorriso da madonna conquistava anche il diavolo, ma solo fin quando la si conosceva meglio. La mia vita è stata una lunga lotta con le donne: mia madre che passava metà della giornata a metter cera sul pavimento e io a far acrobazie per non scivolare, il resto lo passava a litigare con mio padre, quando tornava dall'osteria con la voce impastata. Di lui ho un ricordo vago, ma non posso dimenticare gli strilli di mia madre. E quando finiva con lui, si girava verso di me e, urlando, mi diceva che ero la sua copia. Poi venne mia moglie: la sua irruenza illuminò la mia vita, ma quella luce durò solo per qualche giorno, poi divenne buio permanente. Con quel loro imporsi, le mie donne mi hanno tolto ogni desiderio, mi hanno ridotto come uno straccio. Mia madre al cimitero c'è finita da sola, la seconda m'assillava ancora. Da Dio ho avuto due doti: un viso dolce e un fisico da atleta. La prima l'ho usata per corteggiarla, l'altra per liberamene. Ho aspettato che si avvicinasse al pozzo, una spinta e la fama d'imbranato mi è servita. Non sono uno sveltone, ma le lezioni avute mi hanno insegnato che non conviene mai confessare. Mai. È quasi mezzogiorno adesso, il fuoco è già acceso. Ci butto dentro la mia storia, chiudo l'album delle foto e per oggi la puntata è finita. Sono tranquillo, in galera. A parlare coi morti non ci finisco e questo casolare è fuori mano. Nessuno mi viene a trovare. Prima che si spenga il fuoco mi preparo un pranzetto e poi vado al cimitero, come sempre; bagno i fiori e piango sulla sua tomba, perché fingere fa parte di questa commedia che chiamano vita.

 

0
8 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

8 commenti:

  • Aedo il 04/12/2010 17:37
    Un racconto particolare e avvincente. Brava!
    Ignazio
  • Paola B. R. il 02/12/2010 19:28
    Tanto buono a nulla non era
    visto che è riuscito nel suo intento!!!
    Colpita e piaciuto!!!
  • Giacomo Scimonelli il 01/12/2010 16:36
    fingere fa male... deve essere un incubo... racconto che merita di essere in una raccolta... bello e scritto bene... breve ma molto chiaro... complimenti
  • Anonimo il 01/12/2010 11:16
    Nero racconto che parla di un'anima nera. Ma vero. La vita è così, c'è chi la trasforma in una gabbia nella quale rinchiudersi, c'è chi invece quelle gabbie le vuole aprire.
    Ottimo racconto, nobile iniziativa.

  • Anonimo il 01/12/2010 07:22
    Bella fantasia per un buon racconto "cattivo". Mi ha colpito la laconicità con la quale il protagonista analizza la propria vita. Quel "sono tranquillo in galera sto bene" evidenzia la sua necessità di isolarsi da un mondo che non lo ha capito... certo è un racconto fantastico ma la fantasia a volte supera la realtà. brava. ciaociao
  • Michele Rotunno il 30/11/2010 22:04
    Credo che per galera faccia riferimento alla gabbia della vita che si è creata intorno. Un modo per espiare e, forse, grottescamente per vivere la propria libertà. Posso sempre sbagliarmi, come se dicessi che Lucietta ha un debole per i cimiteri...
    Auguri per il nobile scopo.
  • Claudia Ravaioli il 30/11/2010 19:08
    a me questo tuo racconto piace ma non capisco la frase "Sono tranquillo, in galera" è una galera metaforica? visto che poi dice di essere in un casolare... forse crea un po' di confusione o forse sono io che sono un po' tarda (un po' più del solito) per il freddo preso...
  • lucietta vo il 30/11/2010 13:46
    Questo mio racconto è pubblicato in un antologia promossa e curata da uno scrittore " 365 storie cattive, per essere buoni, ogni racconto con 365 parole (al massimo.)
    Scrittori già noti e affermati insieme a esordienti per un fine totalmente benefico: l'intero ricavato di questa antologia nera, sarà infatti devoluto ad AI. S. EA Onlus, l'associazione che raggruppa le famiglie italiane con figli colpiti da Emiplegia Alternante (meno di 500 casi nel mondo, di cui 40 in Italia).

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0