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Sonno di un bambino

I
Piove, scende fitta e silenziosa, una manna da questo cielo sempre più strano per irrigare la terra assetata da troppi giorni. Sono già le sei, apro di malavoglia la luce e resto in ascolto: silenzio, nessun movimento dalla tua camera, solo il ticchettare dell’orologio in corridoio smorza questo gelo che sopprime le mie sicurezze. Mentre mi rivesto della vestaglia, rivolgo l’orecchio alla strada con un groppo in gola: un’auto rallenta sulla curva di casa nostra, tra un po’ si aprirà il cancello e tu rientrerai finalmente con passo furtivo e consapevole del tuo ingiustificato ritardo. Io qui ad aspettarti a braccia conserte, come spesso ho fatto negli ultimi anni. No,…… L’auto prosegue, l’attesa continua incessante. Mi appoggio alla finestra e guardo fuori, con le dita mi strofino gli occhi pesanti mentre un mix di pensieri ed emozioni si accavallano in questi minuti lenti e monotoni: dove sei tesoro mio? Mi fa paura,…. D’impulso prendo il cellulare e controllo le chiamate: nulla, assolutamente niente da ieri sera, né un sms, né uno squillo caduto a vuoto, il nulla e questo silenzio, solo il gocciolare piano dalle grondaie,…… Prima di uscire, mi avevi abbracciato teneramente rassicurandomi: “Mamma, tranquilla, torno presto, non faccio come lo scorso sabato, vado solo a farmi un giro con Diego giù a Lignano,…Ok?” Uno sguardo ingenuo illuminava il tuo viso ancora di ragazzino, tu e Diego, sempre voi due, tutti i fine settimana assieme come Cip e Ciop,……. altro che trovarti la morosa, quella sarebbe solo un optional per te! Quegli occhi blu mare,…. “ Va bene, ma non bere troppo, che poi se ti fanno la prova, devo chiamare papà per farti venire a prendere!” Girandoti, mi sorridevi rassegnato: “Ma mamma,……”.
Il sole sta facendo capolino da sotto le nuvole dense, finalmente un po’ di sereno dopo due giorni di pioggia. Vago su e giù per la stanza in preda ai miei demoni interiori. Sì, è vero non sono sempre stata una madre modello, quando era piccolo, a pranzo mangiava dai nonni o alla mensa della scuola perché io dovevo ( e devo ancora) seguire il lavoro allo studio che non mi da tregua, forse io e suo padre avremmo dovuto fare più spesso delle vacanze assieme a lui, forse dovrei cercare di essergli più vicina e cercare di capire ciò che pensa ma io ci sono sempre e lui lo sa che può contare su di me se ha bisogno, lui sa che certi comportamenti mi fanno stare male. E allora perché per l’ennesima volta non vuoi capire che se ti dico di tornare a casa ad un certo orario, non devi sempre fare di testa tua?
Tendo di nuovo l’orecchio: no, sempre le solite auto che passano e che rallentano sul bagnato…. Quest’attesa è snervante, il sonno ormai è completamente svanito dal mio corpo e mi sta montando una cocente rabbia. Vedrai quando torni a casa, stavolta,……. Dal rubinetto in bagno tintinnano ogni tanto delle piccole gocce quasi a volere scandire l’impazienza che fa tremare le mie gambe. No, non sono propriamente quella che si chiama una roccia, ho paura perché la mia vita ora sei tu….. Provare a telefonarti? La solita madre bacchettona, probabilmente diranno i tuoi amici, che palla! Niente, il telefono squilla invano, chiamata inoltrata, inutile, non sei reperibile! Guardo il quadretto appeso al muro dietro di me, una madre con in braccio il suo bambino: Vergine santa proteggilo tu!

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0 recensioni:

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11 commenti:

  • Anonimo il 16/01/2011 20:35
    Un bel racconto. Il freddo silenzio, come dannato, ad esempio, è una sottolineatura di necessità umana che mi piace.
  • Anonimo il 20/07/2009 19:09
    Delicata e forte allo stesso tempo nella descrizione di questo momento tragico, che cambia la vita di una madre.
    Hai ragione, quando dici che questa è la realtà, amara e troppo spesso dura realtà.
    Ho apprezzato, l'attimo di distacco tra le due parti, un vuoto difficile da riempire, soggetto a sentimenti e pensieri non facili, se non impossibili da descrivere.
    Attimi in cui si viene proiettati in un'altra realtà, quella realtà in cui non vogliamo rispecchiarci.
    Mi ha colpito moltissimo, forse perchè purtroppo ho vissuto quegli attimi poco tempo fa.
    Grazie! Piaciuto molto.
  • Emanuela Lazzaro il 14/12/2006 22:05
    nessuna parola è mai stupida, la stupidità per me è conseguenza di una inerzia di fronte a determinate circostanze che ci attraversano senza che noi ce ne accorgiamo!
  • Roberto melcore il 29/09/2006 22:11
    ho commesso alcuni errori nel mio precedente commento... ti prego di scusarmi...!! ciaociao
  • Roberto melcore il 29/09/2006 22:09
    Io ho solo 24 anni e non credo di poter capire vosa provi una madre quando perde il proprio ma credo sia l'esperienza peggiore che un essere umano possa passare..;cmq complimenti.. veramente per come sei riuscita a trasmttermi
    determinate emozioni... brava.. veramente!!
  • Emanuela Lazzaro il 18/09/2006 17:10
    Grazie poi anche per il sostegno morale circa gli altri testi!
  • Emanuela Lazzaro il 16/09/2006 18:01
    ti ringrazio, comunque almeno per me non era scontato, potevo anche farlo finire bene, soltanto che la realtà è diversa: quella donna ha veramente perso un figlio, anzi due in due diversi incidenti stradali. Non l'ho scritto per far commuoivere, l'ho scritto perchè ieri era una giornata di pioggia. e a me la pioggia purtroppo mi fa ricordare anche questo!

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