Incertezze. Dubbi.
Mediocrità. Ovvietà.
Associo il colore grigio a situazioni sterili. Di quelle che ti mettono nella condizione di " soggiornare " in una sorta di limbo. E può succedere a volte che tenti di cambiare colore, ma ti accorgi che nella tua tavolozza non c'è altro che il grigio. O più semplicemente ti rendi conto che non sei capace di usare gli altri colori. E finisci con l'adagiarti in quella situazione. Perchè è più semplice.
Il grigio è il colore dell'assenza di emozioni.
È il colore della paura delle emozioni.
Le emozioni sono l'essenza della vita. Sono i suoi colori.
Sopravvivo nel grigiore alla continua ricerca di quei colori.
Sopravvivo con addosso la paura di rimanerne devastata.
Il grigio è il colore dell'incertezza.
È il colore della paura di sciogliere i dubbi
Scegliere una strada da percorrere non è semplice, se non hai l'istinto ad aiutarti. Così rimango ferma di fronte quel bivio perchè prevale la paura che quella non sia la strada giusta.
Il grigio è il colore della mediocrità.
È il colore della paura di migliorare.
Conosco e riconosco i miei limiti. Conosco e (mi) riconoscono le mie potenzialità.
Ho ben presente il mio prossimo traguardo ma so che per raggiungerlo devo mettere in gioco tanto. E rimango a crogiolare nella mia mediocrità valutando se il prezzo da pagare sarà troppo alto.
Sento addosso il grigio indelebile. Eppure non è il mio colore.
I mie colori sono tutti gli altri.
So benissimo cosa occorre per evitare di sopravvivere. So cosa occorre fare. Di certo, però, pacche sulle spalle e luoghi comuni non sono lo stimolo giusto.
Ho solo voglia di crogiolarmi ancora un po', di adagiarmi.
Soltanto perchè, credetemi, così... è più semplice