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Vizi

Mocassini marroni, pantaloni di fustagno color cachi camice bianco e stetoscopio al collo. Avrà al massimo trent'anni, non mi guarda negli occhi si muove da un piede all'altro con impazienza, Pivello, penso, ma proprio in quel momento, come se avesse il dono soprannaturale di leggere la mente, apre bocca per dire qualcosa, per dire quella cosa, Al massimo tre mesi. Cerco di prendere fiato ma non ce la faccio, i polmoni si rifiutano di fare il loro lavoro, il cuore salta due battiti e mi trovo senza più saliva in bocca, Lo ammetto sono fragile ma quando arriverà il momento non avrò paura, avevo pensato, ma non è andata così. Era ovvio che non sarebbe andata cosi. La morte spaventa anche il peggiore degli uomini quando implacabile si presenta alla sua porta. Nessuno di voi mi conosce ma voglio comunque raccontare la mia breve storia, penso che chiunque abbia il diritto di farlo, e poi se non vuoi leggere o hai di meglio da fare liberissimo di smettere adesso, amici come prima. Avevo un vizio, solo uno, e per questo credevo di essere al sicuro, pensavo che in fondo se non mi fossi drogato, non mi fossi buttato sull'alcool, un misero vizio avrei anche potuto permettermelo e quindi cominciai. All'inizio per provare, lo fanno tutti, mi sento figo, il gesto mi piace, tutto sommato hanno anche un buon gusto e altre stronzate simili, poi però passai da un paio a mezzo pacchetto al giorno ma mi dicevo, Io non ho il vizio, vedevo gli altri stare male, vent'anni di vizi credendo di non avere vizi ma la realtà non è questa. La verità è che anche se non crediamo di avere il vizio, anche se riusciamo a stare uno, due mesi senza ricascarci alla fine apriremo quel fottuto pacchetto ne tireremo fuori una e ce la metteremo in bocca, perché ci piace il gesto, ci fa passare il tempo ci fa sentire meno soli e tutte le stronzate di cui sopra, perché quelle stronzate sono vere, per quanto mi riguarda ne ho bisogno, forse non è un vizio ma voglio farlo, voglio farlo perché MI PIACE. Questo non vuol dire che non abbia provato a smettere, oh se ci provai, dentro di me iniziò una guerra che inevitabilmente doveva finire con la morte di qualcuno, e quel qualcuno in ogni caso sarei stato io perché quando smettevo stavo male, mi chiudevo dentro me stesso e passavo giornate di merda con il solo pensiero di poterne mettere in bocca una, di assaporare quel gusto profondo, forte, deciso, quel leggero pizzicore alla gola tanto piacevole quanto familiare... e inevitabilmente ricominciavo. Poi cominciarono i problemi. Piccoli fastidi alla gola, ai polmoni, allo stomaco, in generale una spossatezza simile a quella che si ha dopo un intenso esercizio fisico, quindi mi rivolsi al mio medico di base che, data la mia età e fiutando qualcosa di più, mi mando all'ospedale a fare un check up completo. Troppo tardi, purtroppo. Ho cinquantasette anni. Da quando ne avevo diciassette faccio fuori due pacchetti di Ricola al giorno. Rigorosamente senza zucchero, "perche la cura dei denti è importante". Caso vuole che nelle caramelle senza zucchero ci sia l'aspartame, un dolcificante naturale. Pur avendo la stessa quantità di calorie dello zucchero, il suo potere dolcificante è circa duecento volte maggiore. Diversi studi sull'aspartame in animali da laboratorio hanno evidenziato l'insorgere di tumori a seguito dell'assunzione orale di questo prodotto, ma sugli esseri umani era diverso, dicevano, quindi da una ventina d'anni lo potete trovare in tutte le caramelle e gomme da masticare senza zucchero. A me ha fatto venire un tumore cerebrale maligno. Primo caso nella storia, i giornali scientifici non parlano d altro. Ma io tra "massimo tre mesi" sarò morto.

 

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