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Dopo te lo metto... il titolo!

Il modo migliore per superare il problema è la respirazione!
Avanti tutti insieme INSPIRATE nnnffffffff... espirate pppfffff... mi chiedevo come qualcuno potesse credere che inspirare ed espirare potesse risolvere la situazione!!! Cazzo, per una vita intera fottiamo ossigeno senza volerlo e ora solo perché ne regolavamo la frequenza poteva essere risolutivo...
Pensai che sono più utili le supposte di glicerina!
Mi alzai, non dissi nulla, qualche cazzone continuava a sbuffare, l'istruttrice mi fece l'occhiolino, pensava che quella grossa quantità d'aria immessa in modo scoordinato mi avesse fatto venire voglia di scoreggiare. Ressi la parte, misi una mano sulla pancia e con l'estremità delle dita accennai un saluto, l'altra velocemente afferrò il maniglione antipanico. Ero salvo!!!! Scoreggiai.
A volte mi chiedo come si fa a finire in certi posti; a volte mi chiedo chi cazzo va in certi posti. Mi guardai nello specchietto retrovisore mi feci l'occhiolino e pensai. Beh se non altro adesso lo so!!!
Quello che mi serviva era un semplice bar. E, mentre mi incamminavo verso il semplice bar, decisi che avrei voluto un bel whisky! Cazzo c'era bisogno proprio di un buon whisky. Aprii la porta del semplice bar, guardai le file di bottiglie disposte come nelle bancarelle dove devi spararle con il fucile ad aria compressa e mentre stavo per indicarne uno, la barista senza distogliere lo sguardo dal bicchiere che stava asciugando mi disse:
- E lei che prende signore? -
Fui preso alla sprovvista e dissi :
- Una birra -
La ragazza imperterrita nella sua attività mi disse :
- Dietro di lei c'è il frigo -
Afferrai delle birre le misi in una busta e dissi:
- Queste le porto via, mi dia un whisky -
Non mi chiese se avessi qualche preferenza, dietro di lei aveva una bottiglia di quelle formato maxi, prese un tumbler e ne versò un mezzo bicchiere! Quella visione mi mise di buon umore, era mezzo pieno!
Mi aggrappai in modo quasi violento alla busta con le birre, presi il mio bottino e corsi in modo goffo verso la mia macchina. Le lasciai sui sedili posteriori, senti il rumore delle bottiglie che si toccavano, quel rumore mi accompagnò fino a casa!
Misi la chiave nella toppa, diedi un paio di mandate e accesi la luce. Perfetto! Sì tutto era in perfetto disordine, come l'avevo lasciato... un plaid sul divano era il testimone delle mie notti insonni passate tra un dvd, qualche telefonata e il mio pc.
I cavi dei vari attrezzi elettronici facevano un grosso groviglio, una matassa colorata di fili, una lampada stile liberty nell'angolo doveva dare un tono all'ambiente ed invece la lampada si era fulminata poche ore dopo l'acquisto, non ricevendo mai più sostituzione. L'ambiente era piccolo ed accogliente, ma l'odore di chiuso mi fece ricordare che stavo continuando a respirare. Ero appena tornato da un viaggio, ma non alla ricerca di relax ne di me stesso, ero stato in Sud Africa dove c'era stata la premiazione del miglior giovane scrittore del continente nero. Avevo un posto nella giuria. Io avrei scelto il libro di un tale con un nome impronunciabile, ma tutti si erano diretti verso i racconti di una scrittrice e la giuria, proveniente un po' da tutto il mondo aveva deciso che anche l'Africa avrebbe dovuto avere la sua J. K. Rowling e quindi vinse Harry Potter dei neri.

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 18/06/2014 03:30
    apprezzato... complimenti.

1 commenti:


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