Sono in giro con la macchina e guardo la città attraverso il finestrino. È una giornata fredda, umida... come solo Genova sa offrire...
Lungo i viali gli alberi sembrano inchinarsi al mio passare e le foglie, sollevate dal vento, sembra danzino nell'aria come sospinte da una magia.
Arrivo a una piazza, forse l'unica rimasta in città con le panchine. Chissà perchè le hanno tolte tutte - penso - e di conseguenza, le piazze, che prima erano affollate di persone e di bimbi gioiosi, ora sono deserte...
Su una panchina, una vecchietta guarda l'orizzonte.
Sono attratto da qualcosa di inspiegabile... quella scena, triste, di quella anziana, sola, mi commuove e mi fa fantasticare sulla sua vita.
Ne osservo il vestiario, semplice ma dignitoso. Lo scialle a riparare la testa e le orecchie dal vento... mi ricorda mia madre...
Guardo il viso, scavato, aggrinzito ma sereno. Chissà cosa deve aver sofferto... la fame, la guerra... la solitudine... il distacco dalla persona amata...
Poi il mio sguardo si posa sugli occhi... quegli occhi... vivi, che trasudano vita malgrado quel viso appaia apparentemente molto avanti negli anni... quegli occhi volti all'orizzonte, al cielo, incuranti delle macchine che corrono veloci insensibili di lei... quegli occhi che sovrastano tutto e che sembrano immagazzinare scene viste chissà quante e quante volte.
Come non bastassero mai!
Poi, lentamente, si gira e i suoi occhi, magnetici, incrociano i miei.
Un attimo di "silenzio" ... di vuoto, mentre mi regala un sorriso che rischiara il suo volto vissuto... poi riprende a guardare il mare.
Forse moglie di un navigante... probabilmente ricorda i tempi andati... forse immagina di arrivare oltre oceano... forse... quell'immagine mi cattura.
Scendo dalla macchina e lentamente, per non intimorirla, mi avvicino a lei che nuovamente guarda e mi sorride...
Le siedo accanto e insieme rivolgiamo lo sguardo verso l'infinito, in silenzio.
Non so quanto tempo passiamo così... poi, ad un tratto, si alza con non poca fatica per cui l'aiuto a sollevarsi. Mi guarda ancora con quegli occhi che esprimono tenerezza... Mi accarezza delicatamente il viso... mi sorride ancora e senza dire una sola parola si volta e se ne va.
La guardo allontanarsi e con lei sembra distaccarsi una parte di me.
Una perfetta sconosciuta ha valicato la porta del mio cuore abbattendo (se mai ci fossero state) ogni difesa, ogni schema mentale, ogni pregiudizio... senza dire una sola parola...
... concedendo l'unica cosa che aveva: la sua serenità.
Grazie Dio di avermi fatto conoscere una parte di Te attraverso una Tua creatura...