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Mazzacane - cap. II

Dalla penombra in cui viene a trovarsi sente una voce femminile che gli dice
"Lascialo socchiuso, per favore, almeno ci eviteremo il fastidio del campanello. Sei Nino, vero? Vieni avanti, io sono Rosaria, la sorella di don Antonio"
Attraversando enormi stanzoni, tutti nella penombra, la donna lo conduce davanti a una porta chiusa. Nino, seguendola, ha solo notato come la casa sia grande e la mobilia antica e che uno spesso tappeto annulla ogni rumore di passi. La donna, allungando la mano verso la maniglia della porta chiusa, prima di aprirla, gli dice
"Cerca di non farlo stancare troppo, mi raccomando"
Nino entra titubante e con gli occhi bassi. La stanza è scarsamente illuminata e al centro della parte adiacente la porta campeggia un letto a baldacchino. Quasi seppellito nelle coltri giace don Antonio Rinaldi. Nino, timoroso di guardarlo, fissa intensamente il bastone poggiato sul bordo del letto. È un bastone da passeggio, nodoso e lucido. L'impugnatura rappresenta la testa di un cane mastino con due luccicanti topazi al posto degli occhi. Per via di quel bastone don Antonio Rinaldi era da tempo e da tutti soprannominato Mazzacane. Un nome che per un trentennio è stato sinonimo di un potere quasi assoluto. Alzando gli occhi, Nino vede una testa calva e un volto rinsecchito, giallo e grinzoso, un naso aquilino e due occhi vividi e lampeggianti come i topazi incastonati nel bastone. L'omone corpulento che Nino ricordava è ormai ridotto a una manciata di ossa ricoperte dalla sola pelle. Se non fosse per gli occhi... Benché allo stremo delle forze, Mazzacane, grazie ai suoi occhi, riesce ancora a suggestionarlo. Con un debole ma deciso gesto della mano lo invita ad avvicinarsi. Nino ubbidisce e Mazzacane, ripetendo il gesto, gli dice
"Avvicinati di più" Poi senza alcun preambolo continua "Devi scrivere un libro sulle mie memorie, senza alcuna fretta, ma devi farlo bene" e dopo un profondo sospiro aggiunge "La.. sul comò.. prendi.."
Seguendo l'indicazione Nino nota una grossa valigia di cartone, intanto Mazzacane gli spiega
"È piena di documenti, alla rinfusa. Alcuni sono datati, altri no. C'è tutto un paese li dentro. Vedi tu quello che ti può servire" Finalmente Nino riesce a trovare il coraggio di parlare
"Ma.. io? Non so.. perche? Perche io?"
"Perché.. sei puro, tu!"
"Non so se ne sarò capace. Non ho mai fatto nulla del genere e, a parte il mio lavoro in biblioteca, i libri li ho solo visti e sfogliati"
"A tutto c'è una prima volta, e tu sei l'unico che possa farlo. E so cha saprai farlo bene"
"Io.. vi ringrazio per la fiducia, mi ci proverò... ma.. dovrò disturbarvi spesso.. per eventuali chiarimenti"
"Di questo non dovrai preoccuparti molto" poi, quasi divertito aggiunge "No, non penso che mi darai alcun disturbo" e fattosi serio continua "Mia sorella, potrai rivolgerti a lei per qualunque spiegazione. Quella dannata conosce vita e miracoli di tutto il paese, da quando è nata fino a oggi"

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8 commenti:

  • Noir Santiago il 20/04/2011 09:29
    Uhm, le cose vanno migliorando, sempre più intrigante, molto bello, ciao XD (Nino?? Saresti tu?)
  • Giovanni Barletta il 15/04/2011 21:37
    Finalmente riesco a leggere almeno i primi due capitoli di questo tuo lavoro. Lo trovo ben costruito, con diversi piani che si intersecano. Appena ci riesco, continuo la lettura.
    Solo un appunto minore: a volte si vede che il tuo pensiero corre più veloce del dito sulla tastiera. Dovresti rivedere quello che hai scritto con più calma!
  • Fernando Piazza il 11/04/2011 20:55
    La trama si infittisce e si fa sempre più interessante. Più che un racconto sembra un romanzo di più ampio respiro. Di carne al fuoco credo tu ne abbia ancora tanta e sospetto che altre vicende andranno ad intrecciarsi a quelle già enunciate. Se poi mi sbaglio, pazienza. Gusterò ugualmente questo tuo lavoro e continuerò a seguirti in ogni caso.
  • Anonimo il 11/04/2011 19:58
    Medina... vuoi dire? Sai che pure io avevo il dubbio... ma allora Stefania... boh, grande mistero gaudioso... o godoso? boh... ahahah... ciaociao
  • Anonimo il 11/04/2011 18:17
    Con questo genere di storie dai il meglio di te. Ciao Nino
  • Michele Rotunno il 11/04/2011 16:09
    Per ragioni di sicurezza letteraria mi trattengo dal controcommento. Fede e speranza, come disse il parroco nell'omelia. HAHAHAHAHA!
  • Anonimo il 11/04/2011 14:18
    la storia si fa sempre più interessante!!
    spero però che non trascurerai Stefania... chissà se ci sarà il lieto fine!!
  • Anonimo il 11/04/2011 14:14
    Ma che cavolo... ha prteso le stellette e non il commento... lo ripeto a memoria: bella storia, mi piace l'alternarsi della storia d'amore( Stefania) o presunto tale con quella politico-storica. Spero che tu porti avanti anche la storia della maestrina... ciaociao.

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