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LIBERATEMI DAL GUINZAGLIO

Liberatemi dal guinzaglio

(di Michele Marra)

Cari umani, smettetela di preoccuparvi del mio destino, sono un cane libero, che voi qualificate randagio. Che strano altruismo, avete creato associazioni in difesa del cane, tutto per lo scopo dichiarato di non vedermi libero e di tenermi sempre, per tutta la vita prigioniero dei vostri salotti, dei vostri cancelli, dei vostri canili.
In Estate poi, anche gli spot pubblicitari : “Non abbandonate i cani, i vostri amici”. Ma perché ?
Io sono nato libero e voglio vivere libero, voglio essere randagio, ma libero, voglio girare tra i rifiuti, ma libero; voglio correre lungo viali, mangiare ciò che trovo, ma libero, respirare libero, correre libero. Non voglio legacci, non voglio catene, non voglio padroni, invece, sono costretto e prigioniero, devo vivere una vita di schiavitù , tutti a darmi addosso, tutti a difendere la mia prigionia, nessuno a credere nella mia libertà. Se scappo, mi imprigionano di nuovo e se nessuno mi reclama mi uccidono nei canili comunali. Perché il cane con padrone può vivere ed il cane libero non può vivere? Dove stà la civiltà di un popolo se uccide i liberi e consente la schiavitù .
Quando Dio mi creò, qualche giorno prima dell’Uomo, non disse all’uomo lega il cane al tuo canile; avete mai visto gli occhi dei miei simili dietro le sbarre di un cancello? Quando passo libero da randagio, i miei simili mi supplicano di liberarli.
Mi hanno raccontato, i cani prigionieri, ma non lo credo vero, che non viene assicurata neanche la loro vita sessuale e la loro libertà sessuale, vengono limitati, sterilizzati, violentati, ma sono proprio incivili questi umani.
Poveri cani di palazzo e cani di città , schiavi per l’intera vita, che attendono l’Estate per liberarsi e divenire randagi e liberi, ma inutilmente i tanti “amici dei cani” ci trattano da “cani” impedendo la nostra libertà. Io voglio essere randagio e voglio vivere da randagio, per questo vi dico e vi grido :- Liberatemi dal guinzaglio

 

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0 recensioni:

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17 commenti:

  • michele marra il 30/04/2011 17:27
    viva la libertà del cane e dell'uomo. . . .
  • Anonimo il 22/02/2009 16:18
    Sarebbe un racconto del mistero????????????????????????
  • Emiliano Rizzo il 04/05/2008 11:49
    dovevi nascere lupo, mio caro amico cane. ma se ne avessi uno di certo non lo farei castrare. bravo. P. S: cura esteticamente la punteggiatura, cerca una guida di impaginazione e capisci come si utilizza.
  • Alla Iarovenko il 20/04/2008 19:07
    È molto comico, mi ha fatto ridere! Ed anche bello dal punto di vista stilistico. Ha un bel senso allusorio!
    La libertà... l'eterna lotta per la libertà. Lasciando da parte gli scherzi, non esageriamo adesso, ci preoccupiamo meglio per chi vive attorno a noi, a volte, lasciamo sffuggire opposta la nostra attenzione dalle PERSONE, dalla loro libertà, perchè è più facile, più comodo, perchè siamo grandi egoisti... questo è un vero problema.
  • Riccardo Brumana il 22/12/2007 00:32
    carino il racconto, è proprio dura la vita da cani... criceti... papagallini ecc... ecc...
    forse è meglio la vita degli animali da fattoria, avranno una fine traumatica ma almeno il fattore li fa accoppiare in continuazione.
    alcuni cani vivono più coccolati di alcuni bambini, e anche se gli si approno le porte di casa stanno ben attenti da oltrepassare la soglia di casa... essi stanno bene dove stanno, vito e alloggio assicurati e se c'è quelche piccolo in famiglia anche tante coccole e divertimento.
  • Ugo Mastrogiovanni il 16/12/2007 11:32
    “Rara avis”. uccello raro Michele Marra; un autore che apre le braccia della sua misericordia all’amico dell’uomo e gli dedica la sua migliore oratoria. Originale, sincera, minuziosa, saggia e umana la sua difesa, mi ricorda “Cicero pro domo sua”. Riporta con dovizia di particolari i lati della vita di un cane a cui nessuno di noi avrebbe mai pensato. La sensibilità del suo breve scritto è ineccepibile e inquadra l’argomento con dettagliata precisione.
  • Anonimo il 11/12/2007 11:06
    L'amore per i cani e per la loro (e mia) libertà mi ha donato un pensiero, che vorrei aggiungere al bellissimo tuo. Ti chiedo scusa per l'invadenza.

    Il collarino d’oro

    Sono una cagna randagia da sempre, ma un benefattore umano, di cui non conosco che il nome, mi ha donato un collarino d’oro, un lontano giorno, in cui mi ero fermata a fargli un po’ di compagnia.

    Ho il manto spelacchiato e il ventre gonfio di nulla, mi manca anche la coda, mozzata da un altro umano che non ha gradito la mia compagnia. Sono cieca a un occhio e l’altro proietta solo sogni sull’orizzonte. La mia bussola interiore mi ha fatto perdere l’orientamento, ma non il sentimento e l’amore per la vita, fatta di passi, sempre incerti, come fossero orme di neve in un giorno agitato di bufera.

    Sul mio percorso osservo afona un mondo brulicante di vite parallele. Mi disseto nel mare del vigliacco coraggio e dell’avida curiosità e mi sfamo nella ciotola dell’apparente gioia condita con falsa onestà.

    Perlustro sudici quartieri urbani e vaste campagne di interessata bontà.

    Osservo biperdi indaffarati e quadrupedi disperati. Gli uni e gli altri figli infelici di una sofferente umanità.

    Ho vissuto i miei anni migliori annusando gli arrosti dei ricchi e trascorro la vecchiaia rassegnta, a ricordare con amorevole nostalgia i miei compagni di strada smarriti.
  • Roberta Berardi il 22/06/2007 14:05
    non sono completamente d'accordo.
    l'eccessiva cura è deleteria, ma lo è anche la totale negligenza.
  • michele marra il 22/04/2007 10:58
    La poesia per avere un futuro deve tendere all’essenzialità.
    Superiamo il decadentismo con una nuova poetica di ricerca dei termini, di corretta allocazione della parola, di messaggio completo e compiuto, prima nella mente del poeta e poi esteso agli altri.
    La lirica non può essere solo sfogo del poeta, ma messaggio per gli altri.
    Cosa deve fare il poeta? La sua è la ricerca della parola, del termine giusto da inserire al proprio posto, della scultura del “termine” della venatura della parola, come se fosse marmo. Solo così decollerà il nuovo rinascimento della poesia.

    Michele Marra
  • michele marra il 21/01/2007 08:44
    La verità è un bene di tutti, la bugia un vizio solo di alcuni ( Michele Marra )
  • michele marra il 10/12/2006 08:26
    " L'arte estende il breve tempo che si è dato di trascorrere sulla terra tramandando di uomo in uomo l'esperienza di vita degli altri, con tutti i suoi fardelli, i suoi colori e il suo sapore." (Aleksandr Solzenicyn )
  • michele marra il 08/12/2006 10:29
    Si tratta di una allegoria, ma anche di un punto di vista particolare. L'uomo nella sua smania di grandezza si mette sempre al centro del film e vuole modificare tutto in relazione al suo punto di vista.

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