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Riflessioni

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L amore non corrisposto ti uccide

Non e facile sentir parlare la persona che ami, di qualcun altro... è una cosa che ti uccide dentro, che ti logora, come se fosse l acido più potente mai esistito, è come morire di una morte lenta, e dolorosa perché in realtà e proprio quello che fai, in parte muori, ma non nel vero senso della parola, muori dentro, e quella è la morte peggiore mai esistita perché tutto il tuo organismo è vivo ma tu no, e sai benissimo che l unico modo che hai per farti risentire viva e rivivere quella sensazione dei suoi occhi puntati su di te, quello è l unico modo che hai, per ritornare a vivere...

   2 commenti     di: Giorgia


Eva

E Dio creò l'Uomo a sua immagine e somiglianza e lo mise nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse e gli impartì quest'ordine: "tu puoi mangiare liberamente da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché se tu ne mangerai, di certo morrai".
Quando Dio si accorse che l'Uomo era triste perché solo nel giardino, benché fosse stato creato a sua immagine e somiglianza, o forse lo era proprio per il fatto di essere stato creato a sua immagine e somiglianza, decise allora di creare per lui un suo simile. Fece addormentare l'Uomo e da una sua costola creò la Donna. Perché proprio dalla costola? Come la costola protegge i polmoni e il cuore così la Donna avrebbe protetto l'Uomo. Si potrebbe benissimo dire che con la creazione della Donna, Dio aveva posto rimedio all'errore commesso con la creazione dell'Uomo.
L'uomo aveva il nome di Adamo e Adamo chiamò Eva la donna.
Un giorno Eva arrivò all'albero della conoscenza del bene e del male, e si fermò a parlare con il serpente che altri non era se non Dio sotto mentite spoglie. E il serpente disse: "questo è l'albero della conoscenza del bene e del male. Chi mangerà i suoi frutti saprà riconoscere il bene e il male proprio come Dio". Eva rispose: "Dio ha detto ad Adamo che se ne avesse mangiato i frutti sarebbe morto". E il serpente rispose: "se Dio ha creato Adamo a sua immagine e somiglianza, lo ha creato immortale, ammesso che anche Dio lo sia. La sua è solo una menzogna per vedere come si comporta la sua creazione, per vedere se è curioso proprio come lui. Perché dalla curiosità deriva la conoscenza. La conoscenza del bene e del male". E poiché Eva, non conosceva cosa fosse il bene e il male, accettò il frutto che il serpente-Dio le donò.
Mentre Eva mangiava il frutto, arrivò Adamo e le disse: "cosa mangi? Ma quello non è il frutto che Dio ci ha proibito di mangiare perché ne saremmo morti?

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Questa è la mia vita...

È una sera come tante e come tutte le sere della mia vita mi ritrovo qui, di fronte a questo stupido computer, a pensare al mio passato, al mio presente e soprattutto al mio futuro!
A volte mi chiedo perché il mondo sia così crudele…Vedo gente che cammina col sorriso stampato sulle labbra, gente circondata da amici, gente piena di persone che la ammirano per quello che è, gente che non si rende conto della loro fortuna…e provo rabbia! Una rabbia tremenda, una rabbia che corrode nel profondo…che brucia, che fa male sul serio…
Mi dico sempre che sono nata nel paese sbagliato, un posto sconosciuto al mondo o forse ricordato per brutte disgrazie! Un paese fatto di gente dalla mentalità chiusa, un paese privo di un qualsiasi punto di ritrovo, di un qualsiasi svago, di una qualsiasi “bellezza”…
Vorrei tanto fuggire, fuggire via da qui e non ritornare mai più…vorrei cambiare scuola, cambiare amici, vorrei cambiare vita…Non perché non abbia trovato amici sinceri, anzi ho due amiche fantastiche e un ragazzo che mi ama alla follia…ma comunque mi sento triste, incompleta, cerco qualcosa di nuovo, qualcosa di eccitante…Le mie giornate sono così monotone, sempre la stessa routine…e poi ci sono loro: i miei genitori!
Da quando sto con questo ragazzo non fanno altro che colpevolizzarmi su tutto, mi dicono che così mi sto rovinando la vita e non si rendono conto che la mia rovina è stata nascere in questo assurdo paese!
A volte ho paura…ho paura di dover rimanere qui per sempre…Quando viaggio fuori casa e incontro altra gente, mi rendo conto di quanto sia bello il mondo che ci circonda, di quante cose non ho visto, di quante persone tanto sincere e simpatiche non conosco ancora…e vorrei tanto farlo!
Questa è la mia vita…un vero schifo! Passo le giornate a oziare…ho quindici anni e mi lascio scivolare il tempo addosso come un’ottantenne! Spero tanto di trovare un giorno quel che trovo, spero di trovare un posto anch’io in q

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Semplicità e complessità

La realtà che ci circonda è complessa ma questo noi, quando veniamo al mondo, non lo sappiamo. Apriamo gli occhi senza conoscere la dimensionalità, la molteplicità, il senso de nostro corpo. A poco a poco passiamo dalla semplicità alla complessità. Scopriamo di avere intorno tanti esseri simili a noi, la scoperta del sangue è un evento traumatico, alla sua vista un bambino si mette a piangere inorridito. Tutto è una scoperta, da bambino mi piacevano i film dell'orrore, adesso preferisco cose meno cruenti. Il mistero era una luce viola che vedevo all'interno di un appartamento nel palazzo di fronte: una luce intermittente, persistente, lugubre. Poi si scopre il dolore, la diversità degli individui, il concetto d'infinito. Dove finisce il cielo? Il cielo non finisce mai...


Scoprire la complessità ci porta a riconsiderare il rapporto con noi stessi e con gli altri: dietro l'apparente semplicità della Gioconda di Leonardo si annida la complessità di un genio, cos'è quell'apparente semplicità che sembra permeare la canzone Gloria di Umberto Tozzi? Gloria, manchi tu nell'aria... Un tam tam con la forza di un uragano. Cos'è la semplicità? Dietro l'apparente semplicità di un corpo umano si annida la complessità: organi, sangue, cellule, sinapsi, sistole, diastole, virus, vita... e il passo dalla complessità alla proprietà emergente è presto fatto. Da ragazzo quando canticchiavo le canzoni dei miei cantanti preferiti, credevo di essere come loro, sarei potuto diventare una star, era facile. E allora cos'è la semplicità? La semplicità non è altro che il vestito della complessità. La semplicità è una pellicola che serve a coprire l'universo, ma è un vestito che abbiamo confezionato noi che abbiamo voglia di cose semplici.


Nel momento in cui l'uomo comprende la complessità, niente sarà come prima. Non riuscirò più a vedere il mio corpo e a pensare: il mio corpo è semplice.


Mi sono allontanato per fare una semplice colazione e ora

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   0 commenti     di: vincent corbo


Come stai

Oggi la matita è colata.
Nessuno se ne è accorto.
Quelli più avanti non mi vedono. Quelli più indietro non mi vedono.
A pensarci bene neanche quelli di fianco mi vedono.
E il prof, beh, il prof è cieco.
La campanella è suonata e mi sono asciugata le lacrime. Avevo paura di aver fatto un pastrocchio con la matita. Ma tanto nessuno se ne è accorto.
La matita è un po' sbavata, ma il sorriso è convincente.
Perché nessuno se ne è accorto.
Vorrei che mi chiedessero come sto qualche volta.
Non ha senso perché io risponderei bene anche se è male.
Come fa il 99% delle persone.
Perché il 99% delle persone è questo che vuole sentirsi dire.
E allora siamo tutti educati e stiamo tutti bene. Nel mondo fuori dalla porta del bagno.
Dentro il bagno non mi va di essere educata. Non mi va di stare bene. Lì piango. Piangerei per ore.
Ma non ci sto tanto.
Perché fa freddo.


Oggi c'era un'ora buca.
Io odio le ore buche.
Gli altri si sono messi a giocare a carte.
Io cercavo di fare qualcos'altro. Ho provato a scrivere qualcosa. Ma tanto non so scrivere. Ho provato a disegnare. Ma tanto non so disegnare.
Gli altri si divertivano.
Di sicuro pensavano che io non mi stessi divertendo.
Perché lo sanno che non so fare niente.
Potevo andare a divertirmi con loro. Ma non l'ho fatto.
Ho pensato che è colpa mia.
Perché preferisco essere sola che sentirmi sola.


Oggi c'è stata un'altra ora buca.
Ci hanno detto che la prof è ammalata.
Tutti sono contenti, io non tanto.
Però avevo deciso che oggi mi sarei divertita insieme cogli altri.
Ma loro non hanno giocato a carte.
Volevano fare il gioco della bottiglia.
Io non volevo. Sono rimasta al mio banco a guardarli mentre si divertivano.
Una volta qualcuno mi ha chiesto se avevo dei rimorsi.
Ho risposto che non ne avevo.
Quel qualcuno ha detto che sono fortunata.
Io non credo.
Non ho rimorsi.
Perché ho tanti rimpianti.


Oggi ho chiesto "come stai" a un mio compagno. Lui è

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   3 commenti     di: Silvia Lodini


Sulle ali del pensiero per volare

Lo spirito è l'inchiostro indelebile che ci disegna l'anima


Chi crede non pensa, chi pensa non crede (A. SCHOPENHAUER), chi pensa sempre, se non è matto, crede (F. A. Maiello)


C'è un'equazione nella materia (EINSTEIN), sorgente di luce solare, c'è l'amore nella vita (amo e sempre sarò, Maiello), fonte di luce spirituale.


Il destino mescola le carte, tocca a noi giocarle (A. SCHOPENHAUER), per il destino siamo carte conosciute (F. A. Maiello)


Primum vivere deinde philosophari (ARISTOTELE), primum philosophare per saper vivere (F. A. MAIELLO)


Est modus in rebus (ORAZIO), è nell'uomo il rebus (F. A. Maiello)


Bene vixi qui bene latuit (OVIDIO), silenzio pensante diurno e pensiero insonne notturno (Maiello)... la solitudine


LA CULTURA
È l'albero della pace dove si coglie il frutto della conoscenza (cogito, ragione, intelletto, sapienza e contemplazione/Maiello) alla luce della coscienza (SOCRATE)


LA SCOMMESSA VINCENTE
Scommettere su Dio non si perde niente ma si può vincer tanto (Blaise PASCAL, sommo matematico). Scommettere su Dio è l'unico modo per vincere matematicamente (F. A. Maiello, sommo giocatore)


L'ABITO ALARE
L'anima è certezza di esistere, consapevolezza di amare ed eleganza di vivere con la coscienza morale


LE COORDINATE DELL'ANIMA
Lo spazio è la grandezza della materia (corpo) finita, il tempo è la lunghezza del pensiero (spirito) infinito


LA COSCIENZA
La coscienza è la scatola bianca dell'anima nel suo volo terreno


IL FRENO MORALE
Tra il dire (il pensare) e il fare (l'amore) c'è il mare (la coscienza) che ti fa naufragare


IL BIVIO FATALE
O si ama per volare o si sprofonda per odiare


L'ENFASI OLIMPICA
Lo sport, il corriere della pace e della fratellanza, in corriera e di gran carriera fa viaggiare i sogni


LA ROSSA MONOPOSTO
L'anima è la fiammante monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza


IL BUONUMORE DELL'ANIMA

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Esistenza dannata

Un'altra notte è finita e il sole, lentamente, si appresta a sorgere, uscendo dal suo nascondiglio di nuvole e liberando dei meravigliosi colori viola e arancio.
La città è ancora addormentata e non può assistere e questo meraviglioso spettacolo a cui, io invece, assisto da secoli, ma senza avere la possibilità di rimanere fino a quando il sole non sarà abbastanza alto nel cielo da illuminare la città dormiente perché, se esitassi ancora un minuto, di me non rimarrebbe che cenere.
Il destino di un immortale è questo.
Ormai, nemmeno ricordo quando è stata l'ultima volta che ho potuto vedere fino alla fine lo spuntare del sole che, lentamente, prende il posto delle tenebre, il mio regno di sole ombre che mi tiene lontano da ciò che ero un tempo: un essere umano.
Perché questo vuol dire essere un immortale.
Rinunciare a tutte le sensazioni che la vita mortale può darti.
Proprio perché è breve essa viene vissuta con maggiore intensità dagli uomini perché la vita che è stata loro donata può finire da un momento all'altro, anche in questo esatto momento, anche a causa di ciò che sono.
È questa la condanna di un immortale.
Nutrirsi di ciò che si era un tempo e vivere col rimorso di aver ucciso per tutta l'eternità senza mai dormire.
La vita da immortale è lenta è scontata, senza fine, a meno che non sia io a stesso a volere che finisca, ma a frenarmi c'è sempre quella voce che, con la dolcezza di una madre, sussurra dentro me:
-Se non meriti di vivere perché esisti?-

Non so dare una risposta a questa domanda, però è così: vivo nonostante sia morto.
E ora che ho tutto ciò che ogni uomo desidererebbe, immortalità, bellezza, fora, velocità, la prospettiva di una vita libera dalle regole che incatenano la vita degli uomini, io rinuncerei a tutto questo per poter trascorrere anche un solo giorno alla luce del sole tra gli esseri umani, senza correre il rischio di diventare cenere.

Nessuno comprende quanto terribile sia essere i

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   0 commenti     di: Liliana Piscopo



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