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Riflessioni

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Pensieri

Ti accorgi di cosa è davvero importante per te, nella tua vita, quando la notte sei a letto. A cosa pensi in quei pochi minuti - o tanti, dipende da chi sei- prima del sonno?
Ecco. Quello che pensi è quel che c'è di davvero importante nella tua vita. E non parlo di fatti, cose che ti fanno star male o chissà che. Parlo di persone. A quante persone pensi, la notte, prima di andare a dormire? Una? Due? Tre? Al mondo?
Parlo anche si sogni. I sogni sono fondamentali, no? I desideri, le ambizioni. Quante cose.
Quante cose si racchiudono in pochi minuti, secondi, spazi mentali che ci sembrano infiniti. Come scorrono le immagini velocemente! Sembra impossibile e invece è così reale. Sembri entrare in universi paralleli, quando chiudi gli occhi. Stanno lì le cose importanti, ad un passo dalla morte relativa. In effetti non so come possa essere, la morte, una cosa relativa, eppure - secondo me - lo è. E non solo secondo me, in effetti. Ti fai certi viaggi il mattino e il giorno: sono talmente inutili. Bisognerebbe accendere i viaggi solo una volta che si è sdraiati nel letto e pronti a prender sonno, quante cose si risolverebbero.

Poi prendi sonno e sulle palpebre cade il buio. Tu rimani fermo e immobile lì dove sei, ma la tua anima balla e viaggia con l'aurora. Credo che la mia anima abbia visto molti più posti di quanti ne abbia visto la Storia dell'umanità, posti più belli, posti spirituali. Posti magici che gli occhi non sono in grado neanche di immaginare.

   5 commenti     di: Federica.


Come ti senti se gli altri ridono di te?

Mi chiamo Alyson, Ho perso la vista dieci anni fa. Avevo trent'anni. Prima di perdere la vista, ebbi due bambini, con mio marito che si chiama James. Gli abbiamo dato il nome di Peter e Luke. Quando erano nati, ricordo esattamente quel giorno... Li tenevo sulle mie braccia, al sicuro. Come se tra quelle braccia ci fosse una cosa che non potevo far cadere, una cosa che rimaneva ''dentro'', come se fosse una parte di te. Dopo, passarono un po' di anni, Peter e Luke iniziavano a crescere... Ad imparare i primi passi, a dire ''Mamma''... Ora vi chiederete perchè ''papà'' non lo dicono... Ebbene sì, lui se ne esce ogni giorno. Il giorno seguente dice che quello che io chiamo 'famiglia', per lui è un Incubo. Non riesce a rimanere più di cinque secondi vicino ai nostri figli. La maggior parte del tempo lo trascorrevo io con loro. Avevano nove anni, fecero il loro primo disegno, e James, mio marito, non distolse lo sguardo dal giornale che stava leggendo in quel momento. Lui era un tipo ''È più importante il lavoro'', quei bambini per lui è come se non esistivano. Passavano i giorni, e sentivo sempre di più la stanchezza... Quando piangevano, mi alzavo io per venire a tranquillizzarli. James rimaneva immobile, come se non sentisse rumori, come se la scena che stava accadendo, fosse trasparente. Dopo un paio di giorni, la mia pazienza finì... E arrivai davanti a mio marito. ''Senti io devo dirti una cosa...'' Dissi con distacco. ''Non ho tempo ora, parliamone dopo...'' Mi rispose. ''Quando dopo? Voglio dire: Tutta la giornata non fai altro che dirmi che parliamo dopo, e quando arriva quel momento, che fai? Te ne vai e te ne esci. Non affronti i problemi. Preferisci scappare e startene all'oscuro di tutto... Perchè a te questa cosa piace. A te piace startene seduto su quella poltrona, a leggerti il giornale, come se diventare padre, per te, non fosse mai accaduto.'' Urlai prendendo il giornale e sbattendoglielo addosso. ''Io ti lascio...'' Presi questa decisione, i

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   3 commenti     di: Martina Di Toro


Sono il Re del mio mondo

-- IL DESTINO È GIA' SCRITTO? --

I miei genitori si sono separati quando io e mia sorella eravamo ancora piccoli, pochi anni dopo mia madre morì... non fu un'infanzia facile, ma del resto è la vita che non lo è!
Orfani di madre ci trasferimmo dai miei nonni con mio padre, essi erano i custodi di un bellissimo santuario; è lì che crebbi fisicamente, moralmente e spiritualmente.
In quella chiesa, ai piedi di quell'altare, mi immaginavo mentre fiero ed innamorato, promettevo amore eterno alla mia sposa; non c'erano dubbi, ERA INEVITABILE che mi sarei sposato lì.
In seguito conobbi la donna che sarebbe divenuta mia moglie. Quando decidemmo di fare "il grande passo" le espressi il mio desiderio di sposarci in quel santuario, ma lei (che era di un altro paese) disse che è nel paese di "lei" che ci si sposa per tradizione e che era una cosa a cui teneva molto. Io non volli insistere, in fondo l'importante era la promessa d'amore eterno al cospetto di Dio, non la chiesa dove l'avremmo fatta. Dentro di me, seppur rassegnato, sentivo che era inutile forzare le cose, perchè le cose sarebbero comunque andate come dovevano...


-- COME LA PIOGGIA SCENDE A TERRA --

Qualche settimana dopo, la mia dolce metà mi disse che non ci saremmo più potuti sposare nella chiesa del suo paese poichè, dopo anni e anni, avevano deciso di restaurarla. Alla fine ci sposammo al santuario dov'ero cresciuto e dove fra l'altro la conobbi.

-- CONSIDERAZIONI --

Questo è un esempio, forse il più eclatante che ricordo, anche se ce ne sono molti altri; mi porterebbe a credere che il destino sia già scritto, che la mia vita, la tua vita non è il risultato delle scelte che compiamo di volta in volta, ma solo il proseguimento di un racconto già scritto, con un inizio ed una fine prefissati e decisi. Forse se ci pensi, anche tu potresti farmi esempi di quanto ti sto dicendo, anzi sono sicu

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Pregiudizio

Non siate schiavi del pregiudizio, amici miei! Il pregiudizio restringe la vostra visuale, impedendovi la percezione del mondo a 360 gradi e riducendovi a osservare le cose come se si trovassero su una linea retta, senza farvi rendere conto che esiste anche quello che sta a destra, quello che sta a sinistra e quello che sta dietro. Il pregiudizio è come il paraocchi dei cavalli: un limite alla vostra libertà di guardarvi intorno, una catena che impedisce ai vostri pensieri di camminare al passo con il mondo!

   5 commenti     di: Simona Flamenca


L'abbandono

Dedicato a tutti gli animali abbandonati, maltrattati, non amati.

... allora, avvilito rimango in un angolo, non ho più voglia di nulla, ma solo di rannicchiarmi, fino a ridiventare piccolo piccolo.. fino a sparire.. fino a morire. Ma non ci riesco. Mi sembra di sentire il calore di mia madre, il suo latte caldo, i giochi con i miei fratelli... e adesso perché? Perché cerco tra i rifiuti un tozzo di pane ammuffito che non placherà la mia fame... di tutto. E perché qualcuno cerca di colpirmi con un calcio o un bastone? Io, che non cerco altro che una carezza, di esser chiamato per nome... io, che non so dare in cambio altro che amore.. Dove ho sbagliato? Perché coloro che amavo e per i quali avrei dato la vita senza pensarci nemmeno una volta... mi hanno lasciato solo, solo col mio cuore impaurito che batte così forte che pare vuole uscire da me.. Solo davanti a un mondo che non conoscevo... che passa e fugge via, che mi travolge.. perché? Me ne starò qui, rannicchiato sulle mie quattro zampe ferite e doloranti in attesa del prossimo sguardo... di una mano che si posi sulla mia testa.. di una voce che mi chiami... di un cuore che abbia un po' di pietà...



Chi regala dolore difficilmente si pente

Non credo ai sorrisi ipocriti di chi improvvisamente ti porge la mano. Non credo ai pentimenti di chi ti ha regalato sorrisi trasformandoli in lacrime.
La falsità puzza e l'inganno sta sotto i vestiti dei sensi di colpa. Sensi di colpa mascherati ed avvolti da menzogne e giustificazioni senza significato.
Guardarsi allo specchio potrebbe aiutare la persona falsa. Ma nemmeno lo specchio rifletterà il perdono.
I pentimenti si dimostrano con i fatti. Le parole non servono sempre. L'unica soluzione è portare anche la propria ombra lontana dallo sguardo di chi ha subito e creduto alle speranze avvolte nelle promesse false.



Parliamo d'amore

Quando senti "le farfalle nello stomaco", oppure ti senti balzare il cuore in gola, alla vista del tuo partner, quello non è amore. È attrazione (fisica oppure mentale, perchè no?), intrigo, fascinazione, ma non è amore. Tutto ciò, che in un certo qual modo ci fa stare "male" non è amore. L'amore assomiglia a quella sensazione che si prova tornando a casa in una gelida serata invernale e sentendo, già appena aperta la porta, il tepore accogliente e rassicurante delle proprie mura.
Oppure a quel senso di tranquilla sicurezza che si prova quando si percorrono sentieri sconosciuti al fianco di un'esperta guida.
Puoi dire di amare una persona quando puoi fidarti di lei come ti fidi di te stesso.
Ami una persona quando ti fidi di quello che lei decide per te. Dalle piccole cose (come zuccherarti il caffè) a decisioni che cambiano la vita. L'amore è immortale. Quando nasce non muore mai. Quando si dice che è finito l'amore, vuol dire semplicemente che non era mai iniziato. Si può stare insieme, anche per anni, per tanti motivi, diversi dall'amore. Ma se si sta insieme solo per attrazione o fascinazione, col tempo questi tipi di legami si affievoliscono fino ad estinguersi. In questi casi si dice, impropriamente, che è finito l'amore.
L'amore è simile ad una prelibata pietanza. L'attrazione e la passione sono le spezie per esaltarne il gusto. Mangiarla così condita, non stanca mai. Nessuno riesce a mangiare solo le spezie a lungo. È come mangiare cucchiate di pepe o pezzi di peperoncino. Chi ci riesce?

   7 commenti     di: Fiscanto.



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