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Riflessioni

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La mia stellina

È sera oramai, è stata una giornata molto faticosa.
Ripenso a quanto fatto oggi, e mi rendo conto che sono stati talmente tanti gli impegni che ho dovuto affrontare, che per tutta la giornata non ti ho degnato di uno sguardo, anzi, nemmeno di un mio pensiero.
Eppure tu sei la luce di miei occhi, senza di te non potrei esistere!
Come sono ingrato... mi sento un verme.
Riflettendo, mi rendo conto che non è la prima volta che questo mi accade; altre volte mi è successo di snobbarti, di sottovalutarti, e quasi sempre me l'hai fatta pagare cara. Ricordi quella volta al mare?
Ogni volta che mi sono comportato come se tu non ci fossi ne ho pagato le conseguenze, ma benché più di una volta sia rimasto scottato, a volte ci ricasco come un imbecille.
Tu non meriti la mia indifferenza, e non perdi occasione per ricordarmelo col tuo caldo abbraccio.
A proposito del tuo caldo abbraccio, te lo devo proprio dire: a volte non lo sopporto, mi dà fastidio, è soffocante! Dovresti avere meno focosità.
Non te la prendere se ti dico queste cose, lo sai che non potrei vivere senza di te, stellina mia...
Ti prometto che domattina al risveglio il mio primo pensiero sarai tu.
Ciao, Sole.



Tu non hai capito nulla

Non è difficile notare che le persone dall'intelligenza ridotta non argomentano mai andando oltre al mi piace, non mi piace, concordo o non sono d'accordo. Non ci sarebbe da essere stupiti se non fosse che queste stesse intelligenze, ormai ridotte al lumicino, si buttano dal palco, dove pensano di stupire il mondo recitando, facendolo a pesce morto su qualsiasi cosa che appare essere stata la manifestazione di un intelletto maturo, capace di indagare le cause e il loro rapporto con gli effetti che queste determinano. Si buttano a pesce, dicevo, con frasi del tipo: non hai capito nulla, chi ti credi di essere, scendi dal piedistallo, ma questa dove l'hai copiata, da google? Naturalmente queste persone mai scrivono una cosa degna di essere valutata con interesse, perché anche quando dovesse accadere che scrivano qualcosa di sensato, magari a causa di più errori successivi di battitura, non se ne accorgerebbero neppure, perché nel rileggere leggerebbero quello che avevano in mente di scrivere mentre digitavano su tasti che, se avessero potuto, si sarebbero impuntati per non essere compromessi.

   1 commenti     di: massimo vaj


La felicità è solo illusione

Ridere e piangere. Un sorriso può mai mascherare una lacrima? Una lacrima la si può versare per la troppa felicità? No, la felicità non esiste e lo capisci dopo che ti ha sfiorato ed in ginocchio ti ha lasciato. Ti fa compagnia ma ti illude e appena stai per dire sono felice ti abbandona e fugge lontano per illudere altre anime in pena.



Turismo invernale

Abito in un bel posto di mare, da dove partono i traghetti per l'isola del Giglio, teatro della tragedia del naufragio della nave "Concordia", in questo periodo, di solito vedevo i traghetti vuoti, al massimo con poche decine di passeggeri, i soliti isolani che abitano in inverno a Grosseto ed ogni tanto rientrano per dare una controllata alle loro proprietà sull'isola.
Da quando è avvenuto il naufragio tutto è cambiato, i traghetti sono pieni, sembra estate, all'inizio speravo in una lenta diminuzione di tale fenomeno, macché, con il passare del tempo è in forte aumento, turisti giornalieri che vanno a vedere il cetaceo ferito mortalmente, con ancora al suo interno, presumibilmente delle vittime disperse, li sento, sembrano i classici vacanzieri della domenica, che vanno, armati di macchine fotografiche, ad immortalare i monumenti nelle città d'arte. Qui è diverso, si fanno fotografare con alle spalle la sagoma della nave, come per far sapere al mondo, che la loro caccia ha dato esito positivo, la preda è in bella mostra alle loro spalle.
Mi vergogno per loro.

   3 commenti     di: alta marea


Vite sfiorate

A volte mi fermo ad osservare le persone, non credo nel destino ma la fatalità degli incontri mi affascina; cammino per strada e incrocio gente di ogni età che forse non avevo mai visto prima, vite che si sono svolte lontano da me, intense, disperate, felici o assurde; un caleidoscopio di emozioni che, come un rumore di fondo a cui ormai non si fa più caso, brulica su questo pianeta e ad un certo punto, senza un motivo o uno scopo, mi sfiorano, uno sguardo, pochi attimi e ognuno per la sua strada. Forse non ci rivedremo più, non saprò mai chi si cela dentro quel corpo, i suoi pensieri, emozioni, sogni. Ma spesso non occorre andare tanto lontano. Ci sono persone che vivono sotto lo stesso tetto eppure sono degli estranei. Chissà, quando ormai è troppo tardi, se arriveranno a chiedersi: se solo...

   10 commenti     di: gina


Solo

Spesso solo di giorno percorrendo autostrade o strade sterrate di campagna, per compagnia una radio che parla, ma che non ascolto. Fortunatamente ci sono i miei ricordi, o vite non vissute ma con la speranza di viverle. Ma poi come d'incanto spariscono i ricordi e le illusioni. Solo ora in un momento difficile senza quel supporto, anche se da lontano, che per me era indispensabile. Solo con l'unica compagnia la paura, e nemmeno i ricordi riescono ad alleviarla. SOLO.

   0 commenti     di: marcow


Quali parole cercate con Google e scrivete nei vostri cybertesti?

Ogni giorno su Google vengono cercate un miliardo di parole, una su quattro di carattere sessuale o pornografico, due su quattro per lavoro e fare soldi e il resto mancia, passatempi, cultura, e altre sacrosante forme di cazzeggio.
Cioè ogni secondo centomila persone cercano una parola.

Queste aride cifre ci danno il senso di una mutazione antropologica ormai conclamata e avvenuta.
Ogni giorno scriviamo mails e cerchiamo delle parole.
Nei siti letterari, noi autori dilettanti, queste parole oltretutto le scriviamo, anche se mi viene il sospetto che più che altro scriviamo mails con forme più emozionanti e ricercate.
Ora, il cuore di questo brano è la condivisione: voi che parole cercate?
Fluttuando nei motori di ricerca, scrivendo mails, chattando, vagando per i portali, insomma: che parole cercate, amiche e amici?


Nel frattempo parlo per me, come è giusto che sia.
Parole ne cerco tante, penso come tutti voi; ma da qualche tempo una precisa consapevolezza mi ha fatto intravedere l'unica che è la regista di tutte le mie ricerche: "esperienza", o meglio fare esperienza.
Nella mia esistenza ho sempre distinto e percepito una grande differenza tra Esperienze interiori, quei momenti in cui la percezione del vivere si raggruma in forti emozioni, ricordi e racconti e il banale vissuto quotidiano, la routine automatica e inconsapevole.
In sintesi, la scrittura Web ci permette di fare esperienza.
Prima di dirmi quali parole cercate, vorrei chiedervi un'altra cosa: in quale modo facciamo esperienza?


Sappiamo bene che l'ambiente in cui viviamo o il medium che usiamo ci condizionano.
Perché qui amiche e amici, è davvero cambiato tutto.
Prima del Web, fare esperienza era un faticoso lavoro di pazienza, di studi metodici e perfino di adesso tanto odiata erudizione.
Dopo esserci fatti un sedere così, allora, come in un lampo estatico si provava interiormente una vera esperienza che ci arricchiva e che andava narrata intorno a noi.
Questa era l

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   2 commenti     di: Mauro Moscone



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