In Genesi si legge che Dio, dopo la fatica della creazione, " finito il suo lavoro", benedisse il settimo giorno e disse " È Mio!" (2, 3), ed è così che nasce il sabato come giorno dedicato al riposo. Tra l'altro la parola "sabato" e la parola " riposo" hanno in ebraico la stessa radice, in modo quindi da collegare inscindibilmente questo giorno, che successivamente per i Cristiani sarà la domenica, all'idea del Riposo. Un riposo inteso come tempo necessario al recupero di Sè, dopo un lavoro o una fatica. Su questa premessa mi sono chiesta ma l'uomo, nella nostra società, quando " riposa"?, quando dedica un po' del proprio tempo a riflettere, a reintemprare lo spirito, a godere della bellezza del mondo che ha attorno, ai propri affetti, all'attenzione vera per l'amico o per il prossimo? Quando l'uomo " stacca" dalle solite continue cose di rountine? Quando smette di essere solo " di pancia" , visto che pure i supermercati restano aperti la domenica, e così gli ipermercati e i magazzini di apparecchi telematici e pc, i quali rigurgitano di gente anche la domenica mattina? Possibile che quella massa di pecore chiamata " consumatori" non riesca, con i tanti cervellini che la compongono, a sottrarsi a questa manifestazione di esagitata ansia da profitto delle grandi distribuzioni? Ma dobbiamo proprio attendere che sia la Crisi economica epocale a modificare le nostre passive pessime abitudini ( ipotesi non scartata da sociologi e studiosi dei comportamenti di massa ) in quanto costringerà la gente a stringere la cinghia all'inverosimile e quindi a mettere a nudo l'ipocrisia e l'inutilità di questa concezione di humanitas basata solo sul compero/consumo, ergo esisto?
Il tramonto tingeva ogni cosa di rosso quel pomeriggio.
Infuocato il paese, il viale fiume di lava serpeggiava fra gli inebetiti scheletri degli alberelli, larve rinsecchite dall'arsura fiancheggiavano le strade, ardenti e languide fiamme divoravano le insegne dei negozi, dei ristoranti, dei panifici chiusi. Non un rumore. Solo caldo, rosso tramonto ovunque e i miei piccoli tacchi sul viscido pavimento scottante, sempre più rapidi, più rapidi.
Parole. In quel momento avevo in mente solo parole, mille parole, tutte quelle parole che avrei dovuto raccogliere, consunte e lacerate per parlare alla gente che mi aspettava. Parole dette cento altre volte. Ogni settimana, ogni giorno cercavo di cambiarle in qualche modo, di aggiungere una parola in più, di reciderne un'altra, di impiegare un sinonimo, di esordire con un termine desueto o straniero per sembrare acculturata agli occhi degli altri e diversa agli occhi miei. Cercavo l'originalità, disperata utopia, convinta che fosse tutta rimasta seppellita sotto quei due metri di terra dell'unico romanzo che avevo scritto e che mi aveva dato il successo. Doppio fallimento, triplo quadruplo prendermi il merito di qualcosa che non mi apparteneva, qualcosa che non mi spettava di diritto neanche un po'. Casuale ritrovamento, fugace traduzione, improvviso, inaspettato successo. Non avevo avuto neanche il tempo di rendermene conto e già traduzione nella prima, seconda, terza, ventesima lingua straniera, vetta delle classifiche, conferenze ogni settimana, programmi televisivi, partecipazioni radiofoniche, articoli sui giornali, feste, convegni, gente, tantissima gente. Io ho sempre odiato la gente.
È un quadruplo fallimento.
Primo, perché mi sono appropriata di un romanzo che non avevo scritto io stessa.
Secondo, perché l'ho tradotto senza sapere cosa volesse farne chi l'aveva scritto.
Terzo, perché ne ho ricavato soldi e successo.
Quarto, perché in realtà io non sono mai stata capace di fare niente.
E
-Sono, per primo io sono, nulla ricordava prima di me, ma da adesso qualcosa cambierà, nuove domande, risposte, problemi, soluzioni, io porterò. La mia esistenza è un assioma, nessuno sa perchè, ma io esisto, e nulla sarà come mai come prima.
Così pensò la Singola, che divenne due, quando tutto nacque dal nulla e la prima cellula comparve sulla terra.
Devo allontanarmi da lei. Nonostante ciò sia molto difficile, il già sapere che non è la donna giusta per me mi porta a rinunciare a questo mio egoismo inconscio. Sono dilaniato tra un desiderio profondo di conoscerla, di ascoltare i rumori del suo cuore, di essere un balsamo per le sue tante ferite, e una razionale presa di coscienza che fa luce agli sguardi opachi del mio intimo. Ho passato un bel po' di tempo con lei, condiviso alcune mie sofferenze. Alla fine ho scoperto che faceva la corte al mio migliore amico.
Il mio cuore è andato in frantumi e ora raccolgo tutti i cocci che il tempo ricomporrà, per poter un giorno poi riversare il mio amore sulla ragazza a cui donerò le ricchezze della mia anima. Ho capito quanto sia importante la castità dei pensieri. La castità non è una forma maniacale e repressiva di dire che il sesso è sporco, brutto ed altre cose associate ad esse. È un modo per discernere sull'amore che abbiamo verso una persona per poterci così porre la seguente domanda: " È lei la persona a cui voglio consegnare questo mio dono che è la purezza, l'innocenza appunto la castità?". Così è anche nel condividere le nostre sofferenze passate che sono le nostre ricchezze. Solo la persona giusta, che quella che poi sposeremo e che con Gesù diventeremo una carne sola, potrà ricevere questo dono grande che abbiamo.
Quando ci doniamo ad una persona prima del matrimonio, nell'amore che si ha verso quella persona, sembra non ci sia nulla di male nel donarsi. Ma poi, dopo l'atto sessuale egoistico, può succedere che per qualche motivo della vita si giunga alla rottura del rapporto e così i due si sentono denudati di una cosa che spettava soltanto al loro futuro partner e se ne va cosi per sempre un pezzo del loro cuore.
Sono stufo dei divorzi, stufo di vedere madri con tre figli ed un marito che chiede il divorzio. Stufo di vedere figli che vedono i divorzi e soffrono l'allontanamento dal padre e, in alcuni casi, dalla madre.
Ecco l'erro
Il sistema cinematografico mostra ancora una rilevante capacità, ma storicamente di influenza superiore al peso reale, tenta una essenziale rivoluzione copernicana. Il mercato dell'intervento pubblico arriva in ritardo di una cecità collettiva. Un uso cosciente si è trasmesso al cinema italiano qualche giorno fa, quando questo succedeva col salvagente al collo. In questi dieci anni intorno a esso deve farsi capace. È una vecchia norma sindacale. Andrebbe istituito il precedente sistema sulle difficoltà e sulle prospettive.
La felicità è un sentimento astratto che non si può toccare, odorare e vedere, però si può sentire molto spesso.
Per esempio: quando si fanno nuove amicizie, oppure quando si passa del tempo con i propri genitori.
La felicità si sente soprattutto in chiesa quando fissi la croce, ti senti felice perché vedi Dio.
Alcune persone non riescono a provare questo sentimento perché sono malate, malvagie o superficiali e non scendono nei particolari.
L'umanità fin dai tempi più remoti, si è sempre posta delle domande circa l'origine dell'Universo, se sia infinito ed eterno o se invece abbia un inizio ed una fine.
Il dilemma ovviamente si protrae ai giorni nostri... anche se personalmente non trovo alcun motivo per complicare ciò che è semplice (Occam dixit), e senza contare che non bisognerebbe dimostrare che l'Universo sia infinito ed eterno (ad oggi è obiettivamente così), ma piuttosto il suo esatto contrario, e non mi pare che ci siano novità particolari in proposito.
Moltissimi filosofi, scienziati, pensatori e quant'altro si sono comunque sforzati, ognuno con le sue belle teorie, di dimostrare la bontà del loro pensiero; ad oggi la teoria del "Big Bang" è "universalmente" riconosciuta come "standard de facto", presso la comunità scientifica.
In realtà esistono molte altre teorie a corredo, tipo la "Teoria delle Stringhe", la "Teoria Inflazionistica" o gli "Universi Paralleli", ma come la prima, trattasi comunque sempre di ipotesi.
Premetto fin da subito, che non sono affatto contrario a priori verso nessuna di queste teorie, e che anzi sono tutte ipotesi, seppur non ragionevoli (ovvero senza la possibilità di essere provate), ma che si sforzano di portare un importante contributo, alla nostra inestinguibile sete di sapere e quindi meritevoli di essere supportate.
Purtroppo però queste teorie, nessuna esclusa, hanno un lato debole ovvero, ipotizzano (appunto) di cose ASSOLUTAMENTE NON DIMOSTRABILI.
Quando infatti si parla di Universo, cosa impedirebbe al nostro di essere magari una piccola parte di un Universo più grande o addirittura un solo singolo atomo di materia, di un qualcosa che nessuno mai potrebbe immaginare?
Direte voi, da qualche parte bisogna pur cominciare, ed è assolutamente vero; ma da qui al voler fare accettare panzane tipo l'Universo è finito secondo la teoria X, oppure il Tempo ha avuto inizio con un'esplosione cosmica, ce ne corre eccome!
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Molt
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