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Racconti di ironia e satira

Pagine: 1234... ultimatutte

Euro Complex

Un aitante signore confida di essere preoccupato del sovrappeso. Inefficace è la terapia. Deriso è da la nipotina.
- "Schietto - gli parlo - di un nuovo farmaco: l'Euro Complex il cui unico effetto collaterale è il sudore".
- "Un comune medicinale di Fascia C. - lo assicuro - Il M_O_N_T_I_N_O_L_O, il suo principio attivo, in poche settimane lo libererà dai chili in eccesso".
Sbalordito, lo annota sul taccuino.
Chiede de l'antidoto per quando avrà raggiunto il peso ideale.
- "Ah, non si preoccupi - gli sussurro - basta usare frequentemente il V_E_R_S_A_T_O_L_O e sarà come non aver usato il primo".
Stupito mi dà del luminare in dietologia.
- Noh - gli ribatto - sono solo un paziente e... gli mostro la cintura dei pantaloni, ormai a l'ultimo occhietto".
Sollecita un passante di indicargli la più vicina farmacia.
- "Non serve importunare alcuna persona - gli bisbiglio - son qua io... a completa disposizione".
Passo dopo passo... eccoci a la soglia d'una sede qualunque de l'Agenzia delle Entrate.
Lui, fiducioso e sorridente, entra. Ne avrà di che parlare?
Sarò stato d'aiuto? Io, intanto, scappo!



Manuale di sopravvivenza ai maschi standard

Questo manuale di sopravvivenza ai "maschi standard" lo scrivo per voi, donne e checche che siete creature superiori, soprattutto, ma non me ne vogliano le prime, le seconde, in quanto la vostra superiorità ve la siete dovuta inventare dal nulla, mentre le donne l'hanno ereditata biologicamente.



Voi che, in quanto creature superiori, sentite l'irrefrenabile bisogno di mescolarvi con esseri "inferiori" come quelli che io definisco "i maschi standard", questo mio manuale vuole essere un modesto contributo da parte mia per permettervi di continuare a farlo con maggiore sicurezza.


Innanzitutto in un mondo idilliaco non staremmo qui a parlare di "maschi standard", ma solo di persone o tutt'al più di uomini.

Peccato che in realtà non sia così, infatti, tutti gli uomini sono maschi, ma non tutti i maschi sono uomini. Mi spiego meglio, quello che intendo io con maschio è questo: un'escrescenza cresciuta attorno ad un cazzo, e non viceversa.

Il problema è che poi questi maschi finiscono inevitabilmente per diventare noiosamente seriali, ovvero standard, risultando ineluttabilmente stronzi.


Regola numero uno per sopravvivere a loro, dunque:capire che questi "maschi standard" interpretano la vostra complessa sensibilità ed emotività come vostre tattiche perfide mirate ad ottenere favori da loro, quindi tagliano la testa al toro e vi comprano, semplicemente perché per loro voi siete tutte puttane.


Infatti, i soggetti in questione, e guai ad illudersi del contrario, non amano mai. O meglio il loro concetto d'amore consiste in un corteggiamento sfrenato all'unico scopo di acciuffare la loro preda, cioè voi, e poi se vi va bene vi sbattono in congelatore, se no un bel "bye-bye" dopo il pasto o i pasti sessuali, e via. Quindi se proprio ci tenete al "lui" in questione fate vostro il detto: " In amore vince chi fugge!"


Poi non sognatevi manco lontanamente che uno di questi "adepti" a questa "oscura setta" esprima

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   0 commenti     di: frivolous b.


Generazioni in bottiglia.

Mio nonno è nato nel 2001…sì, avete capito bene. Le nostre generazioni maturano in tempi relativamente brevi e spesso non raggiungono l’età del loro massimo apprezzamento, ma lui è straordinariamente longevo…ve l’assicuro.
Il mio è stato invece un debutto prematuro, non ho conosciuto polvere sul mio trasparente involucro, e nel Natale dell’anno in cui ho visto la luce mi sono ritrovato a condividere un desco ricolmo di corroboranti gozzoviglie ipercaloriche, preso per il collo da commensali dotati di gote rubiconde e ventri traboccanti. “Novello”…”Nouveau”, mi sono sentito appellare; ma quanti nomi strani! Allo zio Pino hanno aggiunto una “t”…non gli è andato molto a genio, ma sembra quasi che l’appellativo “Pinot” sia segno di grande prestigio... forse “Pino” non avrebbe ottenuto lo stesso successo.
Nei pochi giorni in cui abbiamo condiviso quel luogo fresco e silenzioso, il nonno mi ha insegnato che la nostra stirpe è l’unica cosa al mondo che può esser fatta bene anche con i piedi, solo che gli uomini hanno perso quella sana abitudine ormai da tempo ed è già un miracolo che abbiano risparmiato la vecchia casa in legno di rovere dal fuoco della stufa. Ma io sono giovane e spensierato e non mi è dispiaciuta la permanenza nel missile di acciaio (almeno, di tale fattezza a me così è apparso), anche perché non vi sono rimasto per molto tempo.
Ora riesco ad ascoltare i discorsi concitati dei commensali, dal momento che mi hanno tolto quel noioso tappo sintetico… già, perché, dice il nonno?" un buon sughero viene concesso solitamente ai vecchietti come lui - … ma che mi importa? È bello stare qui al centro dell’attenzione di tante facce sorridenti, sommerso da profumi invitanti e gradevoli. Ma cosa succede? Cos’è questa agitazione? L’arrosto è in tavola e mi hanno messo in un angolino. Quel signore con lo sguardo incupito. E perché quel bimbo piange? Il nonno! Il nonno! Per Bacco! Nonno

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   2 commenti     di: Alberto Carbone


La passione di "Re Giovedì" - Le vacanze degli innocenti parte seconda

LE VACANZE DEGLI INNOCENTI PARTE SECONDA
(La passione di”Re Giovedì”)
Di Vittorio Frau

“Re Giovedì” era uno degli svariati nomignoli con il quale era noto negli ambienti cagliaritani il mio amico Orlando, un ameno individuo dal volto patibolare, dotato di un senso dell’umorismo fuori dal comune e di una carica erotica che rasentava la patologia clinica. Era noto per provare attrazione sessuale verso qualunque essere vivente (o morto da poco), purché maggiorenne, consenziente e naturalmente appartenente all’altro sesso. Il bizzarro soprannome gli era stato affibbiato a causa di un originalissimo sistema di “abbordaggio” che gli consentiva di ghermire varie prede con le quali dare sfogo ai suoi istinti bestiali: il Giovedì, infatti, era a quei tempi il giorno di riposo settimanale delle collaboratrici domestiche, che egli soleva attendere pazientemente fin dalle prime ore del pomeriggio nei pressi della stazione ferroviaria di Piazza Repubblica, attirandole verso la sua direzione con potenti fischi a risucchio, per poi conquistarle grazie alla facilità con la quale riusciva ad inventare spaventose bugie che avrebbero fatto vergognare persino Pinocchio.
Condividevo con “Re giovedì” il più totale disprezzo per viaggi e vacanze, ma purtroppo alcuni amici privi di scrupoli studiarono un diabolico piano con il quale riuscirono a scardinarne le difese. Costoro, infatti, con una paziente opera di convincimento basata su un castello di menzogne, riuscirono a convincere Orlando che nei campeggi della Costa Smeralda era sufficiente schioccare le dita perché la tendina canadese venisse invasa da straniere assetate di sesso, che erano irresistibilmente attratte dagli italiani con il petto villoso. Questo tarlo cominciò a divorare lentamente il muro antivacanze che “Re Giovedì” aveva eretto.

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   1 commenti     di: Vittorio Frau


Silviade (1a parte)

SILVIADE (Le fantasie dell'anima/Kimerik 2009), ancor oggi è attuale questa dedica a Silvio, l'ultimo premier eletto dal popolo... l'Italia affondava e lui giocava al bunga bunga e si preoccupava per Ruby!

-In tema di politica nostrana... Silvio risorto pensa alle donne (fidanzata) dopo aver sistemato i figli! Noi per sistemare i figli pensiamo ai debiti!

-In tema di politica nostrana... dalla padella (Silvio) alla brace (Grillo)!

Silviade (1a parte)
(dedica a Silvio sempre attuale se... tirato a lucido)

Cantami, o musa,
le gesta di Silvio che l'umanità
condusse nell'era della pace.
Si narra che fosse così bello
ed attraente da fare innamorare
chiunque incrociasse.

Nella umana veste di pater familias, con occhio attento anche agli eredi, di padre-padrone prese sembianze e, con il paese mortificato da prodi invasori, da padreterno finanche
così profferì: Italia rialzati, paragonandola a Lazzaro da tempo in decomposizione!
Nella sacra veste, poi, di Mosè divise l'italica mandria, vero mare in tempesta, su due sponde opposte e, da buon pastore, indirizzò il suo gregge.
Io, dall'alto delle mie ispirate vedute con queste scritture, lo vedo persino vestire i panni del biblico Noè con il gravoso compito di traghettare sulla nostra meravigliosa arca, magico stivale adagiato in acque chete, il mondo intero nell'era della pace.
In ogni luogo imperante con lungimiranti vedute, in politica illuse solo la rossa, ma poi

con chiari fini e senza casini
portò in parlamento tante belle donne
consegnando la nostra Italia in mano
a belle ragazze, anche all'altezza,
perfino morale, splendide bellezze
e quindi vere miss Italia.

Con il campo libero da ogni avversario, si ritrovò solo con un innocuo Grillo parlante per di più senza voce, con un tal Veltroni sempre più assente, di poi fuggente, senza per niente considerare un Di Pietro solo e sempre urlante, ma tanto più perdente, messo alle corde e disinnescato di ogni mordente.
C

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L'ipocrisia dell'esame

“Insomma signorina ha studiato oppure no? ” – Miriam era come impietrita davanti al volto dell’assistente universitario che le stava facendo la prova d’esame orale.
“Io… beh…si, sono diversi mesi che sto studiando” Mentre pronunciava quelle parole, pesanti come macigni, sentiva le mani diventare sempre più insensibili. Inoltre un leggero formicolio sotto i piedi le dava quasi la tremenda sensazione di stare senza scarpe sulla ghiaia aguzza di una strada dissestata.
“Le assicuro che ho dedicato parecchio tempo a questo esame. Ci tengo a prendere un bel voto. “
“Se andiamo di questo passo invece mi sa che dovremo vederci a Giugno nuovamente. Altro che voto. “ Il volto dell’uomo si era tramutato in pietra. Gli occhi azzurri dietro la pesante montatura a forma ovale degli occhiali la scrutavano fino a farle mancare l’aria.
“Mi faccia un’altra domanda la prego, “ disse in tono supplichevole Miriam, “ho come un vuoto di memoria. Forse è dipeso dallo stress accumulato. Ho avuto problemi col …”
“Signorina per favore! “ L’uomo la interruppe bruscamente. “Ora non mi racconti i suoi problemi che nulla hanno a che vedere col libro su cui stiamo discutendo. Tutti abbiamo dei problemi. Se non ha studiato per colpa di chi che sia allora abbia la compiacenza di alzarsi e tornare tra due mesi e non mi faccia perdere tempo”.
Adesso si sentiva mancare direttamente la terra da sotto i piedi altro che formicolio.
Sentiva una gran voglia di piangere, di arrendersi alle lacrime ma intorno a lei incombevano gli sguardi silenziosi e curiosi degli altri studenti. Era l’attrazione di quel mattino disgraziato e non poteva lasciarsi andare altrimenti sarebbe stata la fine. La vergogna di quello stato l’avrebbe perseguitata per molto tempo.
“ Vogliamo stare così tutta la giornata a fare le belle statuine oppure ha intenzione di parlarmi di qualcosa. Sto ancora aspettando che lei mi spieghi questa famosa teoria. Se non la

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   10 commenti     di: Eduardo Vitolo


I miei primi nove mesi

Non è facile ambientarsi immerso nella gazzosa. Si vede che il mondo gira cosi. Sgaiattolo piccolo spermatozoo spensierato verso lidi sconosciuti. Mi ambiento tra ghirigori gastrici e chiacchierii intensi. Indubbiamente mi trovo nell'utero di una donna. Il tempo scorre veloce come le mie fantasie. Il posto mi aggrada. sopra un bel balconcino colorato di pizzi vivaci. Sotto il parco giochi. Vagabondo curioso in cerca dei perché. vago tra dubbi perchè proprio io. Con nonchalance, giorno per giorno, assumo sempre di pi? le sembianze di un bimbo. E che pargolo. Vivo nel pancione con atteggiamenti da fighetto strafottente. Li comando io faccio ciò che voglio. me ne sto al caldo. un tubo dell'aspirapolvere attaccato alla pancia mi sazia di minestrone varigusti saporito che Giovanni Rana neanche immagina. È un sogno nel sogno. questa e' felicità pura. un piccolo spezzone di paradiso Sono famoso! Girano un filmino su di me. Mi torco dal ridere. più avanti un ago mi punge il culetto. i soliti spilli rimasti nella camicia nuova... Un sussulto una specie di salame mi vuol fregare il posto. Lui spinge in un senso e io al contrario dopo un po' spossati tutti e due finalmente abbandona. Grido alla vittoria e vo al riposo del guerriero. Canto quando sento cantare. Scalcio e urlo goal quando mi sgranchisco. Questa e' vita nella vita. Sono il padrone del mondo. Non ho bisogno del nome del cellulare e della tv. Sono un essere libero e in pace con se stesso Che pacchia Un giorno mi sento spingere. Chi e' che spinge non siamo mica alle poste! Cosi urlo. Non c'e' niente da fare spingono. Bo. Un tizio mi prende la crapa e tira. c'e della gente che fa il tifo per lui. I soliti teppisti da stadio penso io. Mi aggrappo alle ovaie. Niente da fare qui mi buttano fuori. Incazzato mi lancio in un pianto dirompente. Chi m'osserva ride. Questa non l'ho capita. Capisco cosa mi servono i sensi. Vedo dei brutti ceffi alitarmi addosso. neanche il bue di Gesù bambino aveva un alito così. Mi r

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