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Racconti di ironia e satira

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Resurrezione

Uscendo dal sepolcro ancora barcollante, Lazzaro scosse le sudice vesti di lino mentre il suo "Salvatore" si compiaceva del miracolo nell'osanna degli astanti e dei suoi parenti che lo acclamavano riconoscenti.
"Alzati e cammina, Lazzaro!" - Aveva detto.

E mentre tutti si aspettavano il ringraziamento anche da parte del risorto, furono gelati e sorpresi dalle sue parole:
"In che cosa peccai, Signore, che mi punisci così?"
"Mi avresti dovuto salvare quando stavo per morire e soffrivo."
"Ora hai tolto la mia carne dal sepolcro, ora che non soffrivo più per questa vita".
"Così, solo perché la stolta turba in te riconosca il suo Messia, mi condanni a morire un'altra volta!"



Centodieci apocrifo



Scuola Serale

Fanny era una 19enne di boccoli e sogni. Bionda di capelli, ed occhi azzurri, Nonostante la timidezza, centrava numerosi cuori maschili. Cresciuta in una famiglia numerosa; 5 figli ( lei era la primogenita). Il padre lavorava come imprenditore edile, e riusciva a soddisfare i bisogni della numerosa prole. Fanny, non avendo molta voglia di lavorare nella ditta paterna, coltivava la passione del ballo. Era determinata a partecipare al programma televisivo "Saranno Famosi"; si allenava costantemente. Incurante della zavorra costituita dal sedere abbondante.
Seduta vicino a lei si accomodò Beatrice. Una ruvida donna, originaria di Trento, di pressappoco 30 anni. Al compimento della maggiore età, Beatrice era stata buttata fuori casa dai genitori. Si era barcamenata, per un quinquennio, con lavori saltuari. Finchè decise di trasferirsi in Lombardia, a Como. Trovando, poi, occupazione come magazziniere in una fabbrica di caramelle. La ruggente capigliatura corvina ed il rimmel marcato promettevano battaglia. Lei era pronta a sfruttare al 100% i mezzi a disposizione. Al suo domicilio di Cadorago l'avrebbe supportata, e sopportata, Peppe Popi. L'idraulico con cui lei conviveva.
Pose lo zaino, e si mise in disparte. Basilare non dare troppa confidenza ai nemici. Mirco Pezzenti annusava l'aria, prendendo nervosamente appunti. 26enne, fisico asciutto, volto emaciato. Sembrava rigido come uno stoccafisso. Pochi capelli incorniciavano la testa; vestiva dei jeans sdruciti, e scarpe Nike di seconda mano. Da giorni contava i minuti che lo separavano da quell'evento. Incurante delle proteste della madre Luisa, che vaticinava una sua sconfitta. No; era la chiave di volta. Fra tre anni, con il titolo in mano, sarebbe diventato uno yuppie rampante. Al diavolo l'infimo lavoro di operaio; briciole per il genio che lui si sentiva. Un bulldozer, disposto a passare sopra al mondo.
Qual era il filo conduttore che univa le tre anime? Il recupero anni scolastici alla scuola "Cont

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Il condominio

Vivere nella casa del grande fratello che è di tutti e di nessuno e non si sa di chi è.. Il condominio
Condomino spargi immondizia
Che se dovesse commettere un delitto perfetto, i RIS sarebbero già sulle sue tracce
Condomino spia
incollato allo spioncino...
Condomino musicista
Se va bene non suona la batteria
Condomino graffitista
Sfoga la sua "arte" solo sui muri condominiali
Condomino menefreghista
Io a casa mia faccio quello che mi pare
Condomino altruista
Si interessa sempre dei "casi" altrui
Condomino happy hour
Ama intrattenersi sulle scale in piacevoli conversazioni
Condomino "Jucas Casella"
Trattiene l'ascensore al piano fino a quando lo... dice lui!!
Condomino edicolante
Fa incetta di riviste e giornali in abbonamento postale, tanto non costano niente!!
Condomino caposcale
È come il Presidente in una repubblica non presidenziale, carica solo rappresentativa
Condomini in assemblea
Si salvi chi può
Condomino riservato
Non ha neanche il nome sulla porta
Condomino scroccone
Non fa mai la spesa, tanto chiede al vicino
Condomino amazzonico (quando l'acqua è condominiale)
Ammazza... ma quante piante ha???
Condomino insofferente
Non sopporta neanche... il rumore del silenzio!!
Condomino mentina
Ha una scorta di mentine in caso di incontri ravvicinati in ascensore
Condomino scacciavampiri
Mette l'aglio anche nel dolce...
Condomino scalatore
Non prende mai l'ascensore
Condomino discesista
Prende l'ascensore solo per salire
Condomino sudato
È come una barca... Lascia la scia
Condomino profumato
Fa il bagno nell'eau... de toilette
Condomino figo
Tutte le donne vorrebbero fare un giro con lui... (in ascensore)
Condomino sfigato
Sale? No grazie, sono a dieta, devo fare un po' di moto...
Condomina "bona"
Bona giornata!!!
Condomina befana
In ogni condominio che si rispetti, ce n'è una... passa sempre dal camino!!
Condomino fuggitivo
Appena vede qualcuno... scappa!!!
Condomino nudista
Sta sempre... al primo pi

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   0 commenti     di: laura marchetti


Una genuina ignoranza

Agnese, dopo aver compiuto le elementari, in un villaggio del messinese, si era trasferita con i geni­tori a Lione, ove il papà era stato chiamato da una clinica neurologica a svolgere la propria attività di professore psichiatra. Agnese, attratta fin da bambina, dalle lingue ed avvantaggiata, dal fatto di avere origini italiane, aveva, poi, scelto la facoltà di lingue e letterature straniere occidentali.
Agnese era una bella ragazza dai lunghi capelli castano dorato; aveva i tratti del volto delicati, occhi castani e lucenti, come due grandi mandorle, sempre pronti a sbigottirsi per tutto ciò che di strano accade nel mondo; il nasino, leggermente all'insu, e, cosparso di efelidi, denotava un temperamento mite e ribelle al tempo stesso, mentre le labbra a forma di cuore avevano vinto definitivamente la ti­midezza dell'età infantile ed adolescenziale.
Si era nell'anno 1984; la giovane se era laureata da poco con un punteggio più che soddisfacente e, due mesi dopo, aveva ottenuto una supplenza di letteratura italiana e francese presso un istituto se­condario italiano, voluto da una famiglia nobile italiana. Dopo i primi giorni di entusiasmo, Agnese cominciò a manifestare, almeno nel proprio ambiente familiare, la propria delusione: benché le pro­prie lezioni fossero chiare, animate da un profondo amore per ciò che il suo povero cuore di inse­gnante, intendeva porgere agli alunni, si accorgeva che i ragazzi non imparavano nulla: erano degli scemuniti o, fingevano di essere tali. C'è da tener presente, che in quell'istituto serpeggiava tra i col­leghi, la mania della sopraffazione. Agnese, insegnante succube, come ce ne sono molti, era avvilita e non sopportava più l'ignoranza dei ragazzini, finta o vera che fosse.
Scrisse ai nonni, aprendo il proprio cuore e, nonno Annibale, così le rispose: "Vieni qui da noi, ma non t'illudere: tutto il mondo è un paese e, in un ambiente di lavoro, si trovano sempre prepotenti e succubi; invano cercherai

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Del progresso e dei suoi tormenti

Da "La Sentinella democratica", per gentile sua concessione, riproduciamo il seguente editoriale:

Del progresso e dei suoi tormenti

L'opinione pubblica progressista è lacerata. Li vedi, i cittadini della Costituzione più bella del mondo e con l'immancabile Repubblica sotto il braccio, brancolare incerti per strada, nei corridoi, nel chiuso dei loro uffici. Ad un esame superficiale, potresti dire che il loro sguardo sia quello solito, forse un po' più pensoso e riflessivo ma, tutto sommato, quello solito. Un'indagine più accurata, però, rivelerebbe che le rughe che solcano quei visi non sono l'encomiabile lascito del tormento civico, l'ammirevole espressione del diuturno assillo per le sorti del Paese bensì il frutto di un disorientamento terrorizzante.
Qualche giorno fa la Rep., forse con colpevole leggerezza, ha sbattuto in prima pagina l'ennesima, tristissima vicenda di violenza sessuale nei confronti di una donna. Collaboratrice domestica e nicaraguense, per l'esattezza. La notizia era corredata dagli usuali lai circa la disgregazione delle tradizionali "agenzie socializzanti" imbriglianti la ferina aggressività maschile, disgregazione aggravata dalla riprovevole disattenzione della classe dirigente e dall'ottusa politica dei tagli alla spesa pubblica.
Il giorno dopo, però, sono sorte delle complicazioni.
Si è venuto infatti a sapere che l'accusato, che respinge sdegnato ogni addebito, è gay e non ha mai fatto mistero del suo orientamento sessuale, come confermano amici, parenti e conoscenti.
Una prima inquietudine, così, ha iniziato a serpeggiane nell'animo del cittadino progressista, politicamente, manco a dirlo, correttissimo. A chi credere? Alla donna o al gay?
Per fortuna e prontamente è intervenuta nuovamente la Rep. a dettare la linea di condotta. Donna e straniera batte omosessuale ma italiano 2 a 1, per riassumere grossolanamente, chiediamo venia al massimo organo del civismo italico, il senso del profluvio di editoriali sulla spin

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   1 commenti     di: Luca


Essere o non essere

Martina al centro del palco imbarazzata, posa una grande valigia rigida.
"Beh, ecco, perché è che vorrei andare a Berlino. Anzi, cioè, veramente, vado a Berlino! (ride eccitata ) È che non mi fido a lasciarla dietro, e' che dentro c'ho i bilgietti e tutto. Proprio dopo il provino. Perché non credevo proprio di essere presa a fare il provino, capito? Avevo fatto la domanda una cifra di tempo fa e non ci credevo proprio... Si a Berlino faccio un corso di mimo. No, il tedesco non lo so... beh, faccio il corso di mimo apposta, tanto non si parla mica col mimo... si fanno le facce si cammina con una lastra di vetro in mano, si beve una tazzina di caffè che scotta, tipo così, ecco (prova a mimare) Poi imparo a camminare sui trampoli, faccio tipo il teatro di strada, una cosa del genere. Ho quasi imparato a fare la verticale, vuole che la faccio? Ok, ok, dicevo così. No ma se vuole la faccio, non ci sono problemi. Ok va bene, va bene, non c'è problema, non la faccio. Si mi piace perché mi libera, trovo un rapporto diverso con il mio corpo, la gestualità e lo spazio circostante, capito? Mi piace molto un tipo di espressività gestuale, capito? Come dire, mi piace tipo la gestualità, insomma, ecco, capito che voglio dire? Vado con un mio amico. Si, lui mi accompagna perché ho paura dell'aereo. Cosa? Ah si, giusto, ecco... scusi... si ho fatto il metodo Stanivslaskij ho recitato Strindberg, Pirandello, Becket e poi altri, Ibsen per esempio... si anche Shakespeare, certo. Adoro Shakespeare. Ah, poi anche Collodi. Sì, una rilettura di Pinocchio, costruito in materiale ignifugo... Si, sa quando Pinocchio si addormenta con le gambe sul camino e si sveglia che hanno preso fuoco? Ecco, l'idea è quella di rifare Pinocchio in materiale ignifugo, in modo da capovolgere il momento del conflitto, capito?... Beh, si, ho preparato alcuni brani. Vuole che comincio subito? Cosa? Scusi... e' che non ho capito... sa con le luci negli occhi... non si vede niente in

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   1 commenti     di: Giacomo D'Alia


LA CASALINGA ISTERICA

Madonna mia, sono stanca!
Ebbene sì, lo sono. E basta con sta storia che le casalinghe non fanno niente! Noi dovremmo avere lo stipendio!
Io mi sveglio la mattina, preparo la colazione ai bambini, li accompagno a scuola, torno a casa, che è tutta da pulire!
Il giorno prima abbiamo fritto, ci sono 8 kg di grasso sul piano cottura. Ma io ho la soluzione! Una pubblicità parlava di uno sgrassatore che con uno spruzzo e una passata di spugna va via al volo... che? Che? Io ho provato pure con lo stecchetto di mio marito, che è muratore, e manco se tolto!! C’ho dovuto verniciare sopra al grasso, l’ho fatto verde, come la speranza che chi ha inventato questo sgrassatore se ne vada a... pubblicità ingannevole, sì!
Come quella vecchietta che fa i festini a casa! Chiama la figlia dice che sta tornando, e di colpo manda via tutti, mette un po' di pronto a terra e tutto è pulito! E i piatti? I bicchieri, le posate!?? Hai capito, tu metti un poco di pronto a terra e automaticamente scompare tutto all’improvviso! Ma chi? I figli della vecchietta sono in coma che hanno aperto una credenza gli sono caduti 25 kg di piatti addosso e oltre al trauma craunico hanno preso pure il tetano, c’erano ancora i pezzetti di torta della festa ormai ammuffiti.
Ma tornando alla mia giornata tipo, metti che quel giorno c’ho pure le mie cose?... E che problema c’è? Io uso lines petalo blu e posso andare a giocare a pallavolo, volare sui cavalli e pure sui divanetti! Non ho capito io, il problema mica sono i dolori? No, basta che noi donne stiamo comode, poi che abbiamo mal di stomaco, mal di schiena, nausea ecc ecc... ma sì! Dettagli, la comodità è quello che conta! Io ho le flebo quando ho le mie cose, ma chi se ne frega, tanto sto comoda!
Continuo a pulire intanto, con la mia flebo attaccata al braccio, ma comoda, e intanto mastico le mie chewing gum alla fragola, la pubblicità dice che è come se ti lavassi i denti, se non hai lo spazzolino c’è daygum protex... ier

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