Non è facile ambientarsi immerso nella gazzosa. Si vede che il mondo gira cosi. Sgaiattolo piccolo spermatozoo spensierato verso lidi sconosciuti. Mi ambiento tra ghirigori gastrici e chiacchierii intensi. Indubbiamente mi trovo nell'utero di una donna. Il tempo scorre veloce come le mie fantasie. Il posto mi aggrada. sopra un bel balconcino colorato di pizzi vivaci. Sotto il parco giochi. Vagabondo curioso in cerca dei perché. vago tra dubbi perchè proprio io. Con nonchalance, giorno per giorno, assumo sempre di pi? le sembianze di un bimbo. E che pargolo. Vivo nel pancione con atteggiamenti da fighetto strafottente. Li comando io faccio ciò che voglio. me ne sto al caldo. un tubo dell'aspirapolvere attaccato alla pancia mi sazia di minestrone varigusti saporito che Giovanni Rana neanche immagina. È un sogno nel sogno. questa e' felicità pura. un piccolo spezzone di paradiso Sono famoso! Girano un filmino su di me. Mi torco dal ridere. più avanti un ago mi punge il culetto. i soliti spilli rimasti nella camicia nuova... Un sussulto una specie di salame mi vuol fregare il posto. Lui spinge in un senso e io al contrario dopo un po' spossati tutti e due finalmente abbandona. Grido alla vittoria e vo al riposo del guerriero. Canto quando sento cantare. Scalcio e urlo goal quando mi sgranchisco. Questa e' vita nella vita. Sono il padrone del mondo. Non ho bisogno del nome del cellulare e della tv. Sono un essere libero e in pace con se stesso Che pacchia Un giorno mi sento spingere. Chi e' che spinge non siamo mica alle poste! Cosi urlo. Non c'e' niente da fare spingono. Bo. Un tizio mi prende la crapa e tira. c'e della gente che fa il tifo per lui. I soliti teppisti da stadio penso io. Mi aggrappo alle ovaie. Niente da fare qui mi buttano fuori. Incazzato mi lancio in un pianto dirompente. Chi m'osserva ride. Questa non l'ho capita. Capisco cosa mi servono i sensi. Vedo dei brutti ceffi alitarmi addosso. neanche il bue di Gesù bambino aveva un alito così. Mi r
[continua a leggere...]Il trillo del campanello mi ha svegliato come nemmeno la voce stridula di mia madre avrebbe potuto fare. Nel tragitto dal letto alla porta mi sono infilato un paio di mutande risultate essere, da esame più attento, di proprietà femminile non ben definita. Forse la brunetta del pub di ieri sera? No, quella era l’altro ieri. E con forte probabilità se n’è andata a casa senza mutande, considerato che ora le sto indossando io.
Il passaggio davanti allo specchio dell’ingresso mi rimanda l’immagine di uno scampato ad evento tellurico, o meglio, di una persona che non ce l’ha fatta a scampare.
Il campanello insiste, e libera altri decibel incazzati che come orda di cani da caccia si avventano sui miei timpani inermi. “Un attimo, echeccazzo!” strepito litigando con la serratura che non collabora.
Spalanco la porta pronto ad inveire contro la signora Maida, che a mattine alterne arriva dritta dritta dalla Moldavia per pulire la mia non proprio immacolata dimora.
Ma davanti mi si para un volto serio col ciglio arcuato, sopra un lungo collo stretto in un collare bianco su vestito blu scuro. Don Parini. Merda. La benedizione di Pasqua. Il post it di Maida sul frigo, quello che ieri sera, rientrando, non sono riuscito a tradurre correttamente dall’ucraino. “signor Alberto domani mattina ale 9 don panini per pascua. Sue camice in armadio buonanote, maida”.
Dietro il prevosto ci sono, intimiditi e fuori luogo, due chierichetti femmina di otto o nove anni. Una, smilza e più alta, regge la borsa di cuoio del prete e accenna un sorriso interlocutorio. L’altra, decisamente più tracagna, arrossisce e sghignazza sotto la mano a cucchiaio.
Don Elio Parini borbotta un veloce “ma porporella, non si può farsi trovare così…” ed altre disapprovazioni di rito. “Don Pariniii!” approccio amabile coprendomi col centrino che mia madre ha insistito per piazzare sul mobiletto accanto all’ingresso, “…non l’aspettavo le chiedo scusa se mi dà un i
Nasce a Milano, il 25 settembre del 1936. Voci non ancora confermate, sommate a numerosi indizi assai circostanziati, darebbero sempre più consistenza ad una storia così strabiliante da far impallidire anche la penna di Alessandro Dumas. Tenetevi forte: quella buonanima di mamma Rosa, per gli amici Rosella, avrebbe scodellato non uno, bensì due Silvio. Due pargoletti identici. Due gemelli. Pare infatti che alcune ore dopo che il primo esordisce con una lunga teoria di "mi consenta", fa avance da camionista a tre infermiere, cazzia due chirurghi, racconta l'ultima sui carabinieri a mezzo ospedale, ammolla una goliardica pinghella sulle palle all'anestesista (tanto per tenerlo sveglio); il secondo - al grido di "ta... taaaaa... ecco a voi il sequel!" - sia schizzato fuori, tutto intrippato, e con tipica chiusa alla Fred Astaire, abbia lasciato la audience interdetta. Naturalmente, se la cosa venisse confermata, il Fenomeno di Arcore ne uscirebbe assai ridimensionato. Una sorta di Cavaliere dimezzato, insomma. Non certo più quell'unicum da annoverare fra le più aberranti patologie della psiche umana, ma semmai, con buona pace di tutto il Paese, un bino che si fa uno, come vedremo, all'insaputa della gente. Caso eclatante ma piuttosto banale, da ascrivere tutt'al più alla tradizione mitologico-letteraria del doppio.
Alla luce di questa rivelazione, pare che i due frugoletti che Rosella avrebbe deciso di chiamare Silvio per non fare torto a nessuno, all'aspetto siano assolutamente identici. Due gocce d'acqua. Solo il carattere, fin dai primi passi, rivela, nel più giovane, un'anomalia: ogni tratto in lui viene esasperato. Ciò lo rende soggetto per niente facile: debordante, eccessivo, sempre fuori misura. Personalità basica che non mostra né profondità né spessore, ma indubbiamente possiede tinte così forti da non passare inosservato. Tutto spontaneismo senza discernimento alcuno. E zero freni inibitori. Tanto che la parola anticipa ogni pensier
-Il Real canta quando Cristiano le suona e Gigi le prende!
-La Juve tra vittorie e vincite:dopo un filare di scudetti e una filiera di coppe, invece del triplete vince una quaterna!
-Le esagerazioni del calcio e di Buffon: dal pallone d'oro a 4 palloni (Real Madrid)!
-I record di Gigi Buffon: 973 minuti di imbattibilità in serie A, in meno di 30 minuti ne prende 4 in Champions League (Bayer Monaco)!
-Con 8 milioni all'anno di stipendio c'è da stare Allegri!
-Il mondo nel pallone: Zamparini (Palermo) vende Dybala e Belotti, ripiega su Gilardino e per le sconfitte se la prende con Iachini.
-Per la coppia Cassano Balotelli meglio la Costacrociera che la Costarica.
-Da Del Piero e Totti (classe cristallina) a Zaza e Pellè (classe operaia) la sconfitta è... di rigore!
-Mondiali di calcio 2014: l'Italia calcistica ai piedi di un pollo... la cresta gallo di Balotelli!
-I nostri politici sanno solo litigare e non trovano l'accordo neanche sul modo di votarli.
-Votazioni in Europa: Anghela vola, Grillo arranca, Macron sbanca e Teresa sbanda.
-Politica all'italiana: il bunga di Silvio, la banca di Boschi e il babbo di Renzi! E una volta c'era il figliuol trota...
-Il meglio della politica nostrana: Vendola, l'alfiere del matrimonio gay; Salvini, il guardiano della padania; Grillo, il portavoce del vaffanculo.
-Il meglio dei nostri giorni: Isis, Ultras, Grillo, Salvini e la Meloni.
-Le alleanze di Berlusconi: dalle stelle (patto del Nazareno) alle stalle (patto con Salvini).
-Renzi e le sue donne: la Boschi te la gusti, la Moretti te la bevi e la Bindi... te la scordi!
-Spot elettorale: s'ode a destra una squillo... vota Silvio, di contro risponde uno strillo... vota Grillo!
-La politica non è la cosa pubblica ma una cosa comica, a parte Grillo.
-Freddura sul fumo: se non ti togli il vizio dalla testa, il vizio ti toglie dalla terra.
-Satira ambulatoriale: dottò datemi qu
Londra, 27 luglio 2012.
Per strada la festa è un crescendo. Caroselli di bandiere colorate inondano la città. All'interno dello stadio, la cerimonia d'apertura entra nel vivo. Volteggia orgoglio britannico da ogni testa presente. Solo un uomo se ne sta in disparte, l'espressione corrucciata del suo viso non lascia trapelare alcuna buona intenzione.
Stratford-upon-Avon, 10 Novembre 1974.
Il giovane Nick ha un sogno: essere tedoforo delle prossime olimpiadi inglesi. Per raggiungere questo obiettivo, il ragazzo cerca di impegnarsi nello sport.
L'atletica si beffa di lui, la boxe lo deride, i giochi di squadra lo umiliano. Il risultato è univoco e inequivocabile: Il giovane Nick non è portato per lo sport, anzi è un vero e proprio asino.
Londra, 20 luglio 2012.
Nick, ormai uomo di mezza età, ha appena acquistato una maschera da asino. La sua vendetta nei confronti dell'universo olimpico avrà presto un compimento. Una smorfia amara sfiora gli angoli della sua bocca segnata dal tempo. Suda, sa che tutto ciò avrà delle ripercussioni. Tira un lungo sospiro ed esce dal negozio.
Londra, 9 giugno 1982.
Un ragazzo ha appena subito l'ennesima sconfitta.
- Coraggio Nick, sapevi anche tu di non poter competere!
Gli occhi si riempiono di lacrime, trattenute a fatica dai mille arricciamenti del naso. Nick sta per scoppiare, una volta di più ha capito di non essere tarato per fare lo sportivo.
- Ti conviene fare come tuo padre, hai un'ottima azienda pronta ad accoglierti.
Stratford-upon-Avon, 20 Marzo 1997.
Nick è un uomo di discreto successo ormai, ha una fabbrica tessile e una famiglia alle spalle. È appena nato il suo secondogenito, il piccolo Puck. Stringe forte la manina del pargolo, ormai ha accantonato il suo sogno, è riuscito a superare quell'ossessione imperante.
Stratford-upon-Avon, 6 Luglio 2005.
- Papà, papà. Faranno le olimpiadi a Londra tra 7 anni!
La voce di Puck rintrona letteralmente Nick. Lo stato di trance che lo avviluppa g
Se c'è un uomo mite, gentile, sensibile, responsabile e capace, in America, questo è Donald Trump. Impossibile trovare di meglio. Neanche a pagarlo a peso d'oro. Lo dicono bianchi, neri, gialli, meticci, uomini e donne, laici e credenti, ricchi e poveri, pacifisti e guerrafondai, cristiani e musulmani, Wall Street e Hollywood, Harvard e l'Actor's Studio, la comunità Amish e Scientology. Chi non vorrebbe stringergli la mano? Chi non vorrebbe averlo, per una sera almeno, ospite a casa sua?
Oltre al piacere di godere della sua amena compagnia, immaginate vederlo scherzare amabilmente coi bambini che gli scompigliano il ciuffo, giocare a carte col nonno, intrattenersi con la colf di colore, o carezzare il pappagallo con quelle sue manone. E poi chissà quante cose interessanti potremmo apprendere dalle sue labbra. Quante storielle avrebbe da raccontarci. Noi italiani, che nel nostro piccolo abbiamo già dato, ne sappiamo qualcosa.
Dopo averlo visto alla tivù spendersi così generosamente nei vari stati dell'unione per le primarie, capite adesso perché i repubblicani, gli americani tutti, democratici compresi, stravedono per lui e non stanno più nella pelle per vederlo varcare la soglia della Casa Bianca? E perché la commissione per il Nobel sta già lavorando per assegnargli il prestigioso premio per la pace senza aspettare l'esito delle urne? Perfino Sua Santità, Papa Francesco, pare abbia acceso un migliaio di ceri, pagati di tasca propria, e pregato sette giorni e sette notti per la sua affermazione. E sette volte tanto, più un pellegrinaggio a piedi scalzi ad Assisi, avrebbe programmato di fare per il rush finale. Pensate cosa potrà fare questo imprenditore inviatoci dalla Provvidenza per l'economia americana. Per quella italiana. Per quella europea. Per quella mondiale. Per la pace. Per la cultura. Per la ricerca scientifica. Per la lotta contro l'inquinamento e la lobby delle armi. Per garantire l'assistenza san
"Faccia meno psicoanalisi
e vada a ballare..."
Disse Venerdì a Robinson Crusoe
Gli aveva Robinson insegnato l'italiano
e a usare il Lei. Ogni gentiluomo
anche selvaggio lo deve fare
ma era
ancora troppo diretto l'eloquio
e le parole intense accendevano
il cuore d'affetto.
"Intende la gagliarda?
Prima farà un Zoppetto col piè destro in terra
Fatto che haverà il detto Zoppetto col destro, & inarborato il sinistro,
lo calerà in terra spianato à piombo; & col piè destro, che si troverà
haver di dietro, lo spingerà, facendo un sottopiede; avertendo
che la punta d'esso vada dritto in dietro al calcagno del sinistro, alzando
immantinente esso sinistro, il quale calandosi al luogo, dove si
trovava prima, si alza di nuovo il destro innanzi: & questo si chiama
Passo in aria.
Questo è il fondamento d'ogni sorte di Ballo, & la vera Regola,
perché con quel piè, che si comincia, con quello medesimo si dee finire..."
"E tutto così torna
all'inizio perché non
si può veramente uscire
da noi
anche se c'è chi si espone
e chi no
e meno una persona ci conosce
più ci chiederà cose assurde.
Vero Venerdì?"
"Vero my lord, ma bisogna ballare
per ricordare
l'affetto che è nella musica
e quando la musica piange
tutto il mondo piange
perché non sa più muoversi
e ha dimenticato anche di andare
in bicicletta".
Ma sa, Venerdì, la musica non è un discuccio
che ti mandano o quella che ascolti sempre
o quella che hai nel cuore
la musica è quella che
Nessuno ti ha insegnato
e ti fa stare d'improvviso fermo davanti ad una porta
nel fisico incanto
di quel che non
si vede.
Lo diceva Haendel "arriva la musica" e tutti dovevano
andare via, sì talvolta era una scusa per bere un
bicchiere di vino, ormai era vecchio,
ma talvolta arrivava ed era
meravigliosa".
Per oggi abbiamo finito la seduta. A domani.
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