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L'albatros

Sovente, per diletto, i marinai catturano degli albatri, grandi
uccelli marini che seguono, indolenti compagni di viaggio, il
bastimento scivolante sopra gli abissi amari.

Appena li hanno deposti sulle tavole, questi re dell'azzurro, goffi

e vergognosi, miseramente trascinano ai loro fianchi le grandi,
candide ali, quasi fossero remi.

Come è intrigato e incapace, questo viaggiatore alato! Lui, poco
addietro così bello, com'è brutto e ridicolo! Qualcuno irrita il
suo becco con una pipa mentre un altro, zoppicando, mima
l'infermo che prima volava!

E il poeta, che è avvezzo alle tempeste e ride dell'arciere, assomiglia
in tutto al principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli
scherni, non puo' per le sue ali di gigante avanzare di un passo.

 


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8 commenti    

8 commenti:

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  • Stefano Milighetti il 03/08/2011 14:13
    Una poesia immortale di un poetaimmortale... sempre sublime e sempre lo sarà!
  • il 13/05/2011 21:34
    infatti, ci sono traduzioni migliori anche secondo me... ma l'anima di questa poesia resta comunque eterna e bellissima
    Oltre all'autore davvero molto impegnato e dal grande spessore
  • il 28/12/2010 15:40
    La versione che ho sulla mia edizione dei "Fiori del male" mi sembra tradotta meglio. Comunque questa poesia è una delle mie preferite di Baudelaire.
  • il 01/05/2010 17:41
    Bellissimo, grande poeta e grande frase
  • il 02/12/2009 21:21
    Nessuno è profeta in patria. Il grande autore francese analizza la condizione dell'animo del poeta, simile al volo solitario e maestoso di un uccello immenso, in tanti aspetti.
  • il 28/11/2009 15:24
    Una delle mie poesie preferite... stupende... Intramontabile Baudelaire
  • Emanuele Marcuccio il 13/10/2009 15:09
    L'albatro ha un corpo piccolo e goffo, ma le sue ali sono enormi!
  • il 07/05/2009 12:34
    L'Albatro è il simbolo della purezza e dell'innocenza; catturarlo è un crimine