In una girandola di lance,
fra pance di cavalli bardati,
profonda è la pena del toro
che rantola e sbuffa,
e alfine si piega a baciare,
mesto, l’arena.
Dalla bocca una striscia
di bava e di sangue
scrive sulla polvere,
…………e langue,
la sua umiliante sconfitta.
Che pena, che dramma!
La gente s’ infiamma,
e plaude ed osanna
il matador, in punta di piedi,
che da il colpo mortale.
Si spegne la fierezza dell’occhio
quando il collo possente si china
sul ginocchio.
Piano ruota lo sguardo
sul delirio che non comprende,
mentre l’ultimo dardo gli fende
il collo sanguinante di spade.
Il toreador di cento contrade
accresce gloria alla gloria
e la bestia fa bella la storia
di chi lo ha battuto in inganno.
Picadores, mantillas,
e la mano assassina che oscilla
al saluto degli spalti esultanti.