Albero solitario.
Quassù, alto sul ciglio del dirupo, sto da 100 anni.
Albero, dignitoso, austero, malinconico.
Oggi mi domandi se è passato il tuo amore.
Ti rispondo che sotto di me è passata tutta una storia:
vittorie e sconfitte di uomini importanti e di semplici diavoli,
passioni acute e odio di razze e di genti.
Molti si sono soffermati sotto di me:
chi per godersi l'ombra fresca dei miei rami
chi per rubare l'attimo fuggente di un bacio
chi per riprendere fiato dopo la salita.
Io, che di quassù sono il solitario,
beato tra la solitudine,
sono amico del vento.
È lui che mi porta buone nuove o tristi novelle.
Tu mi chiedi se è passato il tuo amore.
Io ti rispondo di si: piangendo e triste
è arrivato lungo la strada che porta al fiume
sull'altra sponda: é lì che vuole rimanere.
Perché il ponte è rotto
e tu non puoi più passare.