Vincenza, il fatto che l'uomo si un essere pensante non lo esime da provare sentimenti di inferiorità, le classi sociali su cui l'uomo ha costriuto la società ed i suoi valori pone uomini su gradini inferiori e superiori, è tutto un arteficio ma questo arteficio tocca la sfera dell'io il quale prova sentimenti di inferiorità, è sempre l'uomo che ha attibuito al "termine" superiore ed inferiore i suoi parametri, per l'universo non vi è ne l'una ne l'altra cosa ma questa è altra filosofia...
E credo che aristotele era a questa tipo di superiorità materialista e di classe creata dalla mente dell'uomo a cui si riferiva.
Viva la filosofia, forgia l'uomo. Peccato che questa tesi non possa essere applicata veramente all'uomo, infatti bisognerebbe partire dal concetto di inferirità, che non è applicabile all'uomo in quanto pensante eil suo pensiero è influenzato dalla collettività. In quanto alla casta superiore io la definirei non essere superiore ma furbo, che è un altra cosa