Sempre perSilvia:vorrei che tu leggessi la mia operina " Perchè nasce un verso dentro di noi" ? così puoi capire cosa significhi per me scrivere versi ( il che nn è detto che coincida con che cosa sentano gli altri)...
Insisto con il dire che Pavese ( autore che conosco bene) era un uomo con grossi problemi relazionali, soprattutto con le donne, quindi ritengo la sua posizione viziata in partenza. Non credo che Pavese parlasse della poesia nei toni sommi che tu dici.
Mariateresa non la prendere così male, non è disprezzare la poesia se la si paragona all'amore. Si parla in toni sommi cioè parliamo di percezioni e l'amore come la poesia è esplosione emotiva. Quando un verso ti cresce dentro, solletica tutti i tuoi sensi e se non puoi scriverlo ti rimane la stessa sensazione frustrata di un orgasmo non raggiunto
Pavese era un pessimista profondo, anche sarcastico... con l'amore poi aveva un pessimo rapporto... a me sembra che in certune particolari circostanze riuscire a fare un bel verso, un verso che senti uscito da te tale e quale lo volevi, lo intendevi, sia sddirittura meglio del fare l'amore. Perchè è ben oltre un rapporto a due...
osservazione acuta, forse è proprio questo il bello delle due cose.
il 16/07/2011 20:30
Oggi fortunatamente internet ha creato dei software acustici per distinguere una donna che finge da una che gode... Per gli scrittori ancora nulla... questione di tempo.
Credo che lo scopo di questo sito, sia proprio questo, siamo tutti innamorati delle nostre poesie e ci facciamo l'amore. Qui le condividiamo e ogni tanto si scorge un orgasmo. Può darsi che sia sesso fai da te... che importa.
La poesia è come l'amore più la fai e più la desideri, neanche ti importa se è condivisa
il 01/12/2009 08:45
Si... concordo. Anche il poeta come l'amante vuol dare più che ricevere ma non sa mai esattamente se la propria gioia è condivisa. Unico appunto... per il poeta la gioia può anche essere tristezza, disperazione, solitudine...