Si parla di "senso del peccato" e non di peccato.
Cesare Pavese era di educazione e pensiero laico, il suo senso del peccato non era filo cristiano ma etico sociale.
Come si evince da certi commenti, si è attirati nella critica cristianocentrica.
Senza freni inibitori (diciamo così per non offendere le sensibilità ateo agnostiche), la vita prenderebbe una via vorticosa verso il nostro buco nero.
il 05/07/2011 00:10
Il peccato. Sempre questa strana espressione coniata da chi vede il male dappertutto!