Nella visione eudaimonistica dei greci (l'uomo giusto è senza dubbio felice e viceversa) forse i sillogismi etici risultavano un po' troppo semplicistici... o forse sono cambiati molto tempi e costumi e noi siamo una filiazione degenerata di tale civiltà della luce...
il 08/05/2011 11:53
non è proprio così... almeno al giorno d'oggi anzi direi proprio l'opposto
Magari fosse così.
Ci sono ingiusti che non sanno neanche cosa sia il turbamento.
il 16/04/2010 19:08
Condivido il pensiero di Massimo. Non esiste soltanto il bianco e il nero ma anche le tonalità di grigio.
il 04/03/2010 08:34
Se non si definisce cos'è giusto quest'affermazione lascia il tempo che trova, perché anche i malvagi si credono nel giusto, volendo riparare equilibri che non sono adatti a loro, sentendosi disponibili a farlo anche attraverso il male. Ci sono persone che non hanno turbamenti nemmeno dopo avere ammazzato (vedi i macellai) e individui che si sentono turbati per un nonnulla. Ci sono poi criminali incalliti (vedi i politici disonesti) che gioiscono della loro furbizia, e non sono affatto turbati delle conseguenze drammatiche delle loro azioni. Il grado di turbamento è in relazione al carattere di ognuno, e può dipendere anche dal dispiacere per la sofferenza che si vede intorno a sé. Diverso è il discorso per un uomo perfetto e santificato, perché costui conosce le intenzioni divine e sa aspettare la verità, ma costui, oltre a non essere più un umano, è pure oltre al giusto e all'ingiusto, conoscendo le ragioni del tutto che sono, per noi, imperscrutabili.