Faletti è un imbecille, perché il nulla è la pura impossibilità ed è piena di niente. Tra un contenitore e il proprio contenuto non ci può mai essere opposizione, dunque il nulla e il niente non sono estremi di qualcosa e neppure di nessuna cosa.
Faletti è geniale, se ha detto queste parole certamente ne ha individuato un senso. Non so nè mai saprò se lo intendesse nel modo che sto per articolare; il nulla, a mio avviso, è una condizione di partenza che chiede di essere dotata di senso, e può sfociare nel tutto, nel molto, nel poco oppure, appunto, nel niente se si constata che il percorso di riflessione fatto non ha prodotto alcun apprezzabile risultato. La nostra vita, in fondo, è un nulla, in fase iniziale, ma che chiede di essere riempito di senso, e se essa approda come esito finale nel niente, significa che non si è sentito di vivere, dunque è una sensazione molto dolorosa da provare.