La menzogna non è mai irreparabile, perché in ultima analisi tutto è soggetto a redenzione, ma certamente nel narrare storie i concetti di verità e falsità si trovano a essere in relazione con il fine che chi racconta si è dato, così che è possibile, per il narratore, condurre i lettori alla relativa verità facendoli accompagnare dalle menzogne che saranno scoperte in seguito, perché solo la verità può essere perfetta e totale. Da una particolare visuale anche la vita ci conduce per mano della menzogna, ma il suo fine ha sempre in vista la nostra perfezione, raggiungibile calpestando gli errori. È sempre l'intenzione che qualifica gli atti, perché essa è immune dagli interventi esterni, ed è sotto la totale responsabilità di chi la nutre.