Il lavoro, quando mi sveglio ogni mattina, è lì sempre pronto a dirmi: ho un fascio di fatiche da affidarti, non temerle ma amale, non sfuggirle ma assecondale e ogni giorno impararerai a leggere nella tua anima l'impronta indelebile di un uomo.
Consentitemi di considerare, mentre vi ringrazio commosso, queste mie povere parole un inno di speranza per chi un lavoro lo cerca ma purtroppo non lo trova. È davvero tragico dovere cosntatare che professionalità di sicuro spessore non riescano a sfondare quel muro spesso di mancanza di concessione di fiducia a cui si trovano davanti. E quando penso che gente che non ha minima conoscenza della fatica e del sacrificio come Renzo Bossi o come certe donne allegre di Berlusconi percepisce certi redditi mi vergogno di essere italiano. Vergogna, vergogna, vergogna, quei soldi siano dati alle forze dell'ordine che rischiano la vita, ai medici che salvano vite umane, a chi compie i lavori più umili che nessuno vuole compiere, ai pensionati che hanno lavorato magari per quarant'anni, mezzo secolo e anche oltre. Cordialità e scusate lo sfogo.
Anonimo il 25/04/2012 18:13
Se tutti la pensassimo così non ci sarebbero più disoccupati. Ma così la dovrebbero pensare tutti; ma proprio tutti. ***** Franco
Anonimo il 25/04/2012 18:09
infatti credo che il lavoro nobiliti l'uomo... ancora complimenti
Anonimo il 25/04/2012 16:39
È l'aspetto più nobile e significativo del lavoro. Il lavoro va anche visto come un dono di Dio. Peccato che, specie in certi casi, è divenuto oggetto del demonio per la sua concezione più bieca, per la disumanità e per l'utilizzo poco nobile e dignitoso dello stesso. Buona domenica.