Ridere di se stesso è il capire del "non capire" il bislacco agire de lo suo cervello. Ridere di un altro è la presunzione de "l'essere stolto" nel non credere che il marcio è in lui per il non saper piangere.
Riflessione acuta e azzeccata. Gli animali quando devono diferdersi o aggredire, specialmente alcune razze canine, mostrano i denti come difesa, il ridere è per lo scimpanzè anche una forma di espressione, comunicazione. Non sempre è un fatto negativo, può anche essere un modus vivendi, se nei nostri cenci, cerchiamo di donare positività, e scarico di tensioni, agli altri. Buona giornata.
Anonimo il 15/11/2013 09:14
Mi associo al sincero pensiero di Caterina Russotti e..., scusa se è poco.
È un bel pensiero che condivido... Ridere di noi stessi ci rende consapevoli di non essere infallibili... Come nessuno su questa terra.
Anonimo il 15/11/2013 08:29
L'ironia è segno d'intelligenza viva e di apertura agli altri. Ma per essere tale bisogna, innanzitutto essere capaci di ridere di se stessi. Solo così, possiamo essere certi di sorridere sulla realtà che ci circonda... ma solo per farla risorgere!
Profondissimo e condiviso pensiero Rocco. Buona giornata!
Riflessione condivisa al massimo Rocco! Io so ridere di me stessa ma non sono per niente brava a farlo verso gli altri: diverse sono le sensibilità che s'incontrano e chi non recepisce l'ironia si sente solo offeso e perché farlo?! Un abbraccio.
Chiara
Ce ne fossero di persone che fanno un po' di sana autoironia. Invece spesso la gente, invidiosa (non si sa per quale motivo) ride del prossimo e lo umilia per sedare le proprie frustrazioni.