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Quello centrale non è un punto di vista

Qualsiasi affermazione può essere confutata da una negazione, perché un'affermazione non può mai essere assoluta. Quando una verità si afferma genera una verità che le si contrappone, e che è altrettanto vera quando considerata dal punto di vista del quale costituisce il panorama. Solo dal punto che sta al centro dei due punti di vista è possibile osservare la verità nella sua completezza, perché il centro non ha correlativi che gli si oppongano. Il "Vedere" la Verità è un osservarla da quel centro, lo stesso che l'ha generata dandole vita, e che la chiamerà a sé quando la sua vita sarà conclusa.

 

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12 commenti:

  • Luigi Lucantoni il 07/07/2014 16:42
    ci speri davvero che gli altri vengano frullati purché tu riesca a farglielo notare
  • massimo vaj il 07/07/2014 13:43
    È proprio perché non lo vedi che costituisce prova della tua inadeguatezza al giusto vedere.
  • Luigi Lucantoni il 04/07/2014 20:49
    io non credo di essere un sapientone, sei tu quello talmente altezzoso da insultare alla minima obiezione. Il frullamento di cui parli lo vede solo il tuo cervellino malato
  • massimo vaj il 04/07/2014 19:13
    Cerca di capire che il forte contrasto tra la mia intelligenza e la tua non è da assegnare alla responsabilità mia o tua. Il contrasto deriva dalla situazione nella quale le due intelligenze si trovano a essere implicate in un confronto dialettico nel quale il giovincello che tu dici io sembri frulla il sapientone che credi essere...
  • Luigi Lucantoni il 03/07/2014 12:00
    proprio perché non è misurabile stridono molto i comparativi con i quali l'accompagni alle tue frecciate, comunque il tuo atteggiamento ricorda quello di un ragazzino capriccioso che ha 1/4 dei tuoi anni. Cerchi di dare a credere che quanto sia talmente aulico da non essere decifrabile dalle nostre povere menti inferiori, mentre si tratta solo di una foglia di fico per coprire tutta la tua debolezza e la tua meschinià
  • massimo vaj il 03/07/2014 05:51
    L'intelligenza di una persona non è come il giro vita di una anoressica, facile da misurare. Sono le frustrazioni che l'intelligenza subisce che ne indicano la stazza e pure, di quella stazza, quanto non sia stato riempito dall'esperienza e dal coraggio di vivere dignitosamente. Il sentirsi offesa induce l'acume intellettuale a farsi punta penetrante, allo scopo di trovare il bandolo della matassa delle ragioni che ostacolano il suo naturale bisogno di dirsi:— Non sono così stupida come è il tipo che non sa utilizzarmi— Da lì nasce la lotta tra l'individuo e la propria (si fa per dire) intelligenza la quale, è noto, non concede mai al perdente l'onore delle armi.
  • Luigi Lucantoni il 02/07/2014 21:04
    se pensi che mi possa far intimorire da un coniglio così costipato di frustrazioni represse fai torto alla tua intelligenza
  • massimo vaj il 02/07/2014 20:59
    Non hai nemmeno idea di cosa potrei dire se decidessi di insultare qualcuno che se lo meritasse. Non ce l'ho nemmeno io perché non mi è mai capitato di uscire dal piano dell'ironia leggera o, al peggio di un certo sarcasmo attutito dal mio essere un buono, generoso, misericordioso, amorevole... cosa stavo dicendo?
  • Luigi Lucantoni il 02/07/2014 20:51
    non ho fatto progressi, sei tu quello che rischia di sottovalutare gli altri per la tua eccessiva boria. Preferisco citare altri per evitare almeno un po' della tua miniera d'insulti
  • massimo vaj il 02/07/2014 20:45
    Stai facendo notevoli progressi da quando hai smesso di ragionare con la tua testa.
  • massimo vaj il 02/07/2014 20:45
    Quello è un punto di vista che ha, come correlativo, un altra visuale opposta che dice la verità essere l'elemento che consente alla consapevolezza di poter riconoscere quali siano quegli errori.
  • Luigi Lucantoni il 02/07/2014 20:37
    Quella che chiamiamo verità non è altro che un'eliminazione di errori. (Georges Clemenceau)

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