Questo è quello che Ferdinando ha scritto dicendo che ci si può BEARE delle proprie infermità, quando queste "raggiungono vette di atrocità incontenibili".
Ci si tagli un braccio e si veda quanto si godrà di esserselo tranciato via...
La sofferenza dell'anima è ancora più dolorosa dell'amputazione di un arto, dunque, a logica, si dovrebbe godere maggiormente...