Parlo poco di me. Quando vi incontro vengo inondata, soffocata direi, dalle parole che escono dalla vostra bocca affamata. Fate a gara, voi, per chi pronuncia più parole. Le vedo materializzarsi tutte quelle parole che si espando nell'area e si infrangono l'una contro l'altra, senza essere ascoltate, realmente capite. La mia bocca è meno veloce e dunque rimane muta, quasi inerme. Rimango immobile ad aspettare che qualcuno chieda, qualcuno che ascolti i silenzi che diventano sempre più rumorosi.