È antropologicamente e sociologicamente rilevante guardare delle teste vuote e gonfie di sciocche illusioni lottare per la vittoria, a costo di mostrare limiti scimmieschi, di celebrare il nulla con la gioia negli occhi, di scivolare nel baratro del patetico. Si pestano i piedi a vicenda, incendiano l'ambiente di vile falsità. C'è, lì dentro, la cattiveria della strada, il cicaleggio dei bar, l'ignoranza che uccide la sana e reciproca pace comune. Essi rappresentano il sogno, l'ambizione, l'ottusità dell'uomo medio.