se anche sapessi come fare, Osvaldo, non potrei. la fede è un dono. come il talento per le arti, come la sapienza del cuore, come l'amore. è un dono gratuito. devi solo aprire il cuore e liberarlo da ogni pregiudizio, e lasciare entrare quella forza straordinaria che ci accompagna in tutte le prove della vita. un abbraccio, e auguri.
Anonimo il 06/04/2011 07:23
Cara Rosaria. Non sto scrivendo per sminuire la tua fede, ma scrivo per chiederti di insegnarmi a credere
la fiamma va da un'altra parte, brucia l'ossigeno e dà luogo ad altre sostanze. solo che non sono visibili. nulla si distrugge, solo si trasforma. l'anima è immortale e i morti vedono molte cose che noi non vediamo. Dio non è un pantocratore. non distrugge nulla di ciò che ha creato. perchè l'ha creato per amore. la Bibbia andrebbe letta in lingua originale e con attenzione a estrapolare paragrafi.
Anonimo il 27/12/2010 23:15
La maggioranza delle religioni del mondo insegna che una parte dell'individuo continua a vivere dopo la morte del corpo. Alcuni gruppi religiosi sostengono ancora l'idea che Dio punisca i malvagi condannandoli a soffrire per sempre nell'inferno. Ma è così? Cosa insegna realmente la Bibbia riguardo alla morte? La Parola di Dio afferma: "I viventi sono consci che moriranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla, né hanno più alcun salario". Poiché "non sono consci di nulla", i morti non possono udire, vedere, parlare, provare sentimenti o formulare pensieri. Non ricevono più alcun salario. E come potrebbero? Non sono in grado di svolgere alcun lavoro! Inoltre "il loro amore e il loro odio e la loro gelosia son già periti", nel senso che non possono esprimere alcun sentimento. — Ecclesiaste 9:5, 6, 10. Ciò che la Bibbia dice a questo riguardo è semplice e chiaro: i morti non continuano a vivere in qualche luogo. Non c'è una parte di noi che alla morte lasci il corpo e continui a vivere, magari per rinascere in un altro corpo, come sostiene chi crede nella reincarnazione. Potremmo illustrare il concetto con un esempio: La nostra vita è come la fiamma di una candela. Quando la candela si spegne, la fiamma non va da nessuna parte. Semplicemente non c'è più. Pensate a cosa comporta questa verità semplice ma potente. Imparando che i morti non sono coscienti, chi studia la Bibbia può giungere facilmente alla conclusione che i suoi antenati ora non possono più molestarlo, a prescindere da quanto risentimento potessero provare mentre erano in vita. Inoltre comprenderà presto che i suoi cari che sono morti non possono più udire, vedere, parlare, provare sentimenti o formulare pensieri. Perciò non è possibile che provino una solitudine terribile nel purgatorio o siano tormentati in un luogo infuocato. Comunque, la Bibbia insegna che i morti che sono nella memoria di Dio saranno risuscitati. Che speranza meravigliosa! — Giovanni 5:28, 29.
Triste pensare che nasciamo con quell'unica certezza...
Anonimo il 14/04/2010 13:21
Questo è un commento che ho scritto a un aforisma sulla morte di Simone Scienza:
È singolare questo bisogno tutto umano di chiamare la morte per nome come se fosse un'entità. In realtà la morte è la vita che gira le spalle al passato per guardare il futuro e, più che chiamarla "morte", sarebbe giusto darle della stronza...
Grande Massimo, dici sempre le cose giuste...è un vero piacere leggerti, sai aprire gli occhi e la mente...
Anonimo il 14/04/2010 12:24
Quando un essere umano muore cessa, con questo morire, di essere umano ed entra in un altro stato dell'essere. Non è mai giusto chiamare un essere trapassato "morto", perché il non conoscere il suo stato attuale non autorizza a immaginarlo sempre nello stadio finale che ha preceduto quello nuovo. La morte non è una "certezza" che segue la vita, ma solo l'istante fuori dal vortice della vita che apre la botola di una nuova esistenza, dove saremo di nuovo impiccati alla corda della ricerca della felicità perduta...
Conoscendo alcuni dei miei cari scomparsi, se dopo c'è qualcosa sarà un casino incontrarli, non stavano mai fermi prima... mi sa che il discorso non cambierebbe