Se il vuoto contenesse qualcosa non sarebbe più vuoto. È per questa ragione che non si dovrebbe dire che il vuoto "esiste". Diverso è dire che l'Essere è nel "Non essere", perché il primo Essere, al Quale noi diamo il nome di Dio, essendo causa dell'esistenza e dell'essere, come tutte le cause non partecipa dei suoi effetti e quindi rientra ancora nel "Non essere" che è più dell'essere. L'esposizione appena sopra appartiene alla dottrina unica metafisica che sta al centro di tutte le dottrine monoteistiche del pianeta, le quali ne costituiscono l'esteriorizzazione religiosa ed exoterica che assume diversi abiti, adattandoli alle diverse genti per mostrare le conseguenze degli stessi principi universali, principi dei quali la metafisica si occupa.
L'associazione tra i termini "niente" e "nulla" si capisce essere frutto della volontà di non ripetere due volte lo stesso termine, ma non hanno lo stesso significato. Il niente indica l'assenza del tutto, mentre per il "nulla" la faccenda si fa più complicata perché, a rigore, il nulla è una pura impossibilità e non trova posto nell'esistenza, come non lo trova il "vuoto assoluto", poiché indica l'assenza di esistenza e pure di ciò che all'esistenza è superiore in quanto sua Causa e Principio primo. L'espressione scientifica: "vuoto assoluto" non si capisce come poi possa essere utilizzata nella dimensione relativa. In effetti i matematici addirittura dicono lo zero essere un numero quando è la negazione del numero e della quantità. Misteri (non tanto) dell'intelligenza umana...