username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Un dialogo

Riuscire a parlare della solitudine vera è essere capaci di descrivere il sentimento che si prova quando, rientrando in casa dalle proprie occupazioni, si trovano gli oggetti esattamente allo stesso posto in cui si sono lasciati. La tazza sporca nel lavello, la penna inclinata sul foglio, gli asciugamani piegati, il letto sfatto con un solo cuscino. V'è una sola presenza, la propria, che gira da tempo per casa. Se queste cose così lasciate riescono a parlarti della tua esistenza, senza provocarti sofferenza, allora il dialogo con la solitudine è perfetto. Vedi ora se riesci a spiegarlo agli altri.

 

12
18 commenti     1 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

1 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • Anonimo il 16/02/2012 16:10
    ma perchè spiegarlo? Ottima riflessione, costruita con precisione e magia quasi cinematografica!

18 commenti:

  • Luigi Lucantoni il 22/02/2012 10:11
    ogni volta che lo faccio mi accusano di piangermi addosso
  • alta marea il 18/02/2012 14:47
    Perfetta fotografia della realtà che si affronta quotidianamente, viendo da soli. Bella!!!!
  • alta marea il 18/02/2012 13:30
    Perfetta fotografia della realtà che si affronta cuotidianamente, vivendo da soli. Bella!!!
  • Anonimo il 17/02/2012 14:53
    accettare senza soffrire, brava morry.
  • Anonimo il 17/02/2012 11:08
    è soffocante, ma allo stesso tempo panacea per l'anima trafitta. Ammirevole il modo in cui hai colto le sfumature, in cui hai descritto questa condizione. La conclusione poi, è da applausi
  • Anonimo il 16/02/2012 17:33
    Trovo la stessa condizione nella storia della povera Evelyn di Joyce in "Dubliners"... È così. Con ciò, credo che questo pensiero mostri una sottospecie di "stadio intermedio": non sei né nel baratro, né in mezzo a tanta gente. Sei solo in compagnia di te stesso.
  • Anonimo il 16/02/2012 14:48
    hai cercati di farti amica questa condizione umana che spesso ci tocca... sicuramente non tutti capirebbero che si può essere solo anche in due... Morry hai tanto in te, forse è la solitudine ad aver bisogno della tua compagnia...
    un abbraccio
  • Gianni Spadavecchia il 16/02/2012 14:42
    Come si spiega? xD Ottima!
  • mauri huis il 16/02/2012 13:48
    Grazie per i ragazzi. Volevo solo dire, tra il serio e il faceto ma non troppo, che la solitudine non è eclusiva di chi è solo, ma di chi si sente solo. E che, a volte, lo è anche e di più se è in mezzo agli altri. Ma è vero che è non certo un piacere, nè io l'ho detto. Salutoni
  • vincent corbo il 16/02/2012 13:08
    è vero, dallo scritto non traspare piacere... sono andato oltre... ma non mi pento.
  • mariateresa morry il 16/02/2012 12:29
    ragazzi, rileggete bene quello che ho scritto, non c'è alcun piacere della solitudine, c'è solo l'accettazione della stessa senza doverne soffrire. Uno stadio intermedio da voi non considerato.
  • mauri huis il 16/02/2012 12:19
    Il senso di smilla per la neve! Credevo di esser l'unico patito di quel film, freddo in tutti i sensi, ma con una splendida Julia Ormond!
  • vincent corbo il 16/02/2012 12:04
    In questo caso si parla di "piacere della solitudine". Dal libro "Il senso di Smilla per la neve": "Non chiudo mai la porta alle mie spalle senza la consapevolezza di fare del bene alla mia persona".
  • mauri huis il 16/02/2012 11:51
    Uhmm, non fa per me. Io preferisco sentirmi solo in mezzo agli altri, come mi succede spesso. E anche gli altri si sentono soli, quando sono con me, perchè penso solo ai fatti miei.
  • senzamaninbicicletta il 16/02/2012 10:51
    il mio disordine me lo ricorda spesso ma fortunatamente amo ogni piatto sporco della sera prima abbandonato nel lavabo e gli asciugameni scomposti nel bidet o nel piatto della doccia quasi ad attendere un miracolo che non desidero. Molto bella questa riflessione condivisa appieno
  • stella luce il 16/02/2012 10:48
    Inizialmente leggendo mi sono debba giuro.. poverina!!!... poi finendo la lettura ho capito. La solitudine non è una brutta bestia se come ha i scritto tu non crea sofferenza ma parla di sè stessi. Tutto sempre dipende da come la si vive. Io che al contrario di te ho la casa sempre in movimento vorrei tanto alle volte trovarla ferma solo per me. E poi per sorridere, visto che oggi ne ho bisogno, come si dice... meglio soli che mal accompagnati... Cara Morry sei una grande anima... ciaooo
  • Anonimo il 16/02/2012 10:40
    La solitudine va apprezzata, quando non è continua e schiacciante, perchè permette di guardarsi dentro e pensare ai fatti della vita... Vuoi mettere una bella serata passata sul letto a fissare il soffitto con i ricordi, le domande e le risposte che ti vengono alla mente...?
    Io la sopporto più che volentieri. Anzi... ogni tanto la desidero...
  • Anonimo il 16/02/2012 10:10
    Spiegata benissimo, compresa con l'anima totalmente! come potrebbe accadere altrimenti con te?!

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0