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La giraffa e il pettirosso

C'era una foresta e c'era una giraffa,
Il suo collo si spingeva verso il cielo. Si nutriva dei germogli e dei raggi di sole che la scaldavano e la illuminavano. Un vento leggero intriso di azzurro sempre la accarezzava e i suoi occhi morbidi ammiccavano una specie di sorriso.
Racchiudeva molte cose quello splendido animale.
Era come una montagna in mezzo alla foresta, una foresta supportata da una fonte di saggezza.
Era solita parlare al vento perché lassù solo lui poteva sentire. Un bel giorno le disse il vento: " giraffa tutte queste nostre discussioni a che portano se nessuno poi le può sentire. " !
E la giraffa pensierosa poco dopo le rispose :
" Caro vento io le cose che ho da dire non le posso trattenere, e tu sei qui vicino a me non ho altri che mi sentono, sai nessuno vuol venire fin quassù!"
Il vento che era libero di andare soffiò oltre la foresta, oltre le montagne, radente la pianura e si spinse fino al mare.
Sulla spiaggia passeggiava un pettirosso, si scaldava sotto il sole, perchè il mare un po' l'aveva inumidito. Apriva le sue alette con il becco si strusciava. Soffiando un po' più lentamente il vento sussurrò:
"Pettirosso cosa fai tutto solo in questa spiaggia, non c'è nessuno qui con te, vieni a farmi compagnia, ti farò volare proprio in alto, così potrai godere di un paesaggio sconfinato".
E il pettirosso incuriosito rispose : Vengo vento via con te ".
Varcarono di nuovo le montagne sconfinate dall'alto si vedeva una terra incantata e via via di questo passo poi raggiunse la giraffa.
Subito si piacquero e il pettirosso e la giraffa, si posò sulla sua testa proprio in fronte.
La giraffa strizzò l'occhio al vento che nel divenire della sera si placò !
"Sei bella e molto alta " le disse il pettirosso," nostro fratello vento mi ha detto che tu sei molto saggia e che sai tante cose, ed io mi sento tanto solo ma se ti va con me tu puoi parlare." E cosi' la giraffa amorevolmente iniziò a parlare.
"Ho un collo molto lungo che mi spinge fino al cielo, di giorno godo il sole le nuvole e l'azzurro, di notte godo il blu e le stelle luminose ed infinite. Non e' mai buio quassù perchè il vero buio e' dentro di noi. Anch'io avevo il buio nel profondo del mio cuore ma non lo volevo vedere perché mi faceva tanta paura. Il buio era cattivo il buio era angosciante, il buio era un macigno pesante. Per molto tempo ho fatto finta di non averlo di non vederlo e mi sentivo una mezza giraffa. Poi stanca di sentirmi così un giorno l'ho sfidato l'ho esplorato, ho sopportato tutta l'angoscia, tutto il dolore tutto il nero che c'era,. Non e' stato facile non e' facile immergersi nel nero più profondo trovi muri che ti impediscono di agire trovi paure che non credi di poter mai superare trovi solitudini che nessuno può capire. Ma se allarghi la tua mente oltrepassi tutti i muri, piangi il tuo dolore e nella solitudine ti guardi e vedi chi sei. E alla fine l'ho amato tutto il buio ho amato tutto l'odio e tutta la mia frustrazione... ho amato e ho scoperto che con sensi nuovi anche al buio ci si vede e si trova la strada per salire fino al cielo".

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1 commenti:

  • sara zucchetti il 13/05/2010 12:22
    Splendida favola, complimenti! Scritta bene con parole speciali e con una giusta morale.
    incantevole mi è piaciuta molto