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Caro Andrea

Caro Andrea,
avevi promesso che avremmo fatto altre chiacchiere filosofiche questa notte, ma poi ti sei addormentato (eh eh eh... devo ammettere che ho barato, ti ho fatto un valium e ti ho steso.. noi dottori siamo inaffidabili, lo sai). Spero tu abbia dormito bene, finalmente, che con tutta quella agitazione e rabbia che ti porti appresso, sono convinta, no, che non si debba vivere bene, per cui spero che il mio valium almeno abbia sortito l'effetto di farti passare qualche ora di sonno sereno.
Non so se ci rincontreremo più, spero di sì, magari fuori dall'ospedale, un giorno, spero di incontrarti con una bella ragazza per mano, a passeggiare sul lungo mare e gustarti un bel pomeriggio di sole, uno di quei giorni in cui tutto è perfetto.
Lo so che adesso ti sembra impossibile, e lo so che nemmeno lontanamente t'interessa ma, in questa vita che affligge tutti noi in vario modo e maniera esistono le giornate perfette, esiste la felicità e a nessuno questa è preclusa a priori.
Anche il peggiore degli esseri umani, o l'essere umano nelle peggiori condizioni esistenziali, sperimenta nell'arco della sua esistenza alcuni momenti di gioia, pura, assoluta, incondizionata, ed è la speranza di quella gioia che gli permette, ogni giorno, di tollerare la sua misera esistenza.
Per te non dovrebbe essere nemmeno lontanamente così difficile, tu non hai una misera esistenza, sei vivo, non hai alcun deficit mentale né fisico, non sei malato, puoi girare liberamente per il mondo, vivi peraltro nella parte del mondo ricco, il che vuol dire che non ti devi preoccupare ogni giorno di se e che cosa riuscirai a mangiare o se troverai da bere o se avrai un posto dove dormire la notte, e poi sì, perfetta o imperfetta che sia, hai una famiglia che si prende cura di te, e che non ti abbandona, nonostante tutto. Dio, o chi per lui, ti ha dotato diciamo, di tutti gli "optionals" per poter avere una esistenza felice, senza nemmeno dover faticare troppo, e tu invece dici che "vuoi morire, perché morire è un tuo diritto".
So che questo ti farà arrabbiare molto, e me ne dispiaccio, ma è difficile credere che a 17 anni tu possa già aver avuto un vissuto tale da poter aver compreso la vita, e la morte, a pieno. E comunque desiderare la morte perché è fatica vivere è da vigliacchi, ma su quest'ultima osservazione ti faccio lo sconto, tu non sei un vigliacco sei solo un bambino che fa i capricci: le cose non vanno come pensi sarebbero giuste e per questo pesti i piedi e gridi e fai gesti assurdi. Non sei grande Andrea, non sei un adulto, sei soltanto un bambino che fa i capricci, e probabilmente non il valium ma due bei ceffoni sarebbero la cura giusta.
Io non sono particolarmente religiosa, sono un dottore, ho studiato la scienza e il metodo scientifico che si basa sulle prove e le dimostrazioni delle prove. Io non ti so dire che cos'è la vita e se sia giusto o sbagliato come la viviamo. Ti posso dire che la vita è quello che abbiamo di più prezioso perché dopo potrebbe esserci il nulla o qualcosa ancora di peggio, cioè la solitudine, il freddo e l'abbandono. E la vita non va insultata e non va buttata via.

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2 commenti:

  • Chira il 02/01/2015 14:31
    Non sai solo scrivere, sei anche un ottimo Dottore!
    Chiara
  • oissela il 21/09/2014 20:01
    Bella pagina, ben scritta e meritevole di attenzione. C'est la vie.
    Un saluto.
    Oissela

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